Informarci è un nostro dovere e certamente sosterrà i nostri diritti.

Informarci è un nostro dovere e certamente sosterrà i nostri diritti.

Le “notizie manipolate” sono da sempre utilizzate. Per molti Generali, dal 3000 a.c., spie e controspionaggio sono una delle forze più potenti. L’uomo è sempre l’uomo! Le sue pulsioni, paure, aspirazioni, comportamenti, gioie sono sempre quelle, con buona pace di chi oggi si considera “moderno e avanti”. Certo ora è più facile ed economico informarsi e confrontare le fonti, cosa importantissima, e quindi facciamolo sempre!  Se mancano le note, le bibliografie, i riferimenti, beh quelli son discorsi, volenti o nolenti, manipolati e comunque poco credibili.

Alcuni esempi storici noti a tutti. Non è assolutamente vero che nel Medioevo si pensasse alla fine del mondo nell’anno 1000. Contratti notarili scritti nel 998 e 999 dalle Curie di mezza Europa confermano l’affitto di terreni/immobili verso privati che duravano 30 anni! Non ci credevano per primi i prelati alla fine del mondo! Ma qualcuno ha manipolato questa notizia per far apparire quel periodo come buio e catastrofico. Forse perché voleva “vendere” come periodo idilliaco quello in cui viveva? (Carducci nell’ Ottocento ne è un esempio). Parimenti, nessuno credeva che la terra fosse piatta! Basta osservare le statue greche es. Atlante che regge l’universo “sferico”, i ritratti degli imperatori dell’Alto, Pieno, Basso Medioevo e Rinascimento che reggono in mano una Terra a forma di globo e tanto meno gli spagnoli nel 1492 che lo sapevano già! Ma la “Società dei Terrapiattisti” nasce in Inghilterra nel 1956, in antagonismo alla Nasa,- ecco forse il vero motivo?- e comincia a proclamare la propria, falsa, idea. Molti credonoche questo pensiero sia sempre esistito!  ( rif. sopra Alessandro Barbero, storico medievista, docente universitario).

E ancora, molte parole d’uso quotidiano inglesi, sono state prese pari pari dal latino perché erano quelle più idonee, quali Media, Plus e si pronunciano in “latino” non all’inglese, son pur sempre nostre. Stessa cosa per Wikipedia che foneticamente è vichipedìa, già, proprio in onore all’enciclopedia cartacea (Rif. Accademia della Crusca). Ma sappiam bene che una frase ripetuta tante volte, anche se menzognera, divien poi realtà.

A Sparta erano due i Re che regnavano insieme, di due diverse dinastie. Immagino lo stupore di alcuni nel conoscere questa verità, abituati come siamo a pensare gli spartani solo come sanguinari guerrieri e noisammarinesi che forse perdiamo un “primato”!

Spesso la nostra colpa sta nel non informarci, nel non imporci la conoscenza, ma credere agli altri, alla piazza, alle eco rimbombanti. Informarsi è un nostro dovere e di certo aumenterà i nostri diritti, e suppongo, i profitti.

La democrazia ateniese è la primigenia pratica per far aderire tutti al voto. Beh, non proprio a tutti: non le donne, né gli schiavi, né i greci non ateniesi, insomma solo i 20.000 capifamiglia maschi! Era una forma referendaria, chi partecipava quel giorno al voto (di solito mai meno di 5.000) votava per alzata di mano e veniva anche pagato. Ovviamente la tematica su cui votare prima era presentata da bravi ed ottimi oratori professionisti che usavano dialettica e retorica. Quella democrazia referendaria dava la possibilità di decidere, in modo dicotomico (o sì o no rispetto alla proposta presentata) E questo vale anche per noi oggi, grazie allo Spaccaquorum del 2016 proposto da Fabrizio Perotto, che non tiene più conto di un numero prestabilito di elettori partecipanti per la sua ammissibilità. Ogni votante incide sull’evoluzione storica dello Stato, chi si astiene si adegua!

Forse un limite del referendum è che non esiste dialogo tra le parti, il confronto, l’ascoltare altre proposte, ma ci si esprime su una Legge: da approvare (nel propositivo) o da invalidare (nell’abrogativo).

Ecco di nuovo l’importanza di informarsi e di conoscere bene prima, perché, in sintesi, la democrazia deve prendere decisioni sulla scelta espressa dalla maggioranza e non sulla decisione che sarebbe la migliore! (con tutto il rischio e la praticità che quest’ultimo tipo d’azione avrebbe). Di certo le iniziative di proposta popolare sono da me preferite. I cittadini mettono in evidenza un problema e demandano al Consiglio Grande e Generale di trovare una soluzione. Non è un duello, ma semplicemente un dover trovare la risposta alle esigenze mediandole fra i preposti (i 60 Consiglieri) che sono incaricati proprio per questo compito.

Così si fece nel 2005 con una iniziativa popolare di raccolta firme che presentata alle autorità, divenne poi l’attuale legge elettorale dal 2007. E ottenne grandissima consenso tra i consiglieri delle varie forze politiche. Ove occorra, ritengo sia meglio aggiornare e adeguare una legge che sostituirla con l’ultimo modello di… 30/40 anni fa. Anche perché su tre elezioni avvenute con questa legge, per due volte è andata bene a tutti, l’ultima a qualcuno no, forse perché ora non è nella maggioranza?

Val la pena rifletterci sopra e capire se può essere una “notizia manipolata” la proposta referendaria del 2 giugno prossimo. Grazie per la lettura.

 

Stefano Cervellini membro Comitato Contrario al quesito referendario –

 -“No ai Ballottini”-

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy