5/10/2008 Quando la Repubblica di San Marino si faceva amare dagli italiani. Una vicenda dopo l’Unità d’Italia

5/10/2008 Quando la Repubblica di San Marino si faceva amare dagli italiani. Una vicenda dopo l’Unità d’Italia

Quando la
Repubblica di San Marino si faceva amare dagli italiani. Una vicenda dopo
l’Unità d’Italia 

 LIBERTAS  5/10/2008

 Un gruppo di parlamentari italiani  ha
fondato una associazione con l’intenzione di aiutare la Repubblica di San Marino
ad uscire dalle attuali difficoltà nei  rapporti con l’Italia. Il che richiama
alla mente un episodio – significativo – verificatosi poco dopo l’Unità d’Italia
nel Parlamento italiano.
 

 

Il tratto della strada Rimini-San Marino
fino a Dogana per l’Italia è ‘strada nazionale’. Nazionali, per l’Italia, sono
le strade con traffico molto rilevante oppure  che sono il principale
collegamento con Stato limitrofo.

La Rimini-Dogana fu inserita fra le ‘nazionali’ italiane
nel 1870: il 16 luglio alla Camera e l’11 luglio al Senato. E non per rilevanza
di traffico ma come principale collegamento con ‘Stato limitrofo’. Le cose
andarono così.

Il Ministro dei Lavori Pubblici l’aveva
esclusa dall’elenco delle strade nazionali per l’irrilevanza del traffico e non
intendeva prenderlo in considerazione come principale collegamento con Stato
limitrofo, per una ragione politica: evitare un riconoscimento esplicito di San
Marino come Stato indipendente.

Ebbene i parlamentari italiani
contestarono il ministro, mettendo in primo piano proprio la valenza politica
della decisione, ricordando della Repubblica di San Marino “l’autonomia,
l’indipendenza, il rispetto che ispira, l’antichità, l’accoglienza accordata a
tanti esuli, chiamandola area santa protetta dalla spada di Dio
”.

I parlamentari l’ebbero di vinta. La
Rimini-Dogana divenne strada nazionale italiana, appunto come riconoscimento
della sovranità sammarinese.

Perché i parlamentari italiani nel 1870
misero in minoranza il governo pur di aiutare San Marino a crescere
economicamente e politicamente?

Il fatto sorprende ancor più se si pensa
che San Marino si era salvato nel 1861 (meno di dieci anni prima) dal processo
di unificazione politica della penisola italiana solo perché era intervenuto, a
sua difesa, dalla Francia, Napoleone III.

San Marino si salvò nel 1861 perché
Napoleone III, impose ai piemontesi di Cavour di non toccarlo come aveva imposto
di non toccare Roma.

Poi i sammarinesi a poco a poco seppero
conquistare il cuore e le menti degli italiani, tanto da far assurgere, in meno
di dieci anni, San Marino a modello – idealizzato – della piccola patria cui
essi avevano dovuto rinunciare con l’unificazione.

Appena Napoleone III fu spazzato via dalla
storia il 2 settembre del 1870 (sconfitta di Sedan), il Governo italiano il 20
settembre si prese Roma. Ma non San Marino.

Il Governo italiano non prese anche San
Marino proprio perché, nel caso, i parlamentari (con garibaldini, repubblicani
ed intellettuali in genere a far da cassa di risonanza nel paese) l’avrebbero
messo in minoranza come per la strada Rimini-Dogana. Strada divenuta, proprio
contro il parere del governo, alcuni mesi prima, un esplicito riconoscimento
della sovranità della Repubblica.

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