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LIBERTAS 10/10/2008
In questi giorni si parla spesso di
garanzie per i depositanti nelle banche. In particolare di fondi di garanzia. In
Italia, ad esempio, sono garantiti depositi fino a 103mila euro. A San
Marino?
Nel dicembre 2004 (governo
straordinario, Segretario alle Finanze Pier Marino Mularoni) il Consiglio diede
mandato al Congresso di predisporre con legge un “Fondo di Garanzia dei
Depositi” nelle banche sammarinesi in analogia a quel che avviene in altri
paesi. Tutto a posto dunque? No. Il Congresso non onora l’impegno.
Il Congresso riprende la questione
nel novembre 2005 quando mette mano alla legge sui servizi bancari e finanziari
(LISF). Ma – sorpresa! – non si parla più di “Fondo di Garanzia dei
Depositi”. Si parla, genericamente, di “Sistemi di garanzia per la
protezione dei depositanti”. Ed anche questi “Sistemi di garanzia”
non vengono messi subito in essere. L’attuazione è rimandata alla emissione
di un Decreto Reggenziale. Insomma un altro rimando. Peccato.
Peccato perché i patatrac non
aspettano.
Nel gennaio 2006 apprendiamo dai
giornali italiani che una finanziaria sammarinese è in sofferenza ed il suo
presidente in galera. Poi, dopo altri due mesi, apprendiamo che è in sofferenza
una banca: Banca del Titano.
E passiamo ai governi post giugno
2006, Segretario alle Finanze Stefano Macina. Andiamo direttamente alla
conclusione sintetizzata dallo stesso Macina con una dichiarazione rilasciata il
mese scorso a San Marino Rtv: “e pensare che
l’introduzione, anche sul Titano, di un fondo di garanzia era prevista.
L’intenzione era approvare la normativa entro giugno, poi è arrivata la crisi di
Governo e non se ne è fatto nulla”.
Appunto non si è fatto
nulla.
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