28/03/2010 Report Rai3, Paolo Mondani, IL RE E’ NERO, servizio sulla Repubblica di San Marino

28/03/2010 Report Rai3, Paolo Mondani, IL RE E’ NERO, servizio sulla Repubblica di San Marino

Report Rai3, Paolo Mondani, IL RE E’ NERO,
servizio sulla Repubblica di San Marino

DOMENICA 28 MARZO 2010

AGGIORNAMENTO  DELLA TRASMISSIONE DEL 10 MAGGIO 2009, DOPO IL PRIMO
AGGIORNAMENTO DEL 24 MAGGIO 2009
(di seguito la trascrizione delle due trasmissioni
precedenti)

MILENA
GABANELLI IN STUDIO
Siamo a maggio
dell’anno scorso San Marino è nel ciclone, si scopre dopo una ventina d’anni
che nelle sue 12 banche, 59 finanziarie, 14 miliardi di euro di raccolta
l’anno, c’è anche molto nero, evasione e forse riciclaggio. Si preoccupa
l’Europa, il nostro governo e anche la Procura di Forlì.
DA REPORT IL RE E’ NERO DEL 10/05/2009
PAOLO MONDANI FUORI CAMPO
Domenica 3 maggio. Forlì. E’ l’ora di pranzo. La città è semideserta.
Polizia e Guardia di Finanza svolgono indagini da mesi. L’inchiesta della
procura di Forlì riguarda il gruppo bancario Delta che vede come socio di
maggioranza la Cassa di Risparmio di San Marino. A Roma si procede con il
sequestro dei documenti a Banca Sedici e nello studio del commercialista Claudio
Patalano, consulente di Delta e del governo sammarinese,
ex funzionario della Banca d’Italia e della Bnl. In mezza Romagna vengono
rintracciate ed arrestate 5 persone, altre 35 indagate. Tutte fanno parte del
gruppo Delta e della Cassa di Risparmio di San Marino. I reati ipotizzati sono
l’associazione a delinquere per realizzare un’abusiva attività bancaria e
finanziaria in Italia. E il riciclaggio ai fini dell’occultamento di reati come
l’appropriazione indebita, la distrazione di fondi, il falso in scritture
private, l’evasione fiscale, l’emissione di fatture per operazioni inesistenti
e la truffa ai danni dello Stato. Gli arresti decapitano la più antica banca di
San Marino, che ha nelle sue casse anche i soldi del piccolo Stato. Da decenni
qualsiasi decisione che conta della Repubblica del Monte Titano passa per gli
uomini della Cassa di Risparmio. Gli arrestati sono: Gilberto Ghiotti,
presidente della Cassa di Risparmio di San Marino; Paola Stanzani,
amministratore delegato di Delta; Luca Simoni, direttore generale della Cassa
di Risparmio, Gianluca Ghini, direttore generale di Carifin SA, la finanziaria
della cassa e Mario Fantini, amministratore delegato della Cassa di Risparmio e
presidente di Delta.
PAOLO MONDANI
Crede che attualmente San Marino, in particolare la Cassa di Risparmio di
San Marino rischi
che molti imprenditori italiani che sono disposti a venire qui a portare i loro
risparmi, scappino via?
MARIO FANTINI EX AMM. DELEGATO CASSA RISPARMIO SAN MARINO
Le persone che dall’Italia.., cosa cercavano a San Marino? Riservatezza. Se
gliela.. .fino a che
gliela manteniamo, rimangono da noi. Poi, trovano altri paesi. Esiste l’Asia
oggi, esiste ovviamente Singapore, ci sono tante realtà diverse.., in cui la
gente che ha determinate esigenze, può trovare conforto.
PAOLO MONDANI
Lei dice che gli evasori è meglio che vengano qui che stanno vicino
all’Italia…
MARIO FANTINI EX AMM. DELEGATO CASSA RISPARMIO SAN MARINO
La conclusione è quella, sì.

PAOLO
MONDANI FUORI CAMPO
Il più
importante investimento della Repubblica di San Marino in Italia si chiama
gruppo Delta. Parliamo di una holding creata nel 2002 dalla Cassa di Risparmio
di San Marino e da una società di management finanziario bolognese, la Estuari. In Italia
hanno Banca Sedici e molte attività per il credito al consumo. Valore della
holding circa 2 miliardi di euro.
PAOLO MONDANI
E’ vero che l’aumento di capitale di Delta di poco tempo fa, è stata la
Cassa a finanziario?
MARIO FANTINI EX AMM. DELEGATO CASSA RISPARMIO SAN MARINO
Questo, questo posso dire che…
PAOLO MONDANI
Cioè, i dirigenti di Estuari hanno comprato la loro quota con i vostri
finanziamenti?
MARIO FANTINI EX AMM. DELEGATO CASSA RISPARMIO SAN MARINO Esatto.

PAOLO MONDANI FUORI CAMPO
Se è così, in Delta c’è una maggioranza sammarinese, non italiana. Basta
guardare il grafico: il capitale sammarinese in Delta arriva a circa l’84%.
PAOLO MONDANI
Mi sembra il Gruppo Delta sostanzialmente nella proprietà della Cassa di
Risparmio di San
Marino. E allora mi chiedo, come ha fatto la Banca d’Italia a darvi la licenza
di fare Banca in
Italia quando voi dichiaravate solo il 30% come Cassa? E invece capisco che voi
siete ben più
larghi dentro?
MARIO FANTINI EX AMM. DELEGATO CASSA RISPARMIO SAN MARINO
La Banca d’Italia ha letto gli statuti e poi ha dato le dovute
autorizzazioni. Nulla di strano sotto il sole, è tutto molto chiaro.
PAOLO MONDANI FUORI CAMPO
Talmente chiaro che il 27 aprile alcuni funzionari della Banca d’Italia si
presentano alla sede dei gruppo Delta a Bologna e notificano la sospensione ad
operare in Italia. Dopo un’ispezione durata alcuni mesi, Bankitalia si è
accorta che la richiesta di autorizzazione inviata dai gruppo Delta nei 2007
non diceva il vero. Eppure il Gruppo Delta ottenne l’autorizzazione in un afoso
13 agosto dei 2007 da Fabrizio Saccomanni. Lo stesso che 20 mesi dopo avvia il
procedimento di revoca. Oggi, in seguito agli arresti di domenica scorsa,
Bankitalia ha commissariato il gruppo Delta e Banca Sedici.
MILENA GABANELLI IN STUDIO
Cosa è successo in un anno? San Marino si è messa un po’ a posto con le
regole sull’antiriciciaggio, gli accordi interbancari con l’Italia sono stati
riscritti e ognuno comincia a fare un po’ il suo dovere. Che vuoi dire
ispezioni dentro le banche, già aileggerite dallo scudo fiscale? Il sistema
sanmarinese teme di crollare e reagisce. La crisi era cominciata con il
commissariamento dei gruppo Delta, che vuoi dire 900 persone che oggi rischiano
di andare a casa per colpe non loro, e sulle spoglie c’è sempre chi fa affari.
Di nuovo
Paolo Mondani.
PAOLO MONDANI
Lei ha fatto 20 giorni di custodia cautelare in carcere, 9 mesi di custodia
domiciliare, e oggi la sua creatura…
PAOLA STANZANI EX AMM. DELEGATO GRUPPO DELTA
Viene disfatta!
PAOLO MONDANI
900 dipendenti…

PAOLA
STANZANI
EX
AMM. DELEGATO GRUPPO DELTA
Si! Un indotto di 1500 famiglie che lavorano attorno a Delta.
PAOLO MONDANI
Parliamo di Delta, la sta comprando o ci sta provando Banca Intesa?
PAOLA STANZANI EX AMM. DELEGATO GRUPPO DELTA
Ma io credo che Banca Intesa sia stata, fra virgolette, invitata da Banca
D’Italia ad acquisire
Delta, per risolvere il problema del personale.
PAOLO MONDANI
E il come si sta vendendo a Banca Intesa il Gruppo Delta è una…
PAOLA STANZANI EX AMM. DELEGATO GRUPPO DELTA
E’
una speculazione finanziaria a tutti gli effetti.
PAOLO MONDANI
Una svendita Lei direbbe?
PAOLA STANZANI EX AMM. DELEGATO GRUPPO DELTA
Una svendita! Potremmo aprire un asta.
PAOLO MONDANI FUORI CAMPO
Ma l’asta non ci sarà perché pochi giorni fa Banca Intesa ha scelto di
sospendere almeno per ora l’acquisizione di una parte di Delta. Il sistema
finanziario del titano è quindi in una situazione grave. Il gruppo Delta è
profonda crisi, la Cassa di risparmio di San Marino, suo azionista di
maggioranza, rischia grosso mentre lo stato sammarinese, che tiene i suoi soldi
nella cassa, se la vede brutta, a maggior ragione dopo che lo scudo fiscale
italiano ha portato via 4,3 miliardi di euro. Il paradiso fiscale di San Marino
non è mai stato così in pericolo e i sammarinesi sono molto preoccupati.
UOMO  (si vedeva il prof. Giorgio Petroni, Rettore dell’Università di
San Marino)
Questo sistema finanziario è in crisi perché ha motivi strutturali di
fragilità. C’è una raccolta “on the border line”, dicono gli inglesi, della
rivalità e soprattutto dei banchieri improvvisati.
RAGAZZO
Durante le vacche grasse tutti sono bravi a governare anche i caproni. Il
problema è che adesso le vacche grasse non ci sono più e i caproni non ci
servono più.
DONNA (si vedeva Francesca
Michelotti, consigliere di Sinistra Unita)
E’ drammaticamente vero che gli scandali sono veri, che vere sono le
penetrazioni mafiose, vere sono le truffe, le triangolazioni, le frodi. Io
voglio sapere chi sono le persone oneste in questo paese e quelle che non lo
sono. Chi non lo è e non è di questo paese, se ne deve andare.
PAOLO MONDANI FUORI CAMPO
Chissà se banchieri improvvisati e politici caproni se ne andranno da San
Marino. Qualcuno di loro per salvare il monte titano dal crack pensa persino di
fare un casinò. Certo è che i 900 lavoratori bolognesi del gruppo Delta, dopo
il commissariamento dell’anno scorso, stanno perdendo il posto di lavoro e con
lettera scritta gli è stato imposto di non parlare con la stampa.
ANONIMO i
Persone dai 30 ai 35 anni, con figli in arrivo, con mutui da pagare, con
matrimoni appena celebrati o da celebrare, e vorrei ricordare l’enorme
dispersione di capitale umano nel caso in cui il gruppo Delta venisse messo in
liquidazione.

ANONIMO
2
Il gruppo lavorava bene, lavorava con utili, lavorava con
personale soddisfatto, c’erano 900
dipendenti, continuava ad assumere in tutto il territorio nazionale.
ANONIMA
Io personalmente
ho incontrato un onorevole che a parole si è impegnato di portare avanti la
causa perché per i posti di lavoro, ha detto, avrebbe fatto.. .si sarebbe molto
impegnato e direi i risultati non ce ne sono stati.
ANONIMO 3
Lo stipendio medio era di 40 mila euro all’anno lordi.
PAOLO MONDANI
Al mese quanto pigliavate di netto?
ANONIMO 3
Poco meno di 2 mila euro.
ANONIMO i
Il cliente al quale abbiamo erogato servizi di tipo finanziario o di altro
tipo sono più di 1
milione.
ANONIMA
Abbiamo apportato comunque un valore economico all’Italia. Nessuno se ne
rende conto, cioè ci sono veramente 900 persone che hanno sempre fatto il loro
dovere, al di là di quella che è stata la vecchia gestione, in questo momento
per noi è importante che qualcuno ci accolga perché la nostra è una macchina
che può ripartire anche domani.
PAOLO MONDANI FUORI CAMPO
Delta è oggi in ristrutturazione ma indagini giudiziarie a parte, paga
anche uno scontro durissimo fra gli azionisti interni. La Cassa di risparmio di
San Marino, contro il gruppo finanziario Sopaf. A fine 2007 il professor Guido Rossi, per conto di
Sopaf, presenta un esposto alla Banca d’Italia, nel quale denuncia il controllo
illecito della Cassa di San Marino su Delta. Ma chi è la Sopaf? E’ una società
di investimenti milanese che ha tra le sue figure di spicco la famiglia Magnoni
e Adriano Galliani. Nel 2007, Sopaf chiede circa 70 milioni di euro per uscire
dall’azionariato, Delta ritiene invece che la quota di Sopaf valga la metà e
non molla. Si va in causa e Delta vince.
PAOLA STANZANI EX AMM. DELEGATO GRUPPO DELTA
La sentenza è del 7 maggio
PAOLO MONDANI
Del 2009?
PAOLA STANZANI EX AMM. DELEGATO GRUPPO DELTA
Maggio del 2009, cinque giorni, anzi sette meno tre, quattro giorni dopo i
nostri arresti e viene depositata solo due mesi dopo, il 7 luglio, esattamente
due giorni dopo la chiusura del contratto tra la Cassa di San Marino e Sopaf.
Con la quale la cassa di San Marino…
PAOLO MONDANI
Con il nuovo gruppo dirigente…
PAOLA STANZANI EX AMM. DELEGATO GRUPPO DELTA
Esatto, con il nuovo gruppo dirigente.
PAOLO MONDANI
Decide a quel punto di liquidare Sopaf. A che prezzo?

PAOLA
STANZANI
EX
AMM. DELEGATO GRUPPO DELTA
Mascherato. Cinquantacinque più quindici.
PAOLO MONDANI
Che vuoi dire?
PAOLA STANZANI EX AMM. DELEGATO GRUPPO
DELTA
Cinquantacinque per il valore delle azioni, quindici per una consulenza.
PAOLO MONDANI
Quindi settanta milioni come loro avevano chiesto.
PAOLA STANZANI EX AMM. DELEGATO GRUPPO DELTA
Esatto.
PAOLO MONDANI
Lei non è contenta di questo?
PAOLA STANZANI EX AMM. DELEGATO GRUPPO DELTA
E
una delle motivazioni era transare tutte le cause che erano in piedi.
PAOLO MONDANI
E
ia Cassa di risparmio di San Marino liquida come se Sopaf avesse vinto?
PAOLA STANZANI EX AMM. DELEGATO GRUPPO DELTA
Si, si.
PAOLO MONDANI
L’altro grande affare sui disastro dei gruppo Deita è i’acquisto dei suoi
crediti.
PAOLA STANZANI EX AMM. DELEGATO GRUPPO DELTA
Esatto.
PAOLO MONDANI
Crediti che vaigono quattro miiiardi di euro. Crediti sui quaii ci
sarebbero i fondi “avvoitoio”.
Che cosa sono? Me io vuoi dire che cosa sono i fondi “avvoitoio”?
PAOLA STANZANI EX AMM. DELEGATO GRUPPO DELTA
I fondi “avvoitoio” sono quelle reaità che vanno ad acquisire crediti dalle
liquidazioni, vanno ad acquisire crediti non performing.
PAOLO MONDANI
Dietro questi fondi “avvoltoio”, chi c’è che sta comprando i crediti Deita?

PAOLA STANZANI EX AMM. DELEGATO GRUPPO DELTA
Ma non mi meraviglierei che ci fosse Sopaf.
PAOLO MONDANI FUORI CAMPO
Notizie di mercato darebbero ragione a Paola Stanzani. Ma la causa
principale dell’attuale terremoto a San Marino è l’azzeramento avvenuto lo
scorso febbraio dei gruppo dirigente della banca centrale, istituto che
corrisponde alla nostra Banca d’Italia. Tutto inizia con la decisione dei governo sammarinese di
sfiduciare ii capo della vigilanza Stefano Caringi. Perché?
ALESSANDRO ROSSI
CONSIGLIERE SINISTRA
UNITA SAN MARINO
Perché probablimente era una persona scomoda.
PAOLO MONDANI
Quai è l’accusa che gli faceva il governo?

ALESSANDRO ROSSI CONSIGLIERE SINISTRA UNITA SAN MARINO

Che era una spia di Banca d’Italia.
PAOLO MONDANI
E
siccome Stefano Caringi era stato chiamato a deporre a Forlì…
ALESSANDRO ROSSI
CONSIGLIERE SINISTRA
UNITA SAN MARINO
C’è un passaggio dove lui diceva che era un uomo di Banca d’Italia. Era un
uomo delle istituzioni e un uomo di Banca d’Italia e questo passaggio ha dato
molto fastidio al governo.
PAOLO MONDANI FUORI CAMPO
Stefano Caringi viene quindi dimesso da capo della vigilanza di Banca
Centrale per aver detto troppo ai magistrati di Forlì. Poco dopo la rimozione
forzata, il presidente e il direttore generale di Banca Centrale, Biagio
Bossone e Luca Papi si dimettono per protesta e inviano una lettera con
l’elenco delle pressioni che hanno subito in questi mesi dal governo
sammarinese. Il Consiglio Grande e Generale le discute in seduta segreta ma Alessandro Rossi era
presente. Di che ingerenze hanno parlato Bossone e Papi?
ALESSANDRO ROSSI
CONSIGLIERE SINISTRA
UNITA SAN MARINO
Sono state ingerenze sul loro operato. La prima è stata su una compagnia di
assicurazione che doveva essere concessa dove il governo ha in qualche modo
modificato l’assetto sociale della compagnia senza rifare l’istruttoria a Banca
Centrale.
PAOLO MONDANI
La seconda questione? La seconda ingerenza?
ALESSANDRO ROSSI
CONSIGLIERE SINISTRA
UNITA SAN MARINO
La seconda questione è su una finanziaria FP che aveva dei problemi e in
qualche modo il governo
ha cercato di non procedere nella verifica di questi FP finanziari.
PAOLO MONDANI
La terza?
ALESSANDRO ROSSI
CONSIGLIERE SINISTRA
UNITA SAN MARINO
Fingestus.
PAOLO MONDANI FUORI CAMPO
Fingestus è la finanziaria del gruppo industriale Karnak che la Banca Centrale voleva
ispezionare per via della sua situazione debitoria, ma anche qui si sarebbe
opposto il Ministro delle Finanze
Gatti, chiamato in causa anche per una quarta ispezione
bloccata, quella a Banca Partner, di proprietà dell’influente immobiliarista sammarinese Marino Grandoni.

ALESSANDRO ROSSI CONSIGLIERE SINISTRA
UNITA SAN MARINO
La San Marino
è in grossissime difficoltà dal mio punto di vista perché si rischia un effetto
Islanda che potrebbe verificarsi in tempi brevissimi. Essendoci un sistema non
trasparente e dove dietro questa norma, dietro fiduciaria, si può nascondere
chiunque, nasce il sospetto e forse anche conclamato da qualche fatto che
dietro a molte società ci possono essere dei politici e questo sicuramente
blocca uno sviluppo normale e legale nel nostro sistema economico.
MILENA GABANELLI IN STUDIO
In sostanza cosa è successo? La decisione del governo di San Marino di
ostacolare le ispezioni della loro Banca Centrale, ha provocato dimissioni a
catena, frattura nei rapporti col Fondo Monetario e con la Banca d’Italia e
anche il Ministro delle Finanze è andato a casa. E poi c’è il gruppo Delta che
è in ristrutturazione, ci sono 4 miliardi di debiti da pagare, comunque vada si
ripercuoterà sul maggior azionista, che è la cassa di risparmio di San Marino e
a catena su tutto lo Stato sanmarinese, perché in quella cassa ha messo tutti i
suoi soldi.

 

  

 

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Report Rai3

10 maggio 2009

con
di seguito l’
aggiornamento

24 maggio 2009

 

“IL
RE E’ NERO”
di Paolo Mondani
PAOLO MONDANI FUORI CAMPO
Domenica 3
maggio. Forlì. E’ l’ora di pranzo. La città è semideserta. Polizia e Guardia di
Finanza svolgono indagini da mesi. L’inchiesta della procura di Forlì riguarda
il gruppo bancario Delta che vede come socio di maggioranza la Cassa di
Risparmio di San Marino. A Roma si procede con il sequestro dei documenti a
Banca Sedici e nello studio del commercialista Claudio
Patalano, consulente di Delta e del governo sammarinese,
ex funzionario della Banca d’Italia e della Bnl.
In mezza Romagna vengono rintracciate ed arrestate 5 persone, altre 35
indagate. Tutte fanno parte del gruppo Delta e della Cassa di Risparmio di San
Marino. I reati ipotizzati sono l’associazione a delinquere per realizzare
un’abusiva attività bancaria e finanziaria in Italia. E il riciclaggio ai fini
dell’occultamento di reati come l’appropriazione indebita, la distrazione di
fondi, il falso in scritture private, l’evasione fiscale, l’emissione di
fatture per operazioni inesistenti e la truffa ai danni dello Stato. Gli
arresti decapitano la più antica banca di San Marino, che ha nelle sue casse
anche i soldi del piccolo stato. Da decenni qualsiasi decisione che conta della
Repubblica del Monte Titano passa per gli uomini della Cassa di Risparmio.
Gli arrestati sono Gilberto Ghiotti, presidente della Cassa di Risparmio di San
Marino; Paola Stanzani, amministratore delegato di Delta; Luca Simoni,
direttore generale della Cassa di Risparmio, Gianluca Ghini, direttore generale
di Carifin SA, la finanziaria della cassa e Mario Fantini, amministratore
delegato della Cassa di Risparmio e presidente di Delta.
MARIO FANTINI AMM. DEL. CASSA RISPARMIO SAN MARINO
Una volta che un paese tassasse meno di un altro o avesse delle
agevolazioni, era un fatto
importante per far crescere un paese rispetto ad un altro, quindi era un
problema politico. Oggi le acque sono un pochino confuse sotto questo aspetto.
PAOLO MONDANI
Cioè a dire? Me lo spiega?
MARIO FANTINI AMM. DEL. CASSA RISPARMIO SAN MARINO
Voglio dire che si dà per scontato che debba prevalere nel tempo la
perequazione fiscale, cioè che tutti i paesi abbiano la stessa tassazione.
Prescindendo…
PAOLO MONDANI
Non le sembra giusto questo?
MARIO FANTINI AMM. DEL. CASSA RISPARMIO SAN MARINO
E no. Perché dipende dal bilancio dello Stato. Se un bilancio spende male,
non può fare quello che fa un altro paese.
MILENA GABANELLI IN STUDIO
Buonasera. Ma Le tasse si evadono perché sono troppo alte, o sono troppo
alte perché si evadono? Quel che sappiamo è che la nostra pressione fiscale è
in linea con quella degli altri paesi europei, l’evasione invece è doppia, si
aggira circa sui 100 miliardi di euro. Il meccanismo dei paradisi fiscali però
non nasce solo per evadere, nasce soprattutto per impedire di conoscere la
provenienza del denaro e il suo proprietario e questo nei paesi civili è reato.
Per esempio: se vendo droga e incasso 100 milioni e li porto in banca, mi chiedono:
“da dove arrivano?”. Se invece li porto in una banca, li deposito in una banca
di un paradiso fiscale, nessuno mi chiede niente. Dopodiché vengono trasferiti
sul conto della mia banca italiana liberi da tasse e puliti. Per evitare tutto
questo i paesi si sono dotati di norme antiricilaggio e impongono alle banche
l’uso di determinati codici per ogni operazione: arriva un trasferimento dalle
Cayman? Scatta un allarme. Arriva da San Marino? Dovrebbe scattare l’allarme e
invece non scatta niente. Siamo nel cuore

della
Romagna, vai la pena di ricordare che è stata l’unica regione italiana a
fornire al Risorgimento un contributo non solo di intellettuali, ma anche di
contadini, operai e artigiani. All’inizio del 900 le masse agrarie
partecipavano già alla vita pubblica. E per questa gente far parte di una
Repubblica voleva dire coerenza e rigore morale. Il nostro Paolo Mondani
PAOLO MONDANI FUORI CAMPO
San Marino è considerata la più antica Repubblica del mondo. Qui non siamo
nel 2009, ma nel
1708 perché la fondazione risale al 3 settembre del 301. Nel 1992 è entrata
nell’Onu, ma il
Consiglio d’Europa e l’Ocse la considerano un paradiso fiscale. Ha un
parlamento di 60 membri, il
Consiglio Grande e Generale, e due Capi di Stato, i Capitani Reggenti, che
stanno in carica 6 mesi.
UOMO
Mi riferisco ai difficili rapporti che ci sono oggi con la vicina Repubblica
Italiana.
UOMO 2
Succede che abbiamo una situazione pressoché indifendibile, per cui dobbiamo
accettare quello che ci viene imposto.
PAOLO MONDANI FUORI CAMPO
La Repubblica sta tra la provincia di Rimini e quella di Pesaro – Urbino.
Lingua ufficiale è l’italiano, quella parlata è il dialetto romagnolo. E’ la
patria del nero. Non esiste dogana e queste sono le stradine di campagna che
gli evasori italiani percorrono con i loro soldi per raggiungere banche e
finanziarie della Repubblica. La Banca d’Italia, da qualche mese, ha imposto ai
nostri istituti di credito di trattare le banche sammarinesi come fossero delle
Isole Cayman. E Moneyval, organismo del Consiglio d’Europa che si occupa di
riciclaggio, ha decretato San Marino come Stato a rischio. Qui il credo si
chiama segreto bancario e società anonime.
GIANFRANCO LUCIGNANO COLONNELLO GDF RIMINI
La società anonima esiste solo nel diritto sammarinese, in Italia non può
esistere, quindi non possono operare proprio perché si deve sapere chi è il
soggetto che ha affidato alla società il patrimonio da gestire. Quindi io
riesco sempre a ricostruire chi c’è dietro questa finanziaria. A San Marino no.

FINANZIERE
Vede quel capannone bianco, di fronte? Quello là e San Marino.
PAOLO MONDANI
Quello è 5. Marino?
2° FINANZIERE
Diciamo che è uno di quei confini dove non trova la scritta confine di
Stato.
PAOLO MONDANI
Qui dove smette l’asfalto?
1° FINANZIERE
Dove passa esattamente il confine non si sa.
2° FINANZIERE
Il muro, il muro di cinta è il confine. Il capannone questo qui è in
Italia, però… fermati. Il capannone che vedi là è 5. Marino.
PAOLO MONDANI

Quella
è un’azienda sammarinese e quello è il cancello che divide e di qua siamo già
in Italia?
1° FINANZIERE
Sì.
FINANZIERE
Passa tra due proprietà private c’è quel cancello che si può aprire, a
discrezione dei proprietari
evidentemente, e passare dall’Italia a 5. Marino.
PAOLO MONDANI
Quindi lì, addirittura, chi volesse passare… da questo cancello.
FINANZIERE
Voglio dire ma qui è tutto così. Come ha visto dall’altra parte la stradina
bianca.
FINANZIERE
Potrebbero fare il passamano.
FINANZIERE
Uno passa… dalla finestra.
PAOLO MONDANI FUORI CAMPO
San Marino è 61 km
quadrati per 31 mila abitanti. 12 banche, 59 finanziarie. Tra il 1999 e il 2007
il prodotto interno lordo è cresciuto in media del 5,66 per cento l’anno. Un
trend da tigre asiatica. Ci sono 6 mila imprese. In maggioranza di italiani
trasferiti qui per godere dei vantaggi del sistema fiscale. Le banche
sammarinesi nel 2001 raccoglievano 9 miliardi di euro l’anno, nel 2007 14
miliardi di euro. E se un magistrato italiano indaga su una banca o su un
evasore invia una rogatoria internazionale che deve rispondere a tre requisiti.

GIANFRANCO LUCIGNANO COLONNELLO GDF RIMINI
Uno: la richiesta proveniente dall’Italia deve essere dettagliata.
Requisito numero due: il fatto per cui si procede, in Italia deve essere reato,
però, altrettanto quel fatto deve essere previsto come reato nella normativa
sammarinese. Quindi, ad esempio, il reato di evasione fiscale a San Marino non
esiste, quindi manca il secondo requisito per cui non ti rispondono. Terzo requisito
che è il più bello, che secondo me è un requisito calderone, loro dicono: noi
rispondiamo alla rogatoria internazionale se le notizie che forniamo non vanno
ad intaccare l’ordine pubblico o la pericolosità che potrebbe ingenerare questa
comunicazione in San Marino. Quindi se io chiedo, ad esempio, la posizione
bancaria di un soggetto vicino al loro Primo Ministro, chiaramente loro mi
danno il terzo requisito, che non rispetto il terzo requisito ed è finita.
PAOLO MONDANI FUORI CAMPO
Fare il nero rende floride le banche sammarinesi, fino a quando ai primi di
gennaio del 2008, due pubblici ministeri della piccola Procura di Forlì, Marco
Forte e Fabio Di Vizio, fanno arrestare Presidenti e Amministratori di due
banche: la Asset di San Marino e la Banca di Credito e Risparmio di Romagna. In
sostanza, la Asset Bank
aveva di fatto acquisito una banca italiana e l’avrebbe usata per fare
abusivamente, raccolta di denaro tra imprenditori e risparmiatori romagnoli.
Tanto che Stefano Ercolani, Presidente della Asset, in una intercettazione
telefonica dice: “sono il re del nero”. A raccontare ai magistrati i
particolari delle complesse operazioni di riciclaggio è Giovanni Gattulli,
membro del consiglio di amministrazione della BCR, la Banca di Credito e
Risparmio di Romagna.
PAOLO MONDANI

Lei
nella sua denuncia dice che nell’ottobre 2006 c’è un consiglio di
amministrazione che decide un fido particolarmente importante di mezzo milione
di euro, cosa accade in questo consiglio di amministrazione?
GIOVANNI GATTULLI CONSIGLIO AMMINISTR. BCR FORLI’
Accade che un consigliere perorando questa delibera ci comunica in sede
proprio consiliare, ci comunica che l’imprenditore avrebbe dichiarato la
propria disponibilità l’indomani mattina, accompagnato dal medesimo consigliere,
a versare il pari importo, a trasferire per la precisione, il pari importo,
cash, a San Marino.
PAOLO MONDANI
E
dove lo portava?
GIOVANNI GATTULLI CONSIGLIO AMMINISTR. BCR FORLI’
Lo portava proprio presso la sede della società che casualmente era colei
che garantiva con una fidejussione il fido che noi stavamo concedendo. Ovvero,
Asset Banca.
PAOLO MONDANI FUORI CAMPO
E
cioè la banca BCR
concedeva all’imprenditore un fido di 500 mila euro, garantito da una
fideiussione di pari importo della Asset, a quel punto l’imprenditore porta 500
mila euro in contanti e in nero alla Asset banca di San Marino.
PAOLO MONDANI
Quindi l’imprenditore paga meno tasse in Italia perché ha un debito e fa
registrare nel suo bilancio
di aver un debito con la BCR italiana e fa un doppio guadagno, perché ha
portato i soldi in nero a
San Marino sui quali non paga le tasse.
GIOVANNI GATTULLI CONSIGLIO AMMINISTR. BCR FORLI’
Su questo non c’è il minimo dubbio. E poi guadagna sul fatto che questi
soldi, questi soldi, questo trasferimento di denaro, avrà un interesse.
PAOLO MONDANI
Mi può dire, il
nome del Consigliere d’Amministrazione che il giorno dopo avrebbe accompagnato
l’imprenditore a portare l’importo ad Asset?
GIOVANNI GATTULLI CONSIGLIO AMMINISTR. BCR FORLI’
Ma non solo glielo dico, l’ho già scritto. Era il Consigliere Zanelli.
PAOLO MONDANI FUORI CAMPO
Tristano Zanelli, è il consigliere della BCR, che interrogato dal
magistrato, ammette di aver accompagnato l’imprenditore a versare i soldi alla
Asset. Per fare un altro esempio di quanto nero andava alla Asset, i magistrati
parlano degli esponenti dell’impresa Lombardini Atos Spa, in Italia noti nel
settore dell’abbigliamento, che avevano distratto 11 milioni di euro sottratti
alle loro casse sociali e depositati alla banca sammarinese. Il reato
ipotizzabile è quello di riciclaggio, ma nel nostro caso chi è il riciclatore?
GIOVANNI GATTULLI CONSIGLIO AMMINISTR. BCR FORLI’
Il riciclaggio esiste già là dove Asset Banca consapevolmente conosce, sa
perfettamente che è una liquidità che è frutto già di un reato. Quale reato?
L’evasione fiscale. Se in questa consapevolezza portiamo anche il Consiglio
d’Amministrazione della BCR, vuoi dire che il riciclaggio qui…
PAOLO MONDANI
Lo fa BCR…

GIOVANNI
GATTULLI
CONSIGLIO
AMMINISTR. BCR FORLI’
Lo fa, lo fa anche la BCR.
PAOLO MONDANI FUORI CAMPO
Stefano Ercolani e Barbara Tabarrini, Presidente e Direttore Generale della
Asset Bank, usciti dal carcere hanno ripreso il loro posto. Ora attendono il
processo ma il caso di una banca di San Marino che acquisisce una banca
italiana e la usa per i suoi interessi apre enormi interrogativi sui
controllori. La Banca d’Italia dov’era? Anche perché l’indagine della piccola
Procura forlivese accerta che 52 banche di Forlì, filiali di importantissimi
istituti nazionali, identificano le banche sammarinesi sul loro sistema
informatico antiriciclaggio come fossero italiane e non come dovrebbero, cioè
banche extracomunitarie. Con il risultato che le operazioni sospette non sono
registrate nell’archivio unico e per tanto non vengono segnalate. E’ una falla
informatica casuale? E la Banca d’Italia sapeva oppure no?
INSIDER
L’equivoco è nato dal fatto che si è pensato che la convenzione che
regolava i rapporti tra Italia e
San Marino del 1991 potesse applicarsi anche alla materia dell’antiriciclaggio
mentre non è così.
PAOLO MONDANI FUORI CAMPO
Il nostro insider del mondo della vigilanza bancaria parla della
convenzione italo –
sammarinese stipulata il 2 maggio 1991. Che dice: Le due
repubbliche non ostacolano il
libero movimento di merci, servizi e capitali tra i due
Paesi. Al punto 4 si legge: “Le Autorità sammarinesi si impegnano ad evitare che,
nei rapporti delle istituzioni creditizie e finanziarie di San Marino con
residenti italiani, si creino condizioni concorrenziali distorsive rispetto a
quelle presenti in Italia”. Cioè, si impegnavano a bloccare l’arrivo di
capitali provenienti dall’ evasione fiscale italiana. Ma questo non è mai stato
fatto. Poi, tra il 2006 e il 2007, vengono approvate le norme antiriciclaggio
che impongono alle nostre banche di fare l’adeguata verifica di tutti i
movimenti finanziari, di registrarli su un archivio informatico e di trattare
le banche che invece hanno un rigido segreto bancario come extracomunitarie. Ma
tutti fanno finta di niente e così dei rapporti con le banche sammarinesi non è
rimasta alcuna traccia.
INSIDER
La Banca d’Italia proteggeva il meccanismo San Marino. Tra l’altro non
dimentichiamoci che la
Banca Centrale di San Marino e le autorità finanziarie di San
Marino hanno tra il loro management
ex dipendenti di Banca d’Italia.
PAOLO MONDANI
Si rende conto? La Banca d’Italia proteggeva tutto questo? E’ possibile?
INSIDER
Non ci meravigliamo del fatto che le autorità di vigilanza non abbiano
vigilato. Figuriamoci, non è successo per i casi Parmalat, Cirio o Antonveneta.
Evidentemente è una strategia politica a cui le autorità di vigilanza si sono
adeguate.
PAOLO MONDANI FUORI CAMPO
E’ la mattina del 5 giugno 2008. Cesena, località Pioppa. Dall’azienda di
vigilanza Battistolli esce un furgone blindato che parte verso Forlì, ed entra
qui, nella sede della Banca d’Italia. Ad attenderlo 2,6 milioni di euro in
banconote da 500, richieste dalla sede forlivese del Monte dei Paschi di Siena.
Il furgone esce dalla Banca d’Italia e passa vicino al Monte ma non si ferma.
In città fa un lungo giro e imbocca l’autostrada in direzione San Marino. Il
furgone è obbligato a dichiarare lo spostamento del denaro all’ufficio delle
dogane di Rimini, ma non lo fa. Polizia e Guardia di Finanza lo fermano, trova
a bordo i soldi, ed emerge che il Monte dei Paschi agiva nell’interesse di un
terzo soggetto, la Cassa di Risparmio di San Marino che ha aperto un conto

presso
la banca senese. I magistrati scoprono che sul quel conto in 4 anni sono stati
movimentati 1,2 miliardi di euro.
MARIO FANTINI AMM. DEL. CASSA RISPARMIO SAN MARINO
Si confonde spesso volutamente, ipocritamente, il riciclaggio con del
denaro che viene a San
Marino e che deriva probabilmente anche…
PAOLO MONDANI
dall’evasione fiscale.
MARIO FANTINI AMM. DEL. CASSA RISPARMIO SAN MARINO
Dall’evasione fiscale. Ecco questo è il problema. Però bisogna chiamare col
proprio nome l’evasione fiscale e col proprio nome il riciclaggio.
PAOLO MONDANI FUORI CAMPO
L’amministratore delegato della Cassa di Risparmio Mario Fantini, oggi agli
arresti domiciliari, dice che non si tratta di riciclaggio. Per il giudice
Chierici di Forlì, invece, il riciclaggio si realizza proprio perché si fanno
perdere le tracce del denaro che proviene dall’evasione fiscale. Il meccanismo
è complesso: la Cassa di Risparmio di San Marino riceve molti assegni di
italiani che non può formalmente incassare, spesso soldi da evasione fiscale,
così li invia all’Istituto Centrale delle Banche Popolari di Milano che
accredita gli importi presso il conto della Cassa sammarinese al Monte dei
Paschi di Forlì. Un giro complicato che garantisce al denaro di tornare “lavato
nelle casse dell’istituto sammarinese a disposizione della sua clientela”. E il
Monte dei Paschi, nel sistema informatico antiriciclaggio, riconosce la cassa
di risparmio di San Marino con il codice 268, previsto per le finanziarie
italiane, anziché il codice 729, per le banche extracomunitarie. Come prevede
il regolamento. Anche Gilberto Ghiotti, presidente della Cassa di Risparmio, è
stato arrestato per riciclaggio e ha una lunga storia alle spalle.
GILBERTO GHIOTTI PRESIDENTE
CASSA RISPARMIO SAN MARINO
Io sono figlio di un sammarinese emigrato che ha sempre vissuto a Rimini,
sono figlio di un muratore, e arrivo praticamente come segnalazione diciamo,
della federazione comunista di Rimini, poiché mio padre era un noto iscritto
comunista dal dopoguerra nel riminese. Dopo la laurea in Scienze Politiche a Bologna,
il partito comunista sammarinese mi chiede di andare a svolgere un periodo
all’università marxista leninista, così si chiamava la scuola di partito a
Mosca… La mia formazione è completamente avvenuta nell’epoca di Berlinguer,
quindi un grande….
PAOLO MONDANI
Lei si sente un berlingueriano?
GILBERTO GHIOTTI PRESIDENTE
CASSA RISPARMIO SAN MARINO
Assolutamente, assolutamente….
PAOLO MONDANI
Lei è stato a studiare alla scuola di partito in Unione Sovietica. Figlio
di un operano comunista di
Rimini, segretario del partito comunista sammarinese, berlingueriano, si trova
un avviso di
garanzia per riciclaggio.
GILBERTO GHIOTTI PRESIDENTE
CASSA RISPARMIO SAN MARINO
Ah!
PAOLO MONDANI
Come si è sentito?
GILBERTO GHIOTTI PRESIDENTE
CASSA RISPARMIO SAN MARINO

Malissimo.

PAOLO MONDANI
Soldi sovietici al partito comunista sammarinese?
GILBERTO GHIOTTI PRESIDENTE
CASSA RISPARMIO SAN MARINO
Piccole, piccolissime somme di aiuto erano giunte negli anni al partito
comunista sammarinese.
PAOLO MONDANI
Dollari?
GILBERTO GHIOTTI PRESIDENTE
CASSA RISPARMIO SAN MARINO
Dollari, sì.
MILENA GABANELLI IN STUDIO
Tradizionalmente Il romagnolo non dà al figlio il nome del proprio padre,
ma quello del proprio ideale, che considera la sua vera famiglia, e valuta gli
uomini solo dal modo in cui servono gli ideali. Negli anni ‘60 Montanelli
riferiva di un ragazzotto di Rimini che aveva mandato all’ospedale con 4
costole rotte una svedesina che gli rimproverava di non abbracciarla con
abbastanza trasporto, e dei contadini di Cesena che alla fine della trebbiatura
possiedono la moglie sui sacchi di grano. Era la terra italiana più gagliarda,
viva e fedele a se stessa fino alla retorica. Poi piano piano questo pezzo
d’Italia se n’è andato e si è confuso con tutto il resto, dove I’ illecito ha
pervaso la cultura del lecito.
Allora l’inchiesta della Procura di Forlì comincia a gennaio 2008. San Marino
ha 31000 abitanti e la raccolta di denaro la fa in Italia. Abbiamo visto che la sammarinese Asset
faceva raccolta attraverso uno sportello di una piccola banca di Forlì. Cosa
c’è di strano, che era mascherata da banca italiana, senza esserlo e quindi in
grado di far perdere le tracce del denaro. Per questo scatta l’ipotesi di
riciclaggio. Poi qualche mese dopo la guardia di finanza sequestra un furgone
con dentro 2 milioni e mezzo di pezzi da 500. Erano stati prelevati dalla Banca
d’Italia, occorreva denunciarli in dogana, non è stato fatto e hanno tirato
dritto su San Marino. A questo punto scatta l’ispezione della Banca d’Italia e
scopre che nell’ultimo triennio le sue filiali di Forlì, Bologna e Reggio
Emilia hanno registrato uscite, per sette milioni di pezzi da 500, solo loro il
25% del totale nazionale nei primi cinque mesi del 2008”. Il Gafi che è il
gruppo d’azione finanziaria antiriciclaggio che ha sede a Parigi dice: il pezzo
da 500 euro è il principale veicolo a disposizione dei riciclatori. Come
commenta il presidente della Cassa di Risparmio di San Marino, a cui erano
destinati i 2 milioni e mezzo in pezzi da 500 sequestrati?
GILBERTO GHIOTTI PRESIDENTE
CASSA RISPARMIO SAN MARINO
Lui ci ha contestato perché ritiravamo su 2 milioni e 6, 2 milioni in
monete da 500. Quando me lo ha chiesto gli ho detto “scusi il biglietto da 500
è illegale?” E’ come se io andassi a comprare i
prosciutti, no? Io sono un salumiere, ho bisogno di dieci prosciutti, non ci
sono a San Marino, non li ho quei prosciutti, devo andarli a comprare in
Italia, questa è la procedura, cioè è riciclaggio? Va bene, è riciclaggio io
non lo so ma… Sono stato sette ore da sto cavolo di magistrato, gli ho detto
“Scusi eh..”, gli ho detto, “Lei che mi contesta..” anzi il mio avvocato
Mazzacuva gli ha detto “E le altre banche?” Cioè se io ammazzo una persona e
altri sette ammazzano sette persone, lei arresta solo me perché ne ho ammazzata
una e gli altri sette sono vivi? Non sono morti?
PAOLO MONDANI
Ma perché, tutte le banche di San Marino fanno così ?
GILBERTO GHIOTTI PRESIDENTE
CASSA RISPARMIO SAN MARINO
Ma certo!

PAOLO
MONDANI FUORI CAMPO
Tutte le banche
di San Marino fanno così e il presidente Ghiotti non ci vede niente di male.
Eppure, il Moneyval, l’organismo del Consiglio d’Europa che si occupa di
valutare la congruità delle leggi antiriciclaggio dice che la legislazione
sammarinese non è sufficiente ed esclude San Marino dalla lista dei paesi
virtuosi. Poi, la sorpresa della Corte di Cassazione italiana, che a dicembre
dissequestra i 2,6 milioni di euro della Cassa di Risparmio di San Marino
bloccati dalla Procura di Forlì perché ritiene che la Convenzione italo
sammarinese del 1939 superi le leggi europee antiriciclaggio. Uno scontro
istituzionale senza precedenti con la Banca d’Italia che in una circolare del
30 dicembre cancella la prassi seguita finora e impone alle nostre banche di
effettuare l’adeguata verifica di tutti i movimenti finanziari con San Marino.
Cioè, dare ai soldi un nome e cognome. Il piccolo stato è in allarme, e a
febbraio di quest’anno politici italiani e sammarinesi si incontrano per decidere
come far uscire San Marino dalla crisi.
NICOLA ROSSI
SENATORE PARTITO DEMOCRATICO
Ma a San Marino si potrebbero importare le migliori pratiche della finanza
internazionale. Lei veda che cosa è accaduto a Dubai con la costituzione
dell’International Financial Center di Dubai. Lì sono state importate le
migliori pratiche internazionali dal punto di vista della finanza, con
l’obiettivo di costituire una piazza finanziaria in una zona nevralgica del
mondo.
PAOLO MONDANI FUORI CAMPO
San Marino come Dubai, dice Nicola
Rossi: un offshore specializzato in finanza internazionale,
società anonime e conti cifrati. E come la mettiamo con l’evasione fiscale?
VALERIO DE
MOLLI
MANAGING PARTNER AMBROSETTI SPA
L’evasione fiscale in questo territorio, che ripeto è uno stato sovrano,
indipendente e autonomo, non è un reato perseguibile, né più e né meno di come
l’Austria, l’Inghilterra, sui non residenti, il Lussemburgo, Liechtenstein,
altri paesi che aderiscono addirittura all’Unione Europea fanno, né più e né
meno san Marino avrà le sue autonomie, le sue identità, i suoi privilegi anche.

PAOLO MONDANI FUORI CAMPO
Tutti tranquilli quindi, l’evasione italiana sarà ancora bene accetta. E
del segreto bancario che ne sarà?
GIULIA BONGIORNO DEPUTATO POPOLO DELLA LIBERTA’
Il segreto bancario può continuare ad esistere ma con delle deroghe perché
soltanto via via riducendo l’area del segreto bancario si può riuscire poi
invece ad avere un trattamento diverso a livello internazionale.
GIULIA BONGIORNO DEPUTATO POPOLO DELLA LIBERTA’
IN CONFERENZA
Cosa significa questo mio intervento, che io dico “allora abbandoniamo il
segreto così ci facciamo riconoscere? Così tutti ci battono le mani, così
diventiamo come gli altri”? No, non dico assolutamente questo.
PAOLO MONDANI FUORI CAMPO
Insomma per l’onorevole Bongiorno il segreto bancario va mantenuto ma con
una deroga: quella della trasparenza dei conti con Bankitalia. Ma fino a che
punto l’attività bancaria sammarinese dovrà essere trasparente?
Siamo a 200 metri
dal confine di stato. La Guardia di Finanza di Rimini ha un posto di blocco per
l’accertamento dei reati valutari. La legge dice che chi trasporta più di
diecimila euro in assegni o contanti deve fare prima una dichiarazione
all’ufficio delle dogane di Rimini, cosa che quasi nessuno fa. La Sanzione è il
sequestro del 40 per cento della somma eccedente i diecimila euro.

FINANZIERE
3
Ci può aprire un
attimo?
PAOLO MONDANI FUORI CAMPO
Vengono fermate due persone provenienti da Cerignola, in provincia di Foggia.
Uno è il
Procuratore di una società sammarinese, l’altro…
AUTOTRASPORTATO RE
Autotraspo rtatore.
FINANZIARE 3
Autotraspo rtator.
PAOLO MONDANI FUORI CAMPO
Nel bagagliaio vengono trovate decine di fatture senza il bollo del
corrispondente ufficio tributario sammarinese.
GIANFRANCO LUCIGNANO COLONNELLO GDF RIMINI
Come ben vede il confine è a 200 metri, non c’è alcun posto doganale e
questo evidenzia come invece sia fondamentale l’esistenza di un posto doganale.
Quindi o più uomini o una dogana.
PAOLO MONDANI
E
cioè?
GIANFRANCO LUCIGNANO COLONNELLO GDF RIMINI
Sui trecento, quattrocento uomini potrebbe andare bene.
PAOLO MONDANI
Lei ne ha a disposizione?
GIANFRANCO LUCIGNANO COLONNELLO GDF RIMINI
Io come nucleo 36. Abbiamo fermato una serie di soggetti che pur guidando
una macchina targata San Marino, in realtà sono cittadini italiani. Molti di
questi circolano con un permesso di condurre, cioè un soggetto sammarinese sia
esso o una società cede gratuitamente l’autovettura al terzo italiano. Ciò
nasconde una cessione di una macchina vera e propria, quindi una vendita di
autovetture che si cerca di aspettare il termine dei sei mesi di modo che la
macchina abbia il requisito dell’essere usata, per cui poi solo alla scadenza
di questo termine la macchina viene formalmente venduta al cittadino italiano
abbattendo l’Iva, perché sulle macchine usate non c’è il pagamento dell’Iva.
PAOLO MONDANI FUORI CAMPO
Succede che molti italiani vanno ad una delle numerose agenzie di leasing
di San Marino per comprare l’auto e l’Agenzia gli dice mi dai un anticipo ora e
fra sei mesi te la compri non pagando l’Iva, che su un’auto di 70 mila euro,
fanno 14 mila euro di meno.
GIANFRANCO LUCIGNANO COLONNELLO GDF RIMINI
Il soggetto ha acquistato dei medicinali da una ditta italiana e in modo
fittizio questa cessione in realtà è avvenuta tra due società sammarinesi.
PAOLO MONDANI
Per evitare di pagare l’Iva in Italia?
GIANFRANCO LUCIGNANO COLONNELLO GDF RIMINI

Chiaramente,
non solo l’Iva ma anche eventualmente le imposte dirette, cioè tutto quello che
viene creato intorno alle società sammarinesi nel 60-70% dei casi è solo
finzione, è una fiction. Questo assegno è come se fosse denaro contante al
portatore per cui supera nel complesso i 10 mila euro e la normativa valutaria
prevede che tra uno stato e un altro il denaro contante non può superare i 10
mila euro. Anche in questo caso soggetto italiano macchina sammarinese con 1,
2, 3, 4, 5, 6, 7, 8 libretti di assegni di vari istituti di credito. Su ogni
assegno, su ogni libretto c’è scritto il nome della società.
PAOLO MONDANI FUORI CAMPO
San Marino è in allarme, arriva la stampa del Titano e Rtv, la televisione
di stato, intervista il colonnello.
GIORNALISTA
Quante le violazioni nelle due ore di appostamento?
GIANFRANCO LUCIGNANO COLONNELLO GDF RIMINI
5 violazioni, 5 violazioni alla normativa esclusivamente valutaria quindi
si portava denaro contante
o anche assegni che non hanno le caratteristiche previste dalla norma, quindi
non c’era indicato il
portatore e la clausola di non trasferibilità. In totale erano sui 150 mila
euro.
PAOLO MONDANI FUORI CAMPO
Il giorno dopo la stampa di San Marino parla di assedio italiano e due
parlamentari sammarinesi chiedono al governo di intervenire per vie
diplomatiche sull’Italia in modo che la trasmissione Report
non trasmetta un’immagine negativa di San Marino.
Biagio Bossone, ex dirigente di Banca Italia e del Fondo Monetario
Internazionale, è il nuovo Presidente della Banca Centrale di San Marino,
istituto corrispondente alla nostra Banca d’Italia. Bossone dice che San Marino
dovrà ispirarsi al modello del paradiso fiscale del Lussemburgo, mantenere
entro certi limiti il segreto bancario e ottenere dall’Italia un accordo
sull’estero vestizione delle imprese. Parliamo di imprese italiane con una
stabile organizzazione o un centro decisionale o i soci o i ricavi prevalenti
in Italia. Ma che stabiliscono fittiziamente la loro sede a San Marino per non
pagare le tasse nel nostro paese.
FIORENZO STOLFI EX SEGRETARIO AGLI ESTERI SAN MARINO
L’imprenditore italiano deve venire a San Marino per fare impresa a San
Marino, ma il fatto che venga a fare impresa a San Marino non deve essere
penalizzante per lui da parte italiana.
PAOLO MONDANI
Non devono rischiare le imprese italiane che vengono a San Marino a un
certo punto che arrivi la finanza e gli dica “No tu le tasse le devi pagare in
Italia”.
FIORENZO STOLFI EX SEGRETARIO AGLI ESTERI SAN MARINO
Si è questo.
IVAN FOSCHI EX SEGRETARIO ALLA GIUSTIZIA SAN MARINO

Vuoi dire attraverso un accordo definire appunto, che cos’è
esterovestizione e cosa non lo è, e non naturalmente perseguitare lo dico tra
virgolette, gli imprenditori che vengono a San Marino ad operare in maniera
seria e in maniera trasparente.
PAOLO MONDANI
Gli italiani che vengono qui che cosa chiedono fondamentalmente, a parte le
informazioni?
MONICA BOLLINI COMMERCIALISTA SAN MARINO
Ma chiedono…

PAOLO
MONDANI
Sbaglio o sono
troppo malizioso a pensare che chiedono di evitare di pagare le tasse in
Italia?
MONICA BOLLINI COMMERCIALISTA SAN MARINO
No no, non è troppo malizioso.
PAOLO MONDANI
Ho ragione?
MONICA BOLLINI COMMERCIALISTA SAN MARINO
Beh, comunque è chiaro che rispetto ad altri paesi l’Italia ha tutt’oggi,
mi auguro che cambi, ma a tutt’oggi ha un’imposizione fiscale che è troppo
imponente rispetto agli operatori.
PAOLO MONDANI FUORI CAMPO
E
a San Marino conviene che il fisco italiano sia imponente. Se in Italia
le tasse le pagassero tutti, la Repubblica Romagnola di San Marino sarebbe un
paesotto lassù. Eppure, eccolo un italiano benestante che paga le tasse. A
Santa Palomba, piccolo comune vicino Roma, ha la sua azienda. La Errebian. Impresa
leader nelle forniture per ufficio: cancelleria, stampanti, computer, lampade,
risme di carta, qualsiasi cosa finisca su una scrivania. Benito, il padre di
Ferdinando Rese, cominciò come agente rappresentante. Girava l’Italia a vendere
penne biro e block notes. Poi nel 1968 fonda questa azienda. Oggi in difficoltà
perché la sua concorrente, la Karnak di San Marino, riesce a fare prezzi
stracciati sul mercato.
FERDINANDO RESE AMMINISTRATORE DELEGATO ERREBIAN
In Italia, nel nostro settore siamo al primo posto, se poi nell’Italia ci
includiamo anche San Marino siamo sicuramente al secondo posto.
PAOLO MONDANI
Veniamo alla Karnak, a questa società di San Marino che fa la vostra stessa
attività e con la quale voi avete un contenzioso aperto. Perché?
FERDINANDO RESE AMMINISTRATORE DELEGATO ERREBIAN
Ma semplicemente perché a San Marino ci sono delle condizioni di lavoro
ovviamente di grande favore, quindi questa azienda in buona sostanza, sta con
un piede a San Marino per quello che ovviamente gli conviene e con il piedone
in Italia per quello che è poi il mercato.
GIANFRANCO LUCIGNANO COLONNELLO GDF RIMINI
Loro hanno una tassazione delle imprese del 19%, in Italia è del 33%.
ROBERTO DE
VITA
DOCENTE ACCADEMIA GUARDIA DI FINANZA
In questo modo realizza in realtà in Italia ma sconta l’imposta a San
Marino e quindi risparmia tanti tantissimi soldi. Questo risparmio è il danno
che riceve da un lato l’erario e quindi lo stato italiano e quindi gli
italiani, dall’altro lato l’operatore economico. Perché l’operatore economico
italiano è costretto a competere sul proprio mercato con un soggetto che però
paga di meno i servizi e le merci che offre.
PAOLO MONDANI FUORI CAMPO
Alcuni anni fa, infatti, la Guardia di Finanza e l’agenzia delle entrate di
Rimini iniziano un lungo
accertamento fiscale sulla Karnak ritenendo che si tratti di una azienda
italiana che tiene la sede a
San Marino solo per non pagare le tasse in Italia e gli contestano redditi non
dichiarati.
GIANFRANCO LUCIGNANO COLONNELLO GDF RIMINI
In base ai 5 anni di controllo abbiamo contestato quasi 800 milioni di euro
non dichiarati in Italia, secondo il principio della stabile organizzazione,
cioè noi abbiamo contestato a Karnak l’esistenza

in
Italia di una stabile organizzazione materiale, per intenderci il deposito, e
una stabile organizzazione personale, cioè una rete di agenti italiani che
vendono direttamente a soggetti italiani.
PAOLO MONDANI
Mi risulta che a carico della Karnak ci sia anche un procedimento penale a
Rimini.
GIANFRANCO LUCIGNANO COLONNELLO GDF RIMINI
Si contesta la dichiarazione fraudolenta…
PAOLO MONDANI
Gli indagati sono?
GIANFRANCO LUCIGNANO COLONNELLO GDF RIMINI
Allora gli indagati, ovviamente l’Amministratore della Karnak.
PAOLO MONDANI
Cioè Marco Bianchini?
GIANFRANCO LUCIGNANO COLONNELLO GDF RIMINI
Sì.
PAOLO MONDANI
Voi avete diciamo così, la maggioranza dei vostri affari in Italia o mi
sbaglio?
MARCO BIANCHINI PRESIDENTE
BIHOLDING SPA-KARNAK SA
Sì, sì, il reddito comunque viene prodotto in Repubblica…
PAOLO MONDANI
Però il mercato evidente che avete intorno è quello italiano insomma, ed è
lì che fate i più importanti affari o mi sbaglio?
MARCO BIANCHINI PRESIDENTE
BIHOLDING SPA-KARNAK SA
E’
evidente che il mercato di riferimento è quello italiano, però è una
domanda che non capisco mi scusi…
PAOLO MONDANI
Però lei dice tanto incassiamo a San Marino? Quindi..
MARCO BIANCHINI PRESIDENTE
BIHOLDING SPA-KARNAK SA
Mi fa delle domande su tecnicismi che…
PAOLO MONDANI
Se le chiedo dove fate il vostro reddito non è difficile rispondere, non è
un tecnicismo mi perdoni.
MARCO BIANCHINI PRESIDENTE
BIHOLDING SPA-KARNAK SA
A
San Marino.
GIANFRANCO LUCIGNANO COLONNELLO GDF RIMINI
Il mercato sammarinese è nullo. Loro vendono sul mercato italiano, quindi è
da lì che provengono la maggioranza di questi ricavi e quindi è giusto in base
al principio tributario che queste ricchezze vengano tassate in Italia e
rimangano in Italia.
PAOLO MONDANI FUORI CAMPO

Nell’ultimo
anno Karnak ha avuto un fatturato di 200 milioni di euro, quasi interamente
costruito su appalti conquistati in Italia. Eppure il presidente Marco
Bianchini dice che il reddito si realizza a San Marino perché la sua società è
sammarinese. La storia dell’azienda però parla chiaro. Il padre di Marco, Ernesto
Bianchini, fondò la Karnak in Italia nel 1962 e nel 1972 la spostò a San
Marino, guarda caso appena dopo l’istituzione per legge dell’Iva. Ma quanto
paga di tasse la Karnak nel suo paese?
MARCO BIANCHINI PRESIDENTE
BIHOLDING SPA-KARNAK SA
Cioè in Repubblica esiste una legge dove un’azienda se interviene per
salvarne un’altra per cui crea diciamo la possibilità della continuazione del
livello occupazionale dell’azienda in crisi…
PAOLO MONDANI
Avete uno sconto?
MARCO BIANCHINI PRESIDENTE
BIHOLDING SPA-KARNAK SA
La legge prevede diciamo questo livello di agevolazione. Io chiedo scusa
l’aliquota non me la
ricordo.
PAOLO MONDANI FUORI CAMPO
La Karnak oggi paga il 4,80 per cento perché ha rilevato un’azienda in
crisi. Normalmente a San marino si paga il 19% di tasse. Mentre l’italiana
Errebian di base versa il 33%.E non è finita qui, perché un’azienda italiana
per partecipare a una gara pubblica deve sottostare a precise regole, la sammarinese Karnak
invece no.
FERDINANDI RESE AMMINISTRATORE DELEGATO ERREBIAN
La Karnak e’ una società anonima, quindi chi sono i proprietari della
Karnak? A livello formale non si sa.
PAOLO MONDANI
E
quindi?
FERDINANDI RESE AMMINISTRATORE DELEGATO ERREBIAN
E
quindi come si fa a stabilire se la Karnak non presenta dei rischi
legati, per esempio, alle infiltrazioni mafiose?
PAOLO MONDANI
Diciamo che a voi nessuno chiede il certificato antimafia.
GIOVANNI MAZZOCCHI DIRETTORE GENERALE BIHOLDING SPA
No perché non c’e’ bisogno, in quanto già l’iscrizione nel registro delle
imprese di San Marino vuoi dire che la società e’ a posto, non ha nessuna
pendenza con…
MILENA GABANELLI IN STUDIO
Eppure la normativa antimafia prevede che possano accedere alle gare
pubbliche solo quelle aziende il cui azionariato sia interamente leggibile,
ovvero si conoscono i nomi e i cognomi. Un’azienda francese, olandese o tedesca
può partecipare alle nostre gare pubbliche senza presentare il certificato
antimafia, ma solo perché la proprietà, come impongono le direttive europee, è trasparente.
E possiamo sapere se l’amministratore o l’azionista ha carichi pendenti. La sammarinese Karnak
è una società anonima. Come la mettiamo? Su queste basi la Errebian nel 2007 ha fatto ricorso al
Tar del Lazio, il Tar del Lazio ha replicato che la Convenzione fra Italia San
Marino del 1939 che stabilisce i rapporti di parità fra i cittadini dei due
stati, e si riferisce tanto alle persone fisiche, quanto a quelle giuridiche, è
superiore alle disposizioni italiane ed europee. Quindi la società società
anonima Karnak di San Marino può svolgere in Italia tutte le

sua
attività, e non parliamo di roba da poco perché fornisce tutta la pubblica
amministrazione, ma la
sammarinese Karnak è sammarinese o italiana travestita?
FERDINANDO RESE AMMINISTRATORE DELEGATO ERREBIAN
Se prendiamo per esempio la
gara Consip del 2006, di fine del 2006 per la fornitura di
carta e risme allo Stato…
PAOLO MONDANI
Valore della gara?
FERDINANDO RESE AMMINISTRATORE DELEGATO ERREBIAN
Complessivamente 35 milioni. Karnak si e’ aggiudicata una parte equivalente
a 25 milioni, noi ci siamo aggiudicati una parte equivalente a una decina di
milioni.
PAOLO MONDANI
Come ha fatto Karnak a vincere?
FERDINANDO RESE AMMINISTRATORE DELEGATO ERREBIAN
Hanno vinto facendo dei ribassi notevoli.
PAOLO MONDANI
Se voi aveste fatto lo stesso ribasso?
FERDINANDO RESE AMMINISTRATORE DELEGATO ERREBIAN
Saremmo andati sotto costo sicuramente.
PAOLO MONDANI
Voi nel novembre del 2006 vincete l’appalto Consip e cioè la struttura che
si occupa degli appalti per la pubblica amministrazione italiana, per quel che
riguarda la carta. La
carta che voi avete acquistato presso la cartiera Burgo e
che vendete allo stato e’ la stessa medesima carta che i vostri concorrenti
acquistano alla cartiera Burgo. Come fate ad avere prezzi minori.
MARCO BIANCHINI PRESIDENTE
BIHOLDING SPA
KARNAK SA
E
ma scusi per fare un prezzo di un prodotto per competere in una gara
comunque sia c’e’ la variabile negoziale dell’acquisto della carta, ma poi c’e’
la variabile dei costi gestionali delle aziende.
PAOLO MONDANI
Diciamo che il prezzo minore vi viene da un differenziale netto che e’
quello della possibilità di pagare meno tasse. In Italia si pagano di più e voi
riuscite a fare prezzi migliori.
MARCO BIANCHINI PRESIDENTE
BIHOLDING SPA
KARNAK SA
Questo secondo me, questo non non….
PAOLO MONDANI
Karnak ha vinto anche un appalto per le Ferrovie dello stato vero?
FERDINANDO RESE AMMINISTRATORE DELEGATO ERREBIAN
Si. La gara valeva all’origine, diciamo a base d’asta intorno ai 14 milioni
di euro 15 milioni con tutti i ribassi siamo arrivati insomma intorno ai 12 e
poi dopo c’e’ stato il massacro nell’asta on line.
PAOLO MONDANI
Insomma Karnak vi ha battuti perché può fare prezzi stracciati.

FERDINANDO
RESE
AMMINISTRATORE
DELEGATO ERREBIAN
Evidentemente si perché noi non ci siamo spiegati il motivo. Tra l’altro
abbiamo raccolto anche delle dichiarazioni da parte della case produttrici che
appunto affermano e attestano che i prezzi praticati da Karnak non sono
praticabili.
PAOLO MONDANI
Ma non le interesserebbe fare un po’ di nero e magari essere un po’ più
competitivo con Karnak?
FERDINANDO RESE AMMINISTRATORE DELEGATO ERREBIAN
Le aziende e la pubblica amministrazione ovviamente ricevono fattura e
addirittura le aziende la fattura la esigono non e’ che la ricevono perché poi
a loro volta quel materiale lo portano in
deduzione, quindi per noi fare nero e’ praticamente impossibile, anche volendo.

PAOLO MONDANI
E se lei avesse la possibilità di farlo il nero?
FERDINANDO RESE AMMINISTRATORE DELEGATO ERREBIAN
Se volessi avere la possibilità la troverei sicuramente, magari andando a
San Marino.
PAOLO MONDANI FUORI CAMPO
E sarebbe un’altra azienda che sceglie di mascherarsi a San Marino per non
pagare le tasse. La Guardia di Finanza di Rimini ha contestato a Karnak proprio
questo, e cioè un business solo fittiziamente sammarinese, perché Karnak
avrebbe in realtà una “stabile organizzazione” in Italia. E precisamente
nell’impresa K&K Logistics di Torriana, un paesino vicino Rimini. Basta
guardare gli scatoloni che girano sui nastri per capire. Il gioco di società ce
lo mostra il direttore generale Giovanni Mazzocchi. In cima c’è la Biholding e
nello stesso portafoglio la Karnak di San Marino e l’italiana K&K
Logistics. Le due società sono sorelle. Eppure qui a San Marino ci dicono che
l’una non c’entra con l’altra.
PAOLO MONDANI
Il grosso e’ il Gruppo Biholding, Karnak Biholding?
MASSIMO VERSIGLIONI DIRETTORE STABILIMENTO TORRIANA
Si in grande percentuali lo occupa il gruppo Biholding.
PAOLO MONDANI
Diciamo in percentuale quanto distribuite per loro, per Biholding?
MASSIMO VERSIGLIONI DIRETTORE STABILIMENTO TORRIANA
75-80 contro 25-20 dipende dai momenti e dai mesi.
PAOLO MONDANI FUORI CAMPO
Quindi a Torriana lavorano quasi solo per i loro padroni di San Marino. A
questo punto, dopo anni di indagine della Guardia di Finanza, l’Agenzia delle
Entrate di Rimini decide di chiedere le tasse alla Karnak. Ma la commissione
tributaria di Rimini, nel marzo del 2008, respinge la richiesta. La
commissione era presieduta dal magistrato italiano Franco Battaglino, padre di
Roberto Battaglino magistrato a San Marino. Un conflitto di interessi che forse
si poteva evitare. Ma la Karnak ha vinto su tutta la linea. Come replica la
guardia di finanza?
GIANFRANCO LUCIGNANO COLONNELLO GDF RIMINI
Sappiamo che la direzione regionale di Bologna ha già ricorso.
PAOLO MONDANI

All’
Agenzia delle Entrate
GIANFRANCO LUCIGNANO COLONNELLO GDF RIMINI
Si chiaramente, ha ricorso in appello quindi ci sarà un secondo grado. Però
io stimo che si arriverà sicuramente in Cassazione. Stiamo parlando di
interessi molto rilevanti, se passa il principio della stabile organizzazione e’
chiaro che verranno a venir meno tutte quelle finte società che hanno sede a
San Marino ma che in realtà vendono in Italia.
PAOLO MONDANI FUORI CAMPO
Interessi molto rilevanti dice il colonnello. Per capire è utile ascoltare
il racconto di questi due agenti di commercio della Errebian che dopo un primo
contratto con la Karnak di San Marino sono tornati nell’impresa italiana.
AGENTE DI COMMERCIO i
Si presenta come dirigente Karnak, sottolineando comunque il fatto che il
posto dove noi ci stavamo incontrando era molto anonimo, era informale…
AGENTE DI COMMERCIO 2
Ci tra nquillizza…
AGENTE DI COMMERCIO i
Ci tranquillizza insomma sul fatto che nessuno ci avrebbe riconosciuto.
PAOLO MONDANI
Cosa vi propone?
AGENTE DI COMMERCIO i
Un ingaggio economico, e comunque di cambiare azienda e di portare a fattu
rare con loro tutti i
nostri clienti.
PAOLO MONDANI
Quanto l’ingaggio?
AGENTE DI COMMERCIO 2
Si aggira intorno ai 30 mila euro completamente in black quindi totalmente
esente tasse.
PAOLO MONDANI
Black e’ in nero diciamo? E le provvigioni in nero o in chiaro?
AGENTE DI COMMERCIO 2
In black e’ in nero e le provvigioni le dovevamo decidere noi, cioè nel
senso quanto fatturavamo in
Italia, quanto dichiaravamo al fisco italiano, per poi ovviamente pagare ciò
che volevamo.
AGENTE DI COMMERCIO i
In un tre ore di trattativa con un tira e molla arrivammo ad una cifra di
68 mila euro di ingaggio.
PAOLO MONDANI
Che accade poi?
AGENTE DI COMMERCIO i
Vado su a San Marino dove loro mi ospitano in un albergo la sera precedente
e poi andiamo in una sede Karnak per la firma del contratto.
GIANFRANCO LUCIGNANO COLONNELLO GDF RIMINI

Abbiamo
riscontrato che la maggioranza di essi non risultavano percepire alcun reddito ne’
svolgere alcuna attività lavorativa.
PAOLO MONDANI
Tutto in nero?
GIANFRANCO LUCIGNANO COLONNELLO GDF RIMINI
Tutto in nero.
PAOLO MONDANI
In quella sede le vengono dati 68 mila euro?
AGENTE DI COMMERCIO i
Vengono dati inizialmente 55 mila euro, quel giorno.
PAOLO MONDANI
Cash, sul tavolo?
AGENTE DI COMMERCIO i
Cash, sul tavolo, me li hanno messi in una busta legati con un elastico
giallo.
PAOLO MONDANI
In banconote da quanto, se lo ricorda?
AGENTE DI COMMERCIO i
40 mila euro in banconote da 500 e il restante 10 mila in banconote da 50
mila euro.
PAOLO MONDANI
Lei le aveva mai viste le banconote da 500?
AGENTE DI COMMERCIO i
Le avevo viste ma non così tante tutte insieme.
PAOLO MONDANI
Le hanno fatto firmare una cambiale immagino?
AGENTE DI COMMERCIO i
Ho firmato due effetti, due cambiali, una da 40 mila, una da 15 mila euro
per il controvalore dei soldi dati.
PAOLO MONDANI
Cosa fa di questi 55 mila euro lei?
AGENTE DI COMMERCIO i
Usciamo dall’azienda e a due metri c’e’ la Cassa di risparmio di San Marino
dove entriamo e il direttore e le altre persone sapevano già tutto, quindi
entriamo con questo Simone Durante, il dirigente della Karnak e apre il mio
conto corrente a mio nome.
PAOLO MONDANI
Lei ha dovuto firmare due cambiali in bianco?
AGENTE DI COMMERCIO i
Esatto.

PAOLO
MONDANI
Che vuoi dire in
bianco?
AGENTE DI COMMERCIO i
In bianco vuoi dire senza data e senza beneficiano.
PAOLO MONDANI
E
quindi teoricamente i’avrebbe potuta incassare chiunque queiia cambiaie?
AGENTE DI COMMERCIO i
Esattamente
PAOLO MONDANI
Ma iei non era preoccupato di questo?
AGENTE DI COMMERCIO i
In quei momento sinceramente no.
PAOLO MONDANI
Aicuni agenti che sono venuti da voi e poi sono tornati ad Errebian mi hanno
detto che voi gii avete messo sui tavoio 20, 30, 40 miia euro, che gii avete in
quaiche modo promesso che
avrebbero avuto ie provvigioni in nero, gii avete aperto un conto presso una
banca, vero o faiso?
GIOVANNI MAZZOCCHI DIRETTORE GENERALE BIHOLDING SPA
Ma guardi questa…ma guardi qui entriamo…vede iei sta riportando deiie
cose che obiettivamente sono suscettibiii di azioni penaii da parte nostra,
quindi io sinceramente su questo piano…
PAOLO MONDANI
Chi i’ha incassata quindi aiia fine deiia storia queiia sua cambiaie?
AGENTE DI COMMERCIO i
Una terza società di cui non ho mai sentito ii nome, non i’ho conosciuta e
che apparentemente non e’ Karnak, non e’ Karnak…
PAOLO MONDANI
Insomma Karnak ha fatto incassare in quaiche modo queiia cambiaie ad
un’aitra società per aiiontanare da sé ii sospetto di questa attività.
AGENTE DI COMMERCIO i
Esatto. E ii beiio e’ che questa società, ai numero di teiefono di questa
società rispondeva una famigiia normaie di San marino che non conosceva nemmeno
ii nome deiia società.
MILENA GABANELLI IN STUDIO
Se ie cose sono andate reaimente così non io sappiamo perché ia Karnak
smentisce. Mentre risuita che aitri agenti abbiano sporto denuncia presso ia
Procura deiia Repubbiica di Roma. Queiio che pare più chiaro è che questa
azienda che fornisce di carta e materiaie di canceiieria tutta ia pubbiica
amministrazione itaiiana, vende e produce in Itaiia, ma ha ia sede a San Marino
e questo ie consente di pagare 14 punti in meno di tasse. Si chiamerebbe estero
vestizione. Insomma i paradisi fiscaii sono un bei probiema non soio per noi ma
per tutti gii stati dei mondo tant’è che ai primi di apriie a Londra ia
discussione dei G20 è proprio per decidere cosa fare con questi piccoii stati,
che sono 42, aggravano ia crisi mondiaie e custodiscono nei ioro forzieri, soio
di evasione fiscaie 7000 miiiardi di doiiari. Punto primo basta con ii segreto
bancario. Cosa vuoi dire: che quando un magistrato chiede informazioni su tizio
perché ha evaso o eiuso ie tasse, o è indagato per riciciaggio o aitro reato
finanziario, ie autorità di questi piccoii stati devono coiiaborare. A

Londra
è stata fatta una lista di paesi virtuosi, una lista nera invece di paesi non
virtuosi, e una lista grigia relativa di paesi che hanno detto “vedremo di
cominciare ad adottare delle regole e di adeguarci e collaborare. San Marino è
dentro la lista grigia.
PAOLO MONDANI FUORI CAMPO
E’
il primo aprile. Mentre il mondo economico attende la riunione del G20
di Londra sulla crisi economica a San Marino si riunisce il G2. Il ministro
degli Esteri Franco
Frattini con il segretario agli Esteri di San Marino Antonella
Mularoni. Avrebbero dovuto firmare il Trattato economico e finanziario che
riguarda i nuovi rapporti interbancari ma un testo ancora non c’è e si ripiega
su un accordo di cooperazione economica per l’uso dell’aeroporto di Rimini.
Quindi tutti si godono l’elezione dei nuovi Capitani Reggenti, i Presidenti
della Repubblica.
CERIMONIA
“La società vive veramente quando ci sono uomini di grande idealità”
PAOLO MONDANI
In questi giorni sono stato ad intervistare esponenti parlamentari del
Governo e dell’opposizione che dicono sostanzialmente due cose, vogliono cioè
che il segreto bancario non venga toccato e pongono il problema della esterovestizione
delle imprese.
FRANCO FRATTINI
MINISTRO DEGLI AFFARI
ESTERI
Io credo che quei punti che sono dei legittimi auspici
evidentemente dovranno rispettare ancora una volta le regole che noi
stabiliremo cioè quelle sulla tracciabilità. Nei limiti in cui questo e’ già
stabilito dalle regole, San Marino e’ disponibile e ha già dato un atto
concreto di volontà di rispetta rI e.
PAOLO MONDANI FUORI CAMPO
Il ministro Frattini dice che San Marino si è messa sulla buona strada.
Eppure l’Europa non ritiene ancora sufficiente il suo impegno antiriciclaggio.
L’Ocse rende pubblico l’elenco dei paradisi e San Marino finisce nella lista
grigia di coloro che hanno promesso, in futuro, di cambiare. Insieme alle
Antille, alle Bahamas, alle Cayman Islands e a Panama. Ad Antonella Mularoni,
il capo del governo
sammarinese, chiediamo: cambierete davvero?
ANTONELLA
MULARONI
SEGRETARIO AGLI ESTERI SAN MARINO
Ci sono vari piccoli paese di Europa che hanno puntato, almeno negli ultimi
anni, un po’ come noi, sul differenziale fiscale, su una normativa penale che
consideri i reati fiscali in maniera diversa da quello che avviene nei grandi
paesi. Quindi certo abbiamo dei punti…
PAOLO MONDANI
Insomma come vorreste diventare, come quale altro paese?
ANTONELLA
MULARONI
SEGRETARIO AGLI ESTERI SAN MARINO
Ma io penso al Lussemburgo, all’Austria, al Belgio no.
LEANDRO CUZZOCREA COMANDANTE POLIZIA VALUTARIA GDF
Io credo che esista in questo momento uno straordinario momento di
convergenza verso la necessità della collaborazione internazionale e del
contrasto all’evasione fiscale. Le frodi fiscali sono reato presupposto per il
riciclaggio e quindi entra in funzione quel meccanismo di interscambio tra le
legislazioni tributarie e quelle antiriciclaggio che devono consentire di far
emergere situazioni di questo genere.
PAOLO MONDANI
E’
chiaro che se voi avete questo regime fiscale c’e qualcun altro che ci
perde cioè l’Italia.

ANTONELLA MULARONI SEGRETARIO AGLI ESTERI SAN MARINO
Però il fatto di avere un regime fiscale più leggero dell’Italia o di altri
paesi e’ una scelta di un paese sovrano. Non e’ detto che una fiscalità troppo
pesante sia il metodo migliore per incoraggiare la gente ad investire nel
paese.
PAOLO MONDANI
Non solo sono arrivati gli evasori fiscali e va bene insomma, ma sono
arrivati tanti denari che portano nome e cognome che e’ quello della mafia. Voi
vi sete resi conto di questo?
ANTONELLA
MULARONI
SEGRETARIO AGLI ESTERI SAN MARINO
E’
verosimile che danari che non dovevano passare da questo paese perché
sono danari che provengono dalla malavita organizzata abbiano invece trovato
questo paese come transito, o anche per fare investimenti di un certo tipo.
PAOLO MONDANI
Ma lei e’ sicura di poterlo riconoscere quel denaro? Mica si presentano con
la Coppola!
ANTONELLA
MULARONI
SEGRETARIO AGLI ESTERI SAN MARINO
Probabilmente queste persone riescono ad investire danari anche in altri
paesi, cioè questo problema c’e’ in tutti i paesi.
PAOLO MONDANI FUORI CAMPO
Le mafie possono arrivare ovunque ma una certa predilezione per i paradisi
fiscali è indubbia. A Castelvetrano, provincia di Trapani, vive l’avvocato
Antonio Atria, amministratore della Sogefin SA, finanziaria sammarinese sciolta
dalla Banca Centrale di San Marino nel febbraio scorso insieme ad altre due
finanziarie, la Effepi e la Finanza e Progetti. La Sogefin non è accusata di
mafia ma di operazioni finanziarie gestite in modo non cristallino.
GABRIELE GATTI
SEGRETARIO ALLE FINANZE
SAN MARINO
La società intrattiene rapporti in cui le cui motivazioni non risultano
chiare documentate con picciotto Giovanni soggetto con trascorsi giudiziari e
figlio di Francesco, altro soggetto con
numerosi e rilevanti trascorsi giudiziari.
PAOLO MONDANI FUORI CAMPO
La società intratteneva rapporti con Giovanni Picciotto figlio di
Francesco, arrestato nel settembre scorso in questo Hotel sulla Costa Brava in
Spagna. Picciotto è un finanziere messinese che ha costruito un impero sulla
base di truffe, falsi in bilancio e bancarotte. Alla fine degli anni ‘70 sta
nel carcere dell’Ucciardone a Palermo in cella con don Masino Buscetta, che
molto prima di diventare il grande pentito di Cosa Nostra, era in quel periodo
boss di prestigio tra i mafiosi. E’ Picciotto a pagare i conti di Buscetta che
amava pasteggiare in carcere con champagne e aragoste.
GABRIELE GATTI
SEGRETARIO ALLE FINANZE
SAN MARINO
Penso che noi nel giro di cinque, sei mesi ridurremo le finanziarie a una
quarantina.
PAOLO MONDANI
Su 60 finanziarie ce ne sono 20 che lavorano così
GABRIELE GATTI
SEGRETARIO ALLE FINANZE
SAN MARINO
No cioè noi…
PAOLO MONDANI
Pensate…

GABRIELE GATTI SEGRETARIO ALLE FINANZE SAN MARINO
Pensiamo…
PAOLO MONDANI
E
le banche che lavorano così e che magari non e’ 80 20 ma che magari e’ 50
e 50? Insomma ce ne sono.
GABRIELE GATTI
SEGRETARIO ALLE FINANZE
SAN MARINO
Ci stiamo adesso col fiato addosso.
PAOLO MONDANI
E quante saranno almeno numericamente le banche che fanno così?
GABRIELE GATTI
SEGRETARIO ALLE FINANZE
SAN MARINO
Non lo so, non lo.
PAOLO MONDANI
Beh su 12 banche lei lo sa, è il segretario alle finanze.
GABRIELE GATTI
SEGRETARIO ALLE FINANZE
SAN MARINO
Io credo che su 12 banche tre o quattro banche siano…
PAOLO MONDANI
E perché non e’ stata fatta in passato questa pulizia?
GABRIELE GATTI
SEGRETARIO ALLE FINANZE
SAN MARINO
Negli ultimi 4 o 5 anni noi abbiamo perso di vista il governo della situazione.
PAOLO MONDANI
Non c’e’ stato mai un caso nel quale qualcuno di voi ha parlato con banchieri
dicendo che e’ arrivata quella mafia piuttosto che quel camorrista?
GABRIELE GATTI
SEGRETARIO ALLE FINANZE
SAN MARINO
Direi di si.
PAOLO MONDANI
Vi e’ capitato?
GABRIELE GATTI
SEGRETARIO ALLE FINANZE
SAN MARINO
Si.
PAOLO MONDANI FUORI CAMPO
A San Marino governo
e banchieri sapevano che le mafie erano arrivate coi loro soldi. Reggio
Calabria. Tre mesi fa la procura fa arrestare alcuni esponenti della cosca
degli Alvaro di Sinopoli. In una intercettazione, un uomo d’affari vicino ai
boss parla di operazioni di trasferimento di denaro. Una in particolare da 1
milione e settecentomila euro. Cash. Le operazioni. ..le facciamo tutte a San
Marino.
Palermo. 5 novembre 2007. Il boss della città Salvatore Lo Piccolo viene
catturato insieme al figlio Sandro. Era latitante dal 1983. E la procura dopo
due anni riesce a ricostruire attraverso le indicazioni di un avvocato d’affari
legato a Lo Piccolo dove Cosa Nostra stava investendo i suoi ingenti capitali.
ANTONIO INGROIA PROCURATORE AGGIUNTO PALERMO

Parlando
soltanto delle cose di cui si può, cioè le cose non segrete è noto che c’erano
dei progetti di speculazioni edilizie da fare però non più in territorio
palermitano e siciliano, ma nel nord est
Italia, nel veneto in particolare c’era un progetto di spostare una società
facente capo in qualche modo a Lo Piccolo, a persone a lui molto vicine, come
l’avvocato Trapani, poi diventato
collaboratore di giustizia, e perfino in un luogo come San Marino.
PAOLO MONDANI FUORI CAMPO
Altro grande mistero è quello del crack della Banca del Titano, oggi San
Marino International Bank. Qui non c’entra la mafia. Nel 2006 la
banca viene commissariata perché ha un buco insanabile di decine di milioni di
euro e alla fine del 2007 il duo Lele Mora-Giampiero Fiorani tenta la scalata,
che fallisce miseramente sotto i colpi della magistratura milanese. Poi, la
banca entra nell’orbita del gruppo Anphora e della società anonima San Marino
Investimenti del conte Enrico Maria Pasquini che a piazza Winckelmann, a Roma,
tiene le sue società e la sede dell’Ambasciata di San Marino di cui è
ambasciatore. Da pochi mesi, la procura di Roma ha messo sotto inchiesta il
diplomatico con l’accusa di riciclaggio. Ma qual è la ragione del buco di banca
del Titano?
FIORENZO STOLFI EX SEGRETARIO AGLI ESTERI SAN MARINO
Tra quelle banche che sono state date che venivano citate, in effetti gran
parte di quelle sono
state sponsorizzate da lui, del resto era ministro degli esteri del partito più
grosso, noi eravamo
alleati, una di quelle famose che e’ andata in crisi e’ la banca del Titano,
che era vluta lui, la banca del Titano che nella sostanza e’ stata concessa
perché doveva, con i proventi di quella concessione si doveva pagare Nuova
Rete.
PAOLO MONDANI
Nuova Rete che cos’e’?
FIORENZO STOLFI EX SEGRETARIO AGLI ESTERI SAN MARINO
Nuova Rete era ed e’ un’emittente di Bologna che era interconnessa con la stessa RTV di San
Marino. E che
PAOLO MONDANI
Una vicenda democristiana?
FIORENZO STOLFI EX SEGRETARIO AGLI ESTERI SAN MARINO
Aveva accumulato si una barca di debiti.
PAOLO MONDANI FUORI CAMPO
L’ex segretario agli esteri Stolfi parla del segretario alle Finanze Gabriele Gatti che
avrebbe
concesso la costituzione della Banca del Titano per poter comprare una rete
televisiva bolognese in crisi. Un’ operazione in perdita che ha portato la
banca al dissesto. E il segretario Gatti replica parlando di interessi del
segretario Stolfi in un’altra banca sotto inchiesta.
GABRIELE GATTI
SEGRETARIO ALLE FINANZE
SAN MARINO
Quando Di Vizio, procuratore di Forlì, ha chiesto una rogatoria su chi
erano i soci dell’Asset…
PAOLO MONDANI
La prima volta, gli avete risposto…
GABRIELE GATTI
SEGRETARIO ALLE FINANZE
SAN MARINO
Gli avevamo risposto di sì. Poi, l’Asset ha fatto ricorso…
PAOLO MONDANI
E
gli avete risposto picche…

GABRIELE GATTI SEGRETARIO ALLE FINANZE SAN MARINO
E
qui c’è stato l’intervento di Stolfi, che poi è stato messo anche un po’
sotto inchiesta dal
Consiglio per questo, sui giudici per bloccare questa rogatoria perché dicesse
di no.
PAOLO MONDANI FUORI CAMPO
Il segretario Gatti accusa l’ex segretario Stolfi di aver bloccato la
richiesta di rogatoria del
magistrato di Forlì, Fabio Di Vizio, che l’anno scorso ha chiesto a San Marino
la documentazione sulla banca Asset i cui capi erano stati da poco arrestati
per riciclaggio. Ma perché Stolfi avrebbe bloccato quella rogatoria?
FIORENZO STOLFI EX SEGRETARIO AGLI ESTERI SAN MARINO
Ha detto che ho degli interessi nella Asset Banca? Se lui dice una roba del
genere, lo denuncio.
Immediatamente.
MARIO FANTINI AMM. DEL. CASSA RISPARMIO SAN MARINO
La ricchezza ha devastato un po’ questo ambiente. Ecco, bisogna ritornare
ai principi credo…
PAOLO MONDANI
Lei dice che a San Marino, la cosa principale che tiene insieme il Paese
sono i soldi?
MARIO FANTINI AMM. DEL. CASSA RISPARMIO SAN MARINO
Dico che è stato l’elemento di perturbazione che ha portato, snaturato un
po’ la vita comune.
Bisog nerebbe…
PAOLO MONDANI
Detto dall’Amministratore Delegato della Cassa di Risparmio, è coraggioso,
non c’è dubbio.
MARIO FANTINI AMM. DEL. CASSA RISPARMIO SAN MARINO
E’ quello che dico tutti i giorni, quindi non è neanche una novità
insomma…
MILENA GABANELLI IN STUDIO
Ogni individuo si isola dalla massa dei suoi simili e si mette da parte con
la sua famiglia e i suoi amici in modo che dopo aver creato una piccola società
per proprio uso, abbandona la grande società a se stessa, questo dice il
filosofo. L’amministratore delegato della Cassa di Risparmio di San Marino, in
questi giorni sottoposto agli interrogatori di garanzia dice: “La ricchezza ha
snaturato la vita comune, e devastato i principi” . A suo carico la procura di
Forlì ipotizza il reato di riciclaggio, abusiva attività bancaria in Italia,
ostacolo alla vigilanza, truffa ai danni dello stato. Cosa avrebbe mai fatto. Allora da
una parte è amministratore delegato della Cassa di Risparmio di San Marino,
dall’altra presidente del Gruppo Delta che sta a Bologna e fa attività bancaria
in Italia. Il punto è che Delta non è italiana, ma a maggioranza sanmarinese. I
magistrati hanno ricostruito il movimento dei soldi e avrebbero scoperto che
sono originati in Italia, vanno a San Marino, tramite assegni o in contanti e
ritornavano in Italia sul conto degli stessi soggetti. Detassati e lavati.
PAOLO MONDANI FUORI CAMPO
Il più importante investimento della Repubblica di San Marino in Italia si
chiama gruppo Delta.
Parliamo di una holding creata nel 2002 dalla Cassa di Risparmio di San Marino
e da una società di management finanziario bolognese, la Estuari. In Italia
hanno Banca Sedici e molte attività per il
credito al consumo. Valore della holding circa 2 miliardi di euro.
PAOLO MONDANI
Nella Cassa di Risparmio di San Marino lei è l’Amministratore Delegato. Nel
Gruppo Delta?
MARIO FANTINI AMM. DEL. CASSA RISPARMIO SAN MARINO

Si.
Nel Gruppo Delta sono Presidente del Gruppo, sono Presidente delle due holding
finanziarie che sono River Holding e Holding Reti e sono Presidente della
Banca. Sedici Banca.
PAOLO MONDANI
Di Sedici Banca. Dal punto di vista invece strettamente dell’azionariato?
Com’è messo il gruppo
Delta? La Banca ha circa il 3O%,
no?
MARIO FANTINI AMM. DEL. CASSA RISPARMIO SAN MARINO
Sì, la Banca ha il 30%, 29,9, la Onda, nella quale sono gli interessi sia
di Estuari, dove ci sono quindi i dirigenti, sia di Sie che è sempre Cassa c’è
un 49,9%. Abbiamo adesso rilevato il 13-14% che era del Banco e diciamo,
l’altro socio che è rimasto, è la Sopaf che ha un 15-16%.
PAOLO MONDANI
E’ vero che l’aumento di capitale di Delta di poco tempo fa, è stata la
Cassa a finanziario?
MARIO FANTINI AMM. DEL. CASSA RISPARMIO SAN MARINO
Questo, questo posso dire che…
PAOLO MONDANI
Cioè, i dirigenti di Estuari hanno comprato la loro quota con i vostri
finanziamenti?
MARIO FANTINI AMM. DEL. CASSA RISPARMIO SAN MARINO
Esatto.
PAOLO MONDANI FUORI CAMPO
Mario Fantini dice che la società italiana Estuari, formata da dirigenti e
manager di Delta, è
intervenuta nell’aumento di capitale della holding mettendoci soldi non suoi,
ma della Cassa di
Risparmio di San Marino. Se è così, in Delta c’è una maggioranza sammarinese,
non italiana.
Basta guardare il grafico: sommando le quote di cui parla Mario Fantini, il
capitale sammarinese in
Delta arriva a circa l’84 per cento.
PAOLO MONDANI
Mi sembra il Gruppo Delta sostanzialmente nella proprietà della Cassa di
Risparmio di San Marino.
E allora mi chiedo, come ha fatto la Banca d’Italia a darvi la licenza di fare
Banca in Italia quando
voi dichiaravate solo il 30% come Cassa? E invece capisco che voi siete ben più
larghi dentro?
MARIO FANTINI AMM. DEL. CASSA RISPARMIO SAN MARINO
Noi dalla Cassa non abbiamo nessuna delega, quindi ce
li hanno solo i dirigenti della società.
PAOLO MONDANI
Sì, però l’aumento di capitale che loro hanno fatto gliel’avete finanziato
voi?
MARIO FANTINI AMM. DEL. CASSA RISPARMIO SAN MARINO
Gliel’abbiamo finanziato noi…
PAOLO MONDANI
Come fanno a decidere contro la Cassa, Dottore?
MARIO FANTINI AMM. DEL. CASSA RISPARMIO SAN MARINO
Queste deleghe ce le hanno, ce le hanno i dirigenti. La Banca d’Italia ha
letto gli statuti e poi ha dato le dovute autorizzazioni. Nulla di strano sotto
il sole, è tutto molto chiaro.
PAOLO MONDANI FUORI CAMPO
Talmente chiaro che il 27 aprile alcuni funzionari della Banca d’Italia si
presentano alla sede del

gruppo
Delta a Bologna e notificano la sospensione ad operare in Italia. Dopo
un’ispezione durata alcuni mesi Bankitalia si è accorta che la richiesta di
autorizzazione inviata dal gruppo Delta nel
2007 non diceva il vero. La holding non è a maggioranza italiana ma a
maggioranza sammarinese. Eppure il Gruppo Delta ottenne l’autorizzazione in un
afoso 13 agosto del 2007 da Fabrizio
Saccomanni. Lo stesso che 20 mesi dopo avvia il procedimento di revoca. Oggi,
in seguito agli arresti di domenica scorsa, Bankitalia ha commissariato il
gruppo Delta e Banca Sedici.
PAOLO MONDANI
Lei crede che attualmente San Marino, in particolare la Cassa di Risparmio
di San Marino rischi che molti imprenditori italiani che sono disposti a venire
qui a portare i loro risparmi, scappino via?
MARIO FANTINI AMM. DEL. CASSA RISPARMIO SAN MARINO
Le persone che dall’Italia.., cosa cercavano a San Marino? Riservatezza.
Fino a che gliela
manteniamo vengono da noi. Poi, trovano altri paesi. Esiste l’Asia oggi, esiste
ovviamente
Singapore, ci sono tante realtà diverse.., in cui la gente che ha determinate
esigenze, può trovare conforto.
PAOLO MONDANI
Quando è l’ultima volta che ha stretto la mano di un imprenditore italiano
che portava qui i proventi del suo nero, diciamo così, della sua evasione
fiscale? Abbia il coraggio di dirlo! E’ successo recentemente o molto in là nel
tempo?
MARIO FANTINI AMM. DEL. CASSA RISPARMIO SAN MARINO
Queste situazioni che si sono determinate hanno creato ovviamente
pessimismo. Ma non è tanto un danno per San Marino, è un danno per l’Italia
perché per San Marino, chi vive nell’area di San Marino, ovviamente l’Italia ne
trae dei benefici. Se vanno a finire in altri paesi… Tanto non è la
vicinanza di San Marino o San Marino che fa fare…
PAOLO MONDANI
Dottore, Lei dice che gli evasori è meglio che vengano qui che stanno
vicino all’Italia…
MARIO FANTINI AMM. DEL. CASSA RISPARMIO SAN MARINO
La conclusione è quella, sì.
MILENA GABANELLI IN STUDIO
Fra qualche settimana il
governo italiano e quello sanmarinese dovranno stipulare il
nuovo trattato finanziario rigettato tre volte dalla Banca d’Italia, perché
nelle nascondeva pieghe sempre qualche scappatoia. Il governatore Draghi chiede
che le norme antiricilaggio vengano assunte in toto, potere d’ispezione e
l’abolizione del segreto bancario sia per l’autorità finanziaria che quella
giudiziaria. E poi bisognerà rivedere la convenzione stipulata nel 39 sul
libero scambio fra cittadini, perché dopo settanta anni i cittadini hanno
cominciato a scambiarsi cose molto sofisticate ed è scandaloso che quella
convenzione continui ad essere considerata superiore alle leggi italiane ed
europee sull’antiriciclaggio. Staremo a vedere. In Italia oltre il 5O% delle
società iscritte sul listino a Piazza Affari e il 25% dei gruppi bancari
possiedono una partecipata in un paradiso fiscale. Il Signor Fantini dice,
stringete i controlli su San marino? Andranno da qualche altra parte. Intanto
sono state annunciate sanzioni pesanti per gli evasori, contemporaneamente il
terzo scudo fiscale. Cioè chi ha portato clandestinamente fuori i suo soldi può
riportarli in Italia pagando un 7%, è garantito l’anonimato e la protezione. Certo
le regole sono importanti ma a raggirale o a farle rispettare sono poi sempre
gli uomini che con le loro azioni costruiscono il costume morale e politico
della nostra vita pubblica, sulla quale nessun tribunale ha, né può avere
giurisdizione.

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“IL
RE È NERO”
AGGIORNAMENTO
DEL 10/05/2009
Di Paolo Mondani
MILENA GABANELLI IN STUDIO
Torniamo indietro, a San Marino. Due settimane fa avevamo raccontato del
nostro paradiso fiscale e della sua più importante banca, decapitata
dall’arresto dei vertici indagati per riciclaggio.
DA REPORT 10/05/2009
PAOLO MONDANI FUORI CAMPO
A
Roma si procede con il sequestro dei documenti a Banca Sedici e nello
studio del commercialista
Claudio Patalano, consulente di Delta e del governo sammarinese,
ex funzionario della Banca d’Italia e della Bnl. Gli arrestati sono Gilberto
Ghiotti, Presidente della Cassa di Risparmio di San Marino e Mario Fantini,
Amministratore Delegato della Cassa di Risparmio e Presidente di Delta.
MARIO FANTINI AMM. DEL. CASSA RISPARMIO SAN MARINO
Le persone che dall’Italia.., cosa cercavano a San Marino? Riservatezza.
Fino a che gliela manteniamo, rimangono da noi. Poi, trovano altri paesi.
Esiste l’Asia oggi, esiste ovviamente Singapore, ci sono tante realtà
diverse.., in cui la gente che ha determinate esigenze, può trovare conforto.
PAOLO MONDANI FUORI CAMPO
Il più importante investimento della Repubblica di San Marino in Italia si
chiama gruppo Delta. Parliamo di una holding creata nel 2002 dalla Cassa di
Risparmio di San Marino e da una società di management finanziario bolognese, la Estuari. In Italia
hanno Banca Sedici e molte attività per il credito al consumo. Valore della
holding, circa 2 miliardi di euro.
PAOLO MONDANI
E’
vero che l’aumento di capitale di Delta di poco tempo fa, è stata la
Cassa a finanziario?
MARIO FANTINI AMM. DEL. CASSA RISPARMIO SAN MARINO
Questo, questo posso dire che…
PAOLO MONDANI
Cioè, i dirigenti di Estuari hanno comprato la loro quota con i vostri
finanziamenti?
MARIO FANTINI AMM. DEL. CASSA RISPARMIO SAN MARINO
Esatto.
PAOLO MONDANI FUORI CAMPO
Mario Fantini dice che la società italiana Estuari, formata da dirigenti e
manager di Delta, è
intervenuta nell’aumento di capitale della holding mettendoci soldi non suoi,
ma della Cassa di
Risparmio di San Marino. Se è così, in Delta c’è una maggioranza sammarinese,
non italiana.
PAOLO MONDANI
E allora mi chiedo, come ha fatto la Banca d’Italia a darvi la licenza di
fare Banca in Italia quando voi dichiaravate solo il 30% come Cassa? E invece
capisco che voi siete ben più larghi dentro?
MARIO FANTINI AMM. DEL. CASSA RISPARMIO SAN MARINO
Queste deleghe ce le hanno, ce le hanno i dirigenti. La Banca d’Italia ha
letto gli statuti e poi ha dato le dovute autorizzazioni. Nulla di strano sotto
il sole, è tutto molto chiaro.
PAOLO MONDANI FUORI CAMPO
Talmente chiaro che il 27 aprile alcuni funzionari della Banca d’Italia si
presentano alla sede del gruppo Delta a Bologna e notificano la sospensione ad
operare in Italia. Dopo un’ispezione durata alcuni mesi Bankitalia si è accorta
che la richiesta di autorizzazione inviata dal gruppo.
Delta nel 2007 non diceva il vero. La holding non è a maggioranza italiana, ma
a maggioranza sammarinese. Eppure il Gruppo Delta ottenne l’autorizzazione in
un afoso 13 agosto del 2007 da Fabrizio Saccomanni. Lo stesso che 20 mesi dopo
avvia il procedimento di revoca. Oggi, in seguito agli arresti di domenica
scorsa, Bankitalia ha commissariato il gruppo Delta e Banca
Sedici.
MILENA GABANELLI IN STUDIO
Quale sarebbe il problema che il denaro partito da uno sportello italiano,
ma finto italiano perché controllato da San Marino, transitava su San Marino e
poi ritornava in Italia lavato e detassato. Quindi non si sa se questo denaro è
frutto di attività lecita oppure proviene da evasione fiscale, da nero o
criminalità. Comunque giovedì scorso, il Tribunale della Libertà ha mandato ai
domiciliari stretti i dirigenti arrestati il 3 maggio scorso e confermato l’impianto
accusatorio. Dopo la nostra puntata invece la stampa locale titolava: “Report, il Governo convoca
l’Ambasciatore Italiano”, “Indignazione del Governo: trasmissione volutamente
distorta”, “Report: The Day After”, “Dal Titano con furore”. Paolo Mondani è
ritornato in Romagna.
PAOLO MONDANI FUORI CAMPO
Mentre a Rimini si apre la stagione balneare siamo andati tra i sanmarinesi
a chiedere che cosa pensano degli arresti dei loro banchieri più importanti.
DONNA i
Avete fatto un macello! C’avete proprio sputtanato! Scusi la parola.
PAOLO MONDANI
Sputtanato?
DONNA i
Basta non voglio sapere più niente!
UOMO i
Penso che non sia stato così fazioso come dicono i nostri politici, anzi ha
ricalcato abbastanza bene una parte di San Marino che non è tutta San Marino,
comunque è una parte e credo che dovremmo rendercene conti tutti.
UOMO 2
L’argomento non è che 30 mila Sanmarinesi sono tutti evasori fiscali di qua e
di là, c’è gente che lavora, che gente brava, ci sono disonesti. Quelli che
avevano processati se hanno
sbagliato pagheranno, però il messaggio è che la gente non è come l’avete
descritta voi.
DONNA 2
Siete entrati nella ferita e l’avete aperta , bene-bene.
UOMO 3
Io dico che prima l’Italia dovrebbe guardare per cazzi suoi, dovrebbe, che
ne ha tanti.
UOMO 4
Io l’ho vista la trasmissione, è stata molto faziosa.
PAOLO MONDANI
E allora? No, ma prima lei ha detto un’altra cosa.
UOMO 4
Sono gli italiani che vengono quassù per fare i loro comodi, quello che non
possono fare in
Italia, e noi ci adeguiamo, perché su queste cose qui ci viviamo.
PAOLO MONDANI FUORI CAMPO

Nel
frattempo la Banca
Centrale di San Marino ha fatto una chiamata a Roma, alla
sede della Sator.
PAOLO MONDANI
Mondani di Report, buongiorno. Volevo sapere se è vero che la Banca Centrale di
San Marino vi
ha chiesto di occuparvi della vendita della quota della Cassa di Risparmio di
San Marino in
Delta.
MATTEO ARPE AMM. DEL. SATOR SPA
Guardi, grande stima per voi, però non parliamo né di chi ci chiama né di
cosa ci diciamo.
PAOLO MONDANI
Ma come dire, hanno cercato di darvi un mandato perché io ho saputo che
avete rifiutato.
Perché avete rifiutato?
MATTEO ARPE AMM. DEL. SATOR SPA
Non possiamo né confermare né smentire.
PAOLO MONDANI FUORI CAMPO
La Banca Centrale
di San Marino corrispondente alla nostra Banca d’Italia di fronte al più grosso
guaio della sua storia ha chiesto a Matteo Arpe di provare a vendere la quota
che la Cassa di Risparmio ha in Delta. Quale sarà l’esito non è chiaro, anche
perché ci sono vicende giudiziarie in corso e i conti di Delta in Cassa di
Risparmio sono un mistero. Da ultimo la Procura Nazionale
Antimafia ha aperto un fascicolo su questo immenso flusso di
denaro riciclato, affidandolo al magistrato Gianfranco Donadio.
PAOLO MONDANI
La San Marino
che abbiamo fatto vedere noi è la verità, non è la verità? Non avete nulla di
che rimproverarvi?
ROMEO MORRI SEGRETARIO ALLA CULTURA SAN MARINO
Il discorso è diverso è come se io dicessi che
l’Italia è solo mafia, camorra e ndrangheta. C’è anche un’altra Italia.
UOMO 5
Tu vuoi prendere le persone che portano i soldi, invece di sconfiggere
l’evasione o comunque il riciclaggio a monte? Secondo te l’Italia non ha la
possibilità di bloccare chi fa riciclaggio o chi fa l’evasione fiscale?
PAOLO MONDANI FUORI CAMPO
Rimane l’interrogativo di come il Gruppo Delta sia riuscito ad ottenere
l’autorizzazione dalla Banca D’Italia a esercitare l’attività nel nostro paese.
L’autorizzazione arriva in un afoso 13 agosto del 2007. L’approfondimento della
pratica Delta lo fanno due dirigenti di Via Nazionale, Franco Passacantando e
Giovanni Castaldi, la firma è di Fabrizio Saccomanni. Cosa sapeva Banca
d’Italia del Gruppo Delta prima di questa firma? Lo riassumono questi due
documenti, frutto delle ispezioni dell’Ufficio Italiano Cambi, proprio Gruppo
Delta. Le due ispezioni sono precedenti di pochi mesi rispetto
all’autorizzazione di agosto. Gli ispettori trovarono molte irregolarità e
inviarono questi documenti sotto forma di denuncia alla Procura della
Repubblica di Roma. Quindi Banca d’Italia o una sua parte conosceva quanti
sospetti si erano concentrati sul Gruppo Delta.
MARIO FANTINI AMM. DEL. CASSA RISPARMIO SAN MARINO
Noi nelle varie vesti, Estuari, Onda e il sottoscritto
in questo momento abbiamo l’86% circa, 84% circa.
PAOLO MONDANI FUORI CAMPO
Lo dice Mario Fantini, oggi agli arresti domiciliari. La Cassa di Risparmio
di San Marino ha l’84% circa del Gruppo Delta eppure non poteva avere una quota
così alta. La Banca d’Italia si rende conto che le cose non vanno già nel
novembre 2007 eppure aspetta altri dieci mesi prima di inviare un’ispezione al
Gruppo Delta. Poi nel 2008 cambia la musica, il Governatore Draghi impone
un’altro registro nei rapporti fra banche italiane e sammarinesi e invia
un’ispezione all’Istituto Centrale delle Banche Popolari, la banca italiana che
sconta tutti gli assegni della Cassa di San Marino. I risultati dell’ispezione
sono racchiusi in una frase “Esito degli accertamenti in prevalenza
sfavorevole”.
MILENA GABANELLI IN STUDIO
L’ispezione di Banca d’Italia riguarda qualche milione di assegni incassati
dalla banche sammarinesi e che venivano scontati in Italia. L’Istituto centrale
non rispettava le norme antiriciclaggio, per esempio non segnalava le operazioni
sospette, scontava assegni non firmati o con nomi di fantasia. L’ispezione è
stata acquisita dalla Procura di Milano.

 

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