Insediamento Capitani Reggenti Zavoli – D’Ambrosio: discorso del Nunzio Apostolico

Insediamento Capitani Reggenti Zavoli – D’Ambrosio: discorso del Nunzio Apostolico

Ecc.mi Capitani Reggenti,
Signor Segretario di Stato per gli Affari Esteri,
Ecc.mo Oratore Ufficiale dell’odierna circostanza,
Signori Ambasciatori e Membri del Corpo Diplomatico e Consolare,
Signore e Signori,
è veramente un piacere ed un onore per l’intero Corpo Diplomatico, accreditato presso la Serenissima Repubblica di San Marino, in questo primo giorno di aprile, inizio del Mandato delle Loro Eccellenze Mimma Zavoli e Vanessa D’Ambrosio come Capitani Reggenti, porgere un deferente saluto a nome personale e dei rispettivi Capi di Stato e di Governo. 
Riteniamo, inoltre, doveroso ossequiare S.E. George Vella, Vice Primo Ministro e Ministro degli Affari Esteri della Repubblica di Malta, Oratore Ufficiale del presente insediamento dei Signori Capitani Reggenti.
In quest’ultimo semestre abbiamo seguito con attenzione ed interesse lo svolgersi delle elezioni politiche ed il formarsi del nuovo Governo. Pertanto, anche a tutti i suoi componenti vogliamo augurare una piena realizzazione del loro mandato per il “bene comune” dell’intero Popolo sammarinese.
Quel “bene comune” che, ancor oggi, molti popoli non riescono a vedere nei loro governanti come una preoccupazione principale… Li vedono piuttosto occupati in un dibattito meramente politico e non già preoccupati per i problemi reali e fondamentali della società, quali famiglia, lavoro, casa, scuola, giovani, sanità ed anziani. Quel “bene comune”, inteso generalmente come “l’insieme di quelle condizioni della vita sociale che permettono, tanto ai gruppi quanto ai singoli membri, di raggiungere la propria perfezione più pienamente e più speditamente” .
Questo, poi, dovrebbe essere definito nelle sue forme più concrete, in conformità ad un retaggio storico ed ambientale. Dopo, cioè, essere stati vicini alla gente, averne ascoltato i problemi, facendosi, così, voce delle istanze di giustizia di chi non ha voce e sostenerle. Nella realizzazione del “bene comune” entra come componente fondamentale un altro elemento: la solidarietà . La solidarietà ostacolata spesso da posizioni politiche ed ideologiche, che ne condizionano l’attuazione.
In concreto:
– si tratta di posizioni o indirizzi che ignorano o negano la fondamentale eguaglianza e dignità della persona umana;
– più in particolare, il sorgere di una certa forma di xenofobia, che chiude le nazioni in se stesse, o porta i governi a emanare leggi discriminanti a danno di persone nei loro stessi paesi; – e magari ad una xenofobia che spinge alla chiusura dei confini in modo arbitrario ed ingiustificabile – utilizzando perfino reti o muri – cosicché le persone sono effettivamente private della capacità di spostarsi e di migliorare la loro sorte, di riunirsi con i loro cari o semplicemente di visitare la loro famiglia;
– siamo stati e siamo tutt’ora testimoni delle conseguenze di questa situazione: odio razziale, intolleranza religiosa, divisioni di classi, presenti in molte società sia in forma aperta sia nascosta;
– e quando i dirigenti politici erigono tali divisioni all’interno dei sistemi o dei loro programmi, che riguardano le relazioni con altre nazioni, allora questi pregiudizi colpiscono il centro stesso della dignità dell’uomo e la storia ci ammaestra sulle
conseguenze.
Ora, l’antidoto a tutto questo è offerto da un’effettiva solidarietà . In realtà: – se il carattere della medesima è da ravvisare nell’uguaglianza radicale di tutti gli uomini e le donne, allora qualsiasi politica che contraddica alla dignità fondamentale
ed ai diritti umani di ciascuna persona o gruppo di persone, è una politica che deve essere respinta,
– al contrario, le politiche ed i programmi che instaurano relazioni leali ed oneste tra i popoli, che producono giuste alleanze, che uniscono gli uomini in una giusta cooperazione, debbono essere incrementate,
– così tali iniziative non ignorano le reali differenze linguistiche, razziali, religiose, sociali o culturali esistenti tra i popoli; e neppure ignorano le grandi difficoltà nel superare divisioni ed ingiustizie inveterate. Ma esse mettono al primo posto gli
elementi che uniscono, per quanto esigui essi possano apparire.
– Questo spirito di solidarietà, infine, è uno spirito che si apre al dialogo. Esso trova le sue radici nella verità ed ha bisogno della verità per svilupparsi. Si tratta di uno spirito che cerca di costruire, piuttosto che di distruggere, di unire piuttosto che di dividere.
Ora, sia il bene comune che il conseguente principio di solidarietà sono marcatamente presenti nella Repubblica di San Marino, dove all’intelligenza della guida sono uniti profondamente i principi etici fortunatamente ancora chiari, dotati di tanto buon senso e ricchi di saggezza popolare… Quella saggezza tradizionale che la globalizzazione tenta di offuscare.
Ecco allora la formulazione di un augurio sincero da parte di tutti noi, al termine di questo indirizzo: che sia le Loro Eccellenze, i Signori Capitani Reggenti, sia tutti i Membri del nuovo Governo possano dar prova di un marcato senso di solidarietà – magari unitamente ad altre componenti del tessuto sociale – per la piena realizzazione del bene comune del caro Popolo Sammarinese.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy