9/01/2007 Scaramella, quasi un garante della legge sui giochi Replica di Alleanza Popolare e Risposta

9/01/2007 Scaramella, quasi un garante della legge sui giochi  Replica di Alleanza Popolare e Risposta

 Scaramella, quasi un garante della legge sui giochi

Replica di Alleanza Popolare e Risposta

L’INFORMAZIONE
DI SAN MARINO 9/01/2007 (Il
feeling dopo Miramare
)

Dopo
Miramare, feeling fra governo e Guzzanti (e Scaramella). Niente più attacchi da
“Il Giornale”. Anzi l’11 novembre si sfiora l’elogio in un articolo (motivato
da Santoro), dello stesso giornalista di agosto, quello della  mafia
russa.

Preoccupa
il ruolo riconosciuto a Scaramella nella querela. Fa ricordare le delibere. Con
un’aggravante. Allora ci si rivolse a lui per un problema di sicurezza (che
pareva reale) su indicazione di autorevoli personalità italiane. A Miramare è
stato nobilitato dal governo dopo aver avuto su di lui mille informazioni, dopo
averne detto tutto il male possibile specie da Ap ed Su. Bindi (di Ap), in
proposito, ha detto: “In un certo periodo, in alcuni posti chiave a San
Marino, abbiamo avuto dei briganti
”! Ebbene il governo attuale, partecipato
da Ap ed Su, si è servito di Scaramella per stoppare gli  attacchi sui
giochi. I giochi: un interesse prevalente  su tutto. Anche sulla decenza.

Quando
la maggioranza ha inciampato in un voto di parità sulla legge dei giochi,
invece di rimandarne l’approvazione di qualche giorno, ha forzato il
regolamento. Pressione di Scaramella?

Dopo
Miramare Scaramella forse non si è limitato a non ostacolare i giochi. Gilberto
Rossini ha ipotizzato che fosse a Londra (quando è morto l’amico russo) per
assicurare i russi che coi giochi si sarebbe andati avanti anche col governo
Psd-Ap-Su.

Prima
di Natale San Marino  è divenuto, con legge, la Repubblica del Gioco
d’Azzardo!

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Replica
di Alleanza Popolare (COMUNICATO)

Gli improbabili censori

Da qualche giorno la Democrazia Cristiana,
attraverso gli interventi del suo capogruppo e di un trombato eccellente, sta
profondendo grandi energie per screditare governo e Alleanza Popolare.
I metodi sono quelli tradizionali che l’ex partitone mette in campo quando si
trova in difficoltà: le bugie (di Gatti) e le calunnie (del trombato).
Di fronte ad una forza politica che a sei mesi dalle elezioni non ha ancora
esaminato, per ammissione dello stesso Gatti, le ragioni della sconfitta e che
è alle prese con un processo di sfaldamento che può ridurre il gruppo
consigliare a minimi mai conosciuti – tanto da dover cercare il futuro segretario
presso un altro partito – appaiono strumentali ed anche un po’ patetiche le
accuse ad un governo che “non ha fatto nulla”.
In particolare quando il capogruppo dc si riferisce agli accordi da ratificare
in politica estera, alla sanità, alla difesa dell’immagine della Repubblica. Ma
chi, più di lui e del suo partito, sono i responsabili del degrado dei rapporti
con l’Italia e dell’immagine del nostro Paese e dei danni nei settori che hanno
direttamente gestito o cogestito per vent’anni, salvo la parentesi degli ultimi
cinque mesi?
La legge di bilancio viene definita “semplice resoconto contabile”: meglio
questo o i debiti accumulati nel periodo in cui Gatti era il premier del
Congresso e proponeva, per risanarli, la vendita dei lotti dello Stato? La legge
sui giochi sarebbe “un pateracchio impresentabile”: forse perché la Giochi San Marino deve
togliere il disturbo ed è un peccato? Meglio se rimaneva dove l’aveva collocata
il Congresso di cui Gatti era il premier? La futura legge elettorale sarebbe
squalificata in partenza perché non affronterebbe il nodo del voto estero: lo
affronta la Dc con
la proposta di Menicucci di abrogare l’articolo 7?

Ma il fondo viene toccato dallo strampalato resoconto di
Marino Cecchetti sul rapporto fra Scaramella e i politici sammarinesi.
L’attuale governo, secondo l’improponibile fustigatore dei costumi degli altri,
ha stabilito “un feeling con Guzzanti e Scaramella”, “si è cavato il cappello e
messo a disposizione di Scaramella”, “si è servito di Scaramella per stoppare
gli attacchi sui giochi”. Affermazioni farneticanti visto che Scaramella era un
frequentatore abituale di alcuni esponenti della Dc, come la relazione
consiliare del Segretario di Stato Ciavatta ha dimostrato.
Per quanto ci riguarda, risponderemo ai veleni di Cecchetti nelle sedi
opportune quando, del tutto inopinatamente, lede l’onorabilità del nostro
movimento. Ma una cosa egli dovrebbe chiedere a qualche consigliere del suo
partito: chi ha inviato a Gabriele Gatti il documento che doveva far saltare
l’attuale governo nel giorno del suo insediamento? Che sia stato Scaramella?

(dal sito di Alleanza Popolare, 9-1-2007, pomeriggio)

——

Risposta

Di fatto non è stato mosso alcun rilievo alla ricostruzione
dei fatti. Così che, purtroppo, si deve concludere che quanto scritto
corrisponde a verità. Avremmo preferito essere smentiti e  fare una brutta
figura sul piano personale  pur di far recuperare qualche posizione al
paese nella considerazione generale.

Quanto alle offese personali  sono un’altra prova della
mancanza di argomentazioni e di ancor peggio.  

Marino Cecchetti

 

 

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