San Marino. Podeschi e Phua, riprende processo per corruzione e riciclaggio

San Marino. Podeschi e Phua, riprende processo per corruzione e riciclaggio

Riprende il processo per corruzione e riciclaggio a carico di Podeschi e Phua

Antonio Fabbri

Dopo lo stralcio della posizione di Bilijana Baruca per motivi di salute, è ripreso ieri il processo a carico di Claudio Podeschi e Phua Wei Seng, meglio noto come Paul Phua, il pokerista malese ex ambasciatore di San Marino in Montenegro. L’accusa è che proprio questo incarico diplomatico gli venne conferito dietro dazione illecita di denaro, di qui l’accusa di corruzione, denaro poi trasferito e occultato, con la conseguente contestazione di riciclaggio. Imputata come soggetto giuridico anche la società Rp. Nell’udienza di ieri si è discussa l’istanza di costituzione di parte civile da parte dell’Eccellentissima Camera che, tramite l’Avvocatura dello Stato, chiede il risarcimento dei danni patrimoniali e di immagine derivanti dalla vicenda. 

L’avvocato di Podeschi, Stefano Pagliai, pur non opponendosi alla costituzione quanto ad eventuali danni morali per la contestazione di corruzione, si è tuttavia opposto alla costituzione dello Stato per i danni legati agli altri reati contestati. “Poiché anche in altro procedimento, il conto Mazzini, lo Stato è già parte civile per le contestazioni di riciclaggio non slegate dai fatti di questo processo, si verificherebbe una duplicazione della pretesa resarcitoria”, ha detto l’avvocato Pagliai.

Si sono associati all’opposizione del collega gli avvocati Nicola Maria Tonelli, difensore di Phua, e Gian Luca Giordani, avvocato di ufficio difensore della società Rp. L’Avvocatura dello Stato, in aula rappresentata dagli avvocati Sabrina Bernardi e Alessandra Bellardini, ha dal canto suo sottolineato come i danni di immagine vadano considertati “tenuto conto del rilievo mediatico, che non è da attribuire ai giornalisti che fanno il loro lavoro di cronaca giudiziaria, ma all’incarico pubblico ricoperto dall’imputato. E’ proprio in ragione di questo ruolo – ha detto l’avvocato Bernardi – che Podeschi ha piegato la funzione pubblica che doveva perseguire, all’interesse dei desiderata di Paul Phua. Quest’ultimo ha usato il passaporto diplomatico per finalità meramente personali. Solo in minima parte ha usato il passaporto diplomatico per viaggi in Montenegro, mentre lo ha usato principalmente per viaggi personali a Macao”.

Anche il Procuratore del Fisco, Giorgia Ugolini, ha sottolineato come la parte civile possa essere ammessa: “il fatto che Phua ricoprisse un incarico diplomatico legittima pienamente questa parte civile ad essere ammessa”.

Il giudice Roberto Battaglino si è riservato la decisione sulla parte civile ed ha aggiornato l’udienza al 28 ottobre.

 

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