Re Nero, condanne confermate seppure ridimensionate
ANTONIO FABBRI – Re Nero, confermata in appello al condanna per i vertici di Asset Banca, seppure con una riduzione della pena dovuta a una diversa valutazione di aggravanti e attenuanti. La lettura del dispositivo è arrivata ieri mattina attorno alle 11.30 presso la Corte di appello di Bologna, mentre entro 90 giorni è atteso il deposito delle motivazioni. La condanna di primo grado era stata per gli ex vertici di Asset Banca, il presidente Stefano Ercolani e il direttore Barbara Tabarrini, di 8 anni e 10 mesi. Pena rimodulata e ridotta in appello, dove è stata esclusa l’aggravante dell’avere commesso riciclaggio nell’esercizio della professione, perché aggravante non contestata, e dove è stata riconosciuta la preminenza dell’attenuante del comma 3 dell’articolo 648 bis del codice penale italiano – l’articolo che appunto punisce il riciclaggio – attenuante che prevede come la pena sia “diminuita se il denaro, i beni o le altre utilità provengono da delitto per il quale è stabilita la pena della reclusione inferiore nel massimo a cinque anni”. L’impianto della sentenza di primo grado, comunque, è stato confermato e la responsabilità è stata riconosciuta dalla Corte d’Appello di Bologna, presieduta da giudice Stefano Valenti, per il reato di riciclaggio transnazionale e per le violazioni legate all’esercizio abusivo della attività di raccolta del risparmio. Le condanne stabilite dalla Corte di Appello, dunque, vedono rideterminata la pena complessiva nei confronti di Stefano Ercolani a 6 anni, 5 mesi e 10 giorni di reclusione e a una multa di 5.066 euro. Per le medesime contestazioni la pena a carico di Barbara Tabarrini è stata rimodulata in 5 anni di reclusione e 3.600 euro di multa. (…)
Articolo tratto da L’Informazione di San Marino
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l’articolo integrale di Antonio Fabbri pubblicato dopo le 23
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