Lettera dimissioni di Bossone e Papi

Lettera dimissioni di Bossone e Papi

Eccellentissimi
Capitani Reggenti della
Repubblica di San Marino

e, p.c.
Ill.mi

Membri del Consiglio Direttivo
della Banca Centrale della Repubblica di San Marino
e, p.c.
Ill.mi
Membri del Collegio Sindacale
della Banca Centrale della Repubblica di San Marino

e, p.c.
On.le
Presidente del Comitato per il Credito e il Risparmio

– LORO SEDI
___________________________

San Marino, 9 febbraio 2010
Prot. 10/0895

Illustrissime Eccellenze,

com’è noto, il Consiglio direttivo della Banca centrale della Repubblica di San Marino, isolando il Presidente e il Direttore generale, ha deliberato il 4 febbraio u.s. di rimuovere il dott. Stefano Caringi, ispettore del Coordinamento della vigilanza e responsabile del Dipartimento di vigilanza, dagli incarichi in essere, in esecuzione della volontà del Comitato per il credito e il risparmio che ne aveva revocato il gradimento.

La rimozione del dott. Caringi, peraltro avvenuta sulla base di motivazioni generiche e non fondate su una valutazione rigorosa dell’operato dello stesso, attesta il giudizio pesantemente negativo che il Governo della Repubblica ha già gravemente espresso sull’intera azione di vigilanza condotta dalla Banca centrale e reiterato nel suo ultimo comunicato sull’argomento: giudizio che sconfessa la missione portata avanti dalla Banca centrale di ammodernare il sistema finanziario per rafforzarne la stabilità e per permetterne una piena integrazione internazionale.

Non si comprende perché tale sconfessione abbia preso a oggetto il solo dott. Caringi e non sia stata estesa ai sottoscritti vertici della Banca centrale, primi responsabili dell’azione dell’Istituto. Il Governo dice di voler rafforzare l’azione di una vigilanza mostratasi insoddisfacente; non dice delle gravi criticità più volte e in più sedi denunciate dalla Banca centrale e rimaste inascoltate. Il Governo dice di rispettare l’autonomia della vigilanza; non dice delle interferenze e delle pressioni esercitate sulla Banca centrale per condizionarne l’azione di vigilanza, volte a sospendere ispezioni scomode, concedere autorizzazioni in assenza dei requisiti, ammorbidire interventi e sanzioni.

Paradossalmente, detta sconfessione è avvenuta nello stesso giorno in cui il Fondo monetario internazionale, massimo organo sovranazionale che ha il compito di vigilare sulle economie e sui sistemi finanziari dei paesi membri, ha rilasciato i propri rapporti ufficiali sulla situazione economico-finanziaria della Repubblica, nei quali esprime valutazioni molto positive sull’azione fin qui svolta dalla Banca centrale nel campo della vigilanza bancaria e finanziaria, pur non mancando di sottolineare i vincoli istituzionali e strutturali (fra i quali anche la scarsa autonomia e la carenza di risorse) che ne limitano l’efficacia. Tali vincoli – peraltro noti alla Banca centrale e da essa già denunciati – hanno reso assai difficoltoso recuperare il grave ritardo con il quale la funzione di vigilanza è stata avviata in un sistema sviluppatosi privo di sostanziali controlli.

Rivendichiamo con orgoglio e soddisfazione i successi riconosciuti dal Fondo alla Banca centrale, che li ha conseguiti attraverso un impegno continuo e assai intenso, svolto nell’esclusivo interesse del Paese e a beneficio della collettività sammarinese tutta. Successi resi possibili anche, e in misura determinante, proprio da quel dott. Caringi, persona degnissima e professionista stimatissimo che, in luogo di ricevere un sentito ringraziamento, è stata invece brutalmente rimossa dai propri incarichi.

La rimozione del dott. Caringi, accompagnata dalla dura critica del Governo, mira al cuore della vigilanza della Banca centrale, le trasmette un inequivocabile segnale di “addomesticamento”, ne lede l’autorevolezza e ne riduce l’efficacia. Apre una crisi esiziale per il sistema finanziario sammarinese e per la credibilità delle sue istituzioni. La Banca centrale ha svolto un ruolo cruciale nel sostenere il sistema durante la difficile fase dell’ultimo anno. La crisi in atto ne indebolirà le funzioni e non è difficile immaginare che ciò potrà ripercuotersi negativamente sulle relazioni esterne del Paese.

Tutto ciò è avvenuto nell’acquiescenza generale, nel silenzio della politica e nella disinformazione dell’opinione pubblica, artatamente indotta a credere che il capo della Vigilanza bancaria e finanziaria della Banca centrale sia un traditore della Repubblica, una spia della Banca d’Italia, un ispettore che illegalmente indaga sui conti correnti di privati cittadini, un fuorilegge che viola il segreto d’ufficio, un tecnico arrogante e obsoleto, un infiltrato italiano che persegue sospetti interessi esterni – giusto per citare alcune delle qualifiche maggiormente citate. Nessuno ha ritenuto di voler cercare la verità; chi la conosceva l’ha manipolata.

In assenza di quei vagli che sono doverosi allorché si giudichi di persone e istituzioni e, al contrario, con procedure sommarie e liquidatorie è stata emessa contro Caringi e Banca centrale una sentenza sbrigativa. A essa doveva esser dato corso immediato e a essa è stato dato corso immediato e senza scrupoli da chi avrebbe dovuto sentire il dovere morale e istituzionale d’interrogarsi sulle motivazioni e di tutelare la Banca centrale e il suo personale.

Con rare eccezioni, gli stessi soggetti del mondo bancario e finanziario sammarinese hanno accettato quest’esito lasciando intendere che senza un cambio ai vertici della Banca centrale non sia possibile il cambiamento del sistema da essi voluto.

Illustrissime Eccellenze, No!

Noi non vogliamo esser parte di ciò. Noi non possiamo e non vogliamo accettare quanto è accaduto. Noi non possiamo e non vogliamo portare avanti a ogni costo sforzi che chi dovrebbe sostenere invece ostacola. Non sussistono, a questo punto, le condizioni per la prosecuzione del nostro incarico. Per questo, rimettiamo all’Eccellentissimo Consiglio Grande e Generale il mandato che ci ha conferito, del quale sempre abbiamo sentito tutto il privilegio e il quale sempre abbiamo onorato con massimo impegno e nel pieno rispetto del Paese che ci ha ospitato.

Ci sia consentito concludere con una considerazione di carattere personale. Nel corso del nostro recente incontro, anche ricco di momenti emotivamente carichi, abbiamo sentito e profondamente apprezzato il sentimento di stima e di vicinanza di cui le Loro Eccellenze hanno voluto renderci partecipi nonché quell’alto senso dello Stato da Loro incarnato nel quale anche noi fermamente crediamo e che per noi è unica bussola del nostro agire istituzionale.

L’occasione è gradita per porgere Loro gli atti della più alta stima.

Il Presidente
Biagio Bossone

Il Direttore Generale
Luca Papi

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