“Il lascito di testimoni che stanno via via scomparendo impegna la collettività tutta a tener viva la memoria e a far sì che il ricordo possa stimolare conoscenza, riflessione e responsabilità”.
Ad affermarlo è la Reggenza in occasione della Giornata internazionale della memoria, ricorrenza istituita 15 anni fa dall’assemblea generale dell’Onu e che viene celebrata il 27 gennaio di ogni anno.
“L’orrore della Shoah, la ferita da essa aperta nella nostra cultura e nella nostra civiltà sono esperienze fondanti del nostro presente, dell’impegno che, nel dopoguerra, ha animato gli Stati d’Europa e l’intera comunità internazionale per garantire il rispetto dei diritti e della dignità di ogni essere umano e per evitare che quanto già successo possa nuovamente accadere – aggiungono in un proprio messaggio i Capitani Reggenti, Luca Boschi e Mariella Mularoni -. Con il trascorrere del tempo, e tanto più in condizioni di diffusa incertezza, di inquietudine e di paura, c’è il rischio che le emozioni suscitate da questa giornata commemorativa cessino di essere stimolo a una conoscenza storica più approfondita, a una consapevolezza che rappresenti un ineludibile punto di riferimento anche per il nostro agire presente, vanificando la lezione che si deve trarre da quella tragica esperienza”.