La Repubblica di San Marino è pecora nera a livello mondiale nella lotta alla corruzione come continua a dimostrare, fra l’altro, con la non adesione effettiva a Greco.
Oggi si apprende che è stato rafforzato anche il record – già da Guinness dei primati – per evasione tributaria (monofase, l’equivalente dell’Iva) dei cittadini sammarinesi verso il proprio Stato: 5300
euro a testa.
La somma, da oggi, è più che raddoppiata: diventa 11.500 euro a testa.
Claudio Felici, Segretario di Stato alle Finanze, ha reso pubblici solo oggi i risultati della apposita Commissione sui ritardi monofase che ha finito i lavori già il 20 dicembre scorso.
Lo ha fatto in Consiglio Grande e Generale, al comma Riferimento del Segretario di Stato per le Finanze sulla verifica delle
procedure di riscossione dei crediti monofase e successivo dibattito. Felici ha esordito: I crediti complessivi per imposta monofase ammontano a 366,6 milioni di euro.
Euro 366,6 mln non riscossi in un Paese di 32 mila abitanti.
Nonostante siano passate diverse ore dal riferimento del Segretario Felici, ancora non si sa di alcuna reazione pubblica né dei partiti né dei sindacati né delle innumerevoli categorie, organizzazioni, associazioni in cui si articola la comunità sammarinese.