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L’INFORMAZIONE DI SAN MARINO 04/03/2009 (Superstrada soffocata dall’inciucio speculativo)
I politici sammarinesi, da
decenni asserviti agli speculatori, si sono accaniti sulla superstrada.
Il collegamento con Rimini costituisce da sempre l’aorta dell’economia
sammarinese, fin dal 1228, quando la comunità del Titano si è affacciata alla
storia.
Nel 1958 tale collegamento è diventato superstrada ed ha contrassegnato la
rinascita sammarinese. Ora sia McKinsey che Ambrosetti dicono che se il Paese
vuol ripartire economicamente, è necessario un nuovo tracciato. Il tratto
sammarinese, infatti, assai più di quello italiano, è stato degradato a strada
urbana. Una caotica strada urbana di periferia con costruzioni che si spingono
fino ai bordi ed attività che si immettono direttamente sulla carreggiata.
Il processo di soffocamento della superstrada (o ‘sammarinizzazione’) è
cominciato negli anni Novanta (Poliedro, Admiral Point, ecomostri vari…) con
uno sfruttamento totale del percorso coi timbri dei politici di maggioranza e
di opposizione in un inciucio perenne al servizio della speculazione contro un interesse
pubblico non rappresentato da nessuno.
Ravvedimenti? All’incontrario, cresce l’accanimento sulla superstrada. Gli
attraversamenti a raso andrebbero segnalati con un teschio, tanto sono
pericolosi.
Ebbene i politici cosa inventano? Sfruttare non solo il ciglio della
superstrada ma anche il sotto.
Ci si riferisce alla voce sul tunnel a Dogana di un ente privato per un uso
privato.
Maggioranza ed opposizione a quanto pare d’accordo: nessuna interpellanza,
nessun dibattito in Consiglio. Siamo sicuri che San Marino merita, nella
classica degli Stati ‘virtuosi’, un posto alla pari dell’Azerbaigian?
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