Dal sito www.agenparl.it arriva la replica di due deputati del Pd, Sabina Rossa e Nicodemo Oliverio, a quanto affermato oggi al Corriere della Sera dall’Avvocato Mario Giarrusso della Fondazione Caponnetto in merito al voto di scambio con mafiosi.
“A San Marino il semplice fatto di chiedere a
soggetti mafiosi voti o di ottenere da soggetti mafiosi sostegno
elettorale è un reato. In Italia non è così semplice“ le parole pronunciate da Giarrusso.
Di seguito la risposta dei due politici italiani:
“La questione del voto di scambio con i mafiosi è molto complessa ma
difficilmente si può sostenere che la Repubblica di San Marino abbia
leggi più avanzate delle nostre, come sostiene la Fondazione Caponnetto.
Il nocciolo e il punto debole delle norme in materia è che l’accusato
dirà sempre che non sapeva che fosse mafioso chi gli prometteva voti, se
non è possibile provare lo scambio. In Italia poi abbiamo approvato la
legge sul divieto di propaganda elettorale (legge Lazzati, n.175/2010)
per chi ha subito condanne o è inquisito per mafia che ha rappresentato
un passo avanti importante nel contrasto alle commistioni tra boss e
politica”.