Antonio Fabbri – L’informazione: Cristo di Michelangelo, caso archiviato

Antonio Fabbri – L’informazione: Cristo di Michelangelo, caso archiviato

L’informazione di San Marino

Cristo di Michelangelo, caso archiviato

Ma il crocifisso resta sotto sequestro  

Antonio Fabbri

SAN MARINO. Cristo di Michelangelo, archiviato
il procedimento che era stato
aperto a carico di Giorgio Ugo
Balestrieri e Angelo Boccardelli

L’opera, però, resta sotto
sequestro, considerato che era
stata sottoposta al provvedimento
in funzione di una rogatoria
dell’Autorità giudiziaria italiana
nell’ambito di un procedimento
non ancora chiuso per traffico
internazionale d’arte. 

Attorno al
crocifisso attribuito, seppure in
maniera controversa, al Buonarroti,
ruota una vicenda di massoneria,
‘ndrangheta, conoscenze
vaticane, scambio di doni e traffico
di opere d’arte. Il tutto legato
alla discussa figura dell’ambasciatore
del Titano, deceduto nel
2006, Giacomo
Maria Ugolini della cui fondazione facevano
parte Balestrieri e Boccardelli,
suo uomo di fiducia

Secondo la ricostruzione che
emerge dalle carte, il Crocifisso
vene portato a San Marino da
Giacomo Maria Ugolini. Secondo
Boccardelli perché donato
all’ambasciatore dal Patriarca
Melchita di Costantinopoli, Maximus
V. Non così per l’Autorità
giudiziaria italiana che contesta
l’illecita esportazione di opere
d’arte. Per questo Boccardelli e
Balestrieri, erano indagati per
riciclaggio e ricettazione. Dal
canto loro, invece, hanno sempre
sostenuto di avere ricevuto
legittimamente il Crocifisso,
lasciato a titolo testamentario
dall’ex ambasciatore. Raccontano
i due negli atti che dopo
la morte di Ugolini, nella villa
del conte avvenne un furto. Per
questo Boccardelli e Balestrieri,
depositarono il Crocifisso in una
cassetta di sicurezza presso la
Euro Commercial Bank. Questa,
almeno, la loro ricostruzione.

Secondo autorevoli periti il Crocifisso
sarebbe autentico e realizzato
da Michelangelo. Secondo
altri, altrettanto autorevoli,
non è così, pur essendo ritenuto
opera di epoca rinascimentale e
di ottima fattura.

Tanto che nel 2013, nella speranza che l’opera
potesse rimanere a San Marino,
la Commissione monumenti
e opere d’arte intervenne, su
richiesta del magistrato, nel caso
del sequestro disposto all’epoca
dal Commissario della legge
Rita Vannucci. La Commissione,
cui fu richiesto un parere,
dichiarò l’opera di interesse
nazionale. Sta di fatto, tuttavia,
che non è stato possibile provare
l’illecita provenienza della scultura
lignea e, allo stesso tempo,
essendo l’introduzione del Crocifisso
a San Marino avvenuta
nell’ormai lontano 2006, il reato
di riciclaggio o di ricettazione
contestabile a Boccardelli e Balestrieri, sarebbe comunque
prescritto.
L’archiviazione, così, è stata
disposta il 30 dicembre scorso,
con il parere favorevole del
procuratore del fisco Roberto
Cesarini, dal Commissario
delle Legge Alberto Buriani al
quale nel frattempo era passato
il fascicolo. Archiviazione che
non fa tuttavia venir meno, come
specifica lo stesso magistrato,
il provvedimento di sequestro
che era stato disposto in seguito
a rogatoria internazionale su disposizione
dell’Autorità giudiziaria
italiana, per un procedimento
oltre confine ancora in corso.

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