San Marino. Grais, consegnata lettera di dimissioni

San Marino. Grais, consegnata lettera di dimissioni

L’Informazione di San Marino

Wafik Grais ha consegnato venerdì la sua lettera di dimissioni alla Reggenza. Come anticipato lascerà il 31 ottobre

Nessun presidente di banca centrale ha mai terminato il proprio mandato 

Antonio Fabbri

Ha consegnato venerdì scorso alla Reggenza le proprie dimissioni, il presidente di Banca Centrale, Wafik Grais. Al momento c’è riserbo sui contenuti della lettera che, tuttavia, dovrebbe essere resa pubblica, probabilmente già oggi. A quanto si sa, comunque, le motivazioni che hanno indotto il presidente Grais a rassegnare le proprie dimissioni, dipendono da quanto accaduto nell’ultimo periodo, dopo l’uscita di scena dell’ex Direttore di Bcsm Lorenzo Savorelli, e la nomina del nuovo, Raffaele Capuano, alla quale peraltro sono seguite anche le dimissioni dei quattro quinti del Consiglio Direttivo di Bcsm. Anche nella lettera verrebbe ribadito quanto già emerso nei giorni scorsi, ovvero che, per assicurare una transizione “morbida” alla presidenza di Bcsm, l’uscita di scena di Grais dovrebbe avvenire a fine ottobre. Posto che le dimissioni dovranno essere discusse in Consiglio, cui spetta la nomina del presidente di Bcsm, i tempi sono d’altra parte obbligati Non essendo fissato il comma nella sessione che si apre oggi, dovrà essere inserito nella sessione di ottobre, pertanto la scadenza della fine del mese prossimo rispecchia anche le tempistiche “tecniche” imposte dalle convocazioni del Consiglio.

Sta di fatto, comunque, che le dimissioni di Grais attestano ancora una volta come quella della presidenza di Banca Centrale sia una poltrona molto scomoda. Nessun Presidente di Via del Voltone, infatti, ha mai terminato il proprio mandato. Antonio Valentini si dimise con l’esplosione della vicenda Re Nero. Seguì Biagio Bossone che si dimise dopo la “defenestrazione” del capo della vigilanza, Stefano Caringi, con la famosa lettera firmata anche dal Direttore, Luca Papi, in cui si parlava di “pressioni” e dei famosi Segretari di Stato “Alfa e Beta”.

Ci fu quindi l’interregno transitorio di Ezio Paolo Reggia, presidente che passerà alla storia per non aver percepito, per sua scelta, alcun emolumento, ma che per sua stessa dichiarazione a inizio mandato, sarebbe stato un presidente transitorio. Durò infatti pochi mesi. Seguì la presidenza di Renato Clarizia, nominato a dicembre 2010 con una rocambolesca doppia votazione. Clarizia si dimise quasi a scadenza mandato, ma comunque anzitempo, in seguito a vicende giudiziarie che, pur non riguardandolo, toccarono l’allora capo della vigilanza Antonio Gumina e il Direttore Mario Giannini. Per la nomina del nuovi presidente venne emesso un bando di selezione internazionale.

Anche questo bando ha avuto vicissitudini turbolente. I primi tre in graduatoria rinunciarono, e si decise la nomina del quarto, Wafik Grais, collocato fuori dalla prima terna selezionata, non perché non avesse i titoli, ma perché il bando richiedeva la conoscenza della lingua italiana. Requisito sul quale la polemica viene costantemente rinverdita. Nominato a gennaio 2016, Grais lascia dunque a meno di due anni di mandato. Ancora non c’è alcuna anticipazione su chi potrà essere chiamato a sostituire il presidente dimissionario. Ciò che si sa è quello che il Segretario alle Finanze, Simone Celli, ha già dichiarato, ovvero che la nomina del nuovo presidente verrà concertata anche con le opposizioni. Intanto nel Consiglio che si apre oggi, oltre al riferimento dello stesso Segretario alle Finanze sulla nomina del nuovo direttore e sulle dimissioni di quattro membri dal Direttivo di Bcsm, dovranno essere nominati anche i nuovi membri dell’organo di vertice di Via del Voltone, chiamati a sostituire Silvia Cecchetti, Aldo Simonini, Antonio Kaular e Fabio Zanotti, quest’ultimo nominato nel frattempo presidente di Cassa di Risparmio.

I nomi circolati finora, che saranno ufficializzati e votati nel Consiglio al via oggi, sarebbero Andrea Belluzzi per le opposizioni, Martina Mazza proposta da C10, e Marco Bodellini proposto da Ssd. Un altro membro sarà proposto da Repubblica Futura, mentre resta in carica l’unico membro che non ha lasciato l’incarico, Francesco Mancini, in quota Democrazia Cristiana.

Il Direttivo di Banca Centrale, dunque, nella nuova composizione vedrà un membro in più in quota alle opposizioni. In precedenza, salvo ovviamente le modifiche di equilibri a seguito delle elezioni, all’atto della nomina il Direttivo era composto da quattro membri in quota alla maggioranza e uno all’opposizione. Nella nuova composizione saranno, invece, tre e due. 

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