San Marino. Il CCR silura il direttore Savorelli. Il Direttivo di Banca Centrale lo licenzia

San Marino. Il CCR silura il direttore Savorelli. Il Direttivo di Banca Centrale lo licenzia

L’informazione di San Marino

Al mattino riunione di fuoco del Comitato per il credito ed il risparmio. Nel pomeriggio la sfiducia del vertice di Bcsm

Il CCR silura il direttore Savorelli. Il Direttivo di Banca Centrale lo licenzia 

Non più esistente quel necessario e inabdicabile rapporto di fiducia che caratterizza la permanenza in servizio del Direttore Generale”

Antonio Fabbri

Prima l’invito del Ccr a valutare la cessazione del rapporto. Poi il licenziamento da parte del Consiglio Direttivo di Banca Centrale. Così il Direttore Lorenzo Savorelli è stato silurato. Il dito medio del Meeting, ma non solo, ha pesato sulla decisione di maggioranza, Governo e Consiglio Direttivo di Via del Voltone 

Il Comitato per il Credito e il risparmio La bagarre scoppia attorno alle 16, quando arriva alle redazioni dei giornali la comunicazione del Comitato per il Credito e il Risparmio (Ccr): “Nel corso della riunione odierna il Comitato per il Credito e il Risparmio, nell’ambito delle proprie competenze istituzionali richiamate all’articolo 48 della Legge 29 giugno 2005 n. 96 e successive modifiche e integrazioni, dopo attenta discussione e valutazione, ha ritenuto di non poter considerare oggi esistente quel necessario e inabdicabile rapporto di fiducia che caratterizza la permanenza in servizio del Direttore Generale, dott. Lorenzo Savorelli.

Per tali motivi il Comitato per il Credito e il Risparmio ha formalmente rivolto l’invito al Consiglio Direttivo di Banca Centrale a valutare l’immediata cessazione del rapporto lavorativo con il dott. Lorenzo Savorelli con le eventuali e consequenziali iniziative del caso”.

Già la mattina, tuttavia, la riunione del Ccr era iniziata con una temperatura piuttosto elevata. Chiusura, da parte del Direttore di Bcsm Lorenzo Savorelli, sulla proposta di un ammortamento sostenibile del deficit di Cassa di Risparmio, sia per il bilancio di Carisp, sia per il bilancio dello Stato, relativamente alle misure previste dall’ormai noto articolo 5ter.

Oltre a questo, sul tavolo della discussione, è stata posta la posizione dello stesso Savorelli, dopo il gesto del dito medio al Meeting di Rimini, con invito alle dimissioni. A fronte della posizione del tutto irremovibile del Direttore, i membri del Congresso di Stato che partecipano al Ccr, hanno chiesto di sospendere la seduta. Hanno quindi convocato la maggioranza e, dopo aver riferito sulle posizioni in seno al Comitato per il Credito e il Risparmio, i membri del Ccr, i Segretari di Stato Simone Celli, Nicola Renzi, Andrea Zafferani e Guerrino Zanotti, hanno formulato la richiesta al Direttivo di Bcsm di procedere al licenziamento del Direttore.

Le battute di agenzia Inizialmente, dunque, ci sarebbe stata una richiesta di remissione del mandato, alla quale Savorelli non avrebbe minimamente pensato di accondiscendere. Anzi

Non pare un caso che subito dopo la comunicazione del Ccr che chiedeva il licenziamento, siano uscite due battute di agenzia dell’Ansa con indiscrezioni sulla vicenda sammarinese, tra l’altro con alcune imprecisioni.

Alla prima Ansa è seguita la replica del Governo che ha smentito qualsiasi spaccatura nell’esecutivo. 

Quindi, una ulteriore Ansa, ha pubblicato degli stralci della relazione aggiornata su Cassa di Risparmio, che giusto in mattinata Savorelli aveva reso nota al Ccr.

Stralci che evidenziano tutte le criticità dell’istituto, già note, indicando le responsabilità delle gestioni precedenti. Responsabilità sulle quali il Congresso di Stato ha già deliberato di procedere con azioni specifiche.

Nello stesso documento – sempre pubblicato per riassunto dall’agenzia di stampa – emerge il dato degli attacchi mediatici a Presidente e Direttore e il fatto che la vigilanza di Banca Centrale avesse chiesto le dimissioni del presidente Carisp, Romito, in funzione dei criteri di onorabilità, per la famosa vicenda del procedimento aperto in Italia. Richiesta che appare oggi pleonastica considerato che le dimissioni di Romito sono state già rassegnate e, come da lui stesso affermato, terminerà il suo incarico il 14 settembre.

La riunione del Consiglio Direttivo di Bcsm Il Consiglio Direttivo di Banca Centrale si è riunito nel pomeriggio per una convocazione che era già in programma. La richiesta del Ccr, tuttavia, ha imposto di inserire un ulteriore punto all’ordine del giorno. Nel tardo pomeriggio, terminato il confronto sul punto, il Consiglio di Amministrazione ha votato all’unanimità per il licenziamento di Lorenzo Savorelli dalla direzione di Banca Centrale.

A quanto si sa, quando si è giunti alla votazione, il presidente Wafik Grais, presente a inizio seduta, è uscito e, all’unanimità dei presenti, è stato approvato il licenziamento. Una uscita dal Direttivo, quella del Presidente che si comprenderà nei prossimi giorni. Comunque mutuata da correttezza istituzionale, considerato che la rosa di tre nomi tra i quali scegliere il direttore era stata proposta dallo stesso Presidente e dal fatto che, comunque, era lo Stato, azionista di maggioranza di Bcsm, a chiedere le dimissioni del Direttore. Diversamente, se avesse voluto dissentire, sarebbe potuto restare ed esprimere voto contrario, il che avrebbe comportato il non licenziamento, essendo necessaria l’unanimità dei presenti del Direttivo per sfiduciare il Direttore. Le valutazioni del Presidente Grais, tuttavia, si capiranno nei prossimi giorni. L’unanimità, dunque, c’è stata ed ha portato al licenziamento. Adesso la guida passa al vice direttore Daniele Bernardi.

Possibili strascichi contrattuali Un licenziamento sui cui strascichi contrattuali potrebbe pesare il venir meno della fiducia da un lato e, dall’altro, i comportamenti non proprio ortodossi tenuti in pubblico. Il famoso dito medio, insomma, palese violazione del codice etico di Banca Centrale. Questo potrebbe fare perdere a Savorelli il pagamento degli emolumenti previsti in caso di rescissione contrattuale prima della scadenza, come in questo caso. Si vedrà.

Di reazioni politiche ufficiali immediate, intanto, non ce ne sono state, salvo diversi, anche dell’opposizione, che si sono complimentati con la decisione e altri, sostenitori della maggioranza, che hanno parlato di “ennesima smentita della teoria del complotto”

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