San Marino. Un prestito da restituire entro il 31 marzo

San Marino. Un prestito da restituire entro il 31 marzo

Un prestito da restituire entro il 31 marzo

Interessate: Bac, Bsi, Bsm

L’INFORMAZIONE DI SAN MARINO Il Governo chiede un prestito alle banche del Titano fino a 17,5 mln

Pubblicata in questi giorni, seppure datata 7 dicembre, una delibera del Congresso di Stato che stabilisce la richiesta di un prestito, con la modalità dell’anticipazione di cassa, a tre banche sammarinesi: Banca Agricola Commerciale Istituto Bancario Sammarinese, Banca Sammarinese di investimento e Banca di San Marino. La delibera prevede di accendere con queste banche un finanziamento fino a 17,5 milioni di euro. Salta subito all’occhio che dal prestito è esclusa la Cassa di Risparmio di San Marino, banca dello Stato, mentre si è aperta l’anticipazione di cassa con le tre banche private. 

Difficile dire se questo prestito sia “piano C“, di cui qualcuno in Consiglio ha parlato, di certo è evidentemente una copertura che sopperisce al mancato arrivo della liquidità del “prestito ponte” nei tempi previsti, altrimenti non ci sarebbe stata la necessità dell’anticipazione di cassa stabilita appunto dalla delibera numero 12 del 7 dicembre.

Pare quindi di capire, anche se la delibera non lo esplicita, che questa anticipazione servirà per coprire la spesa corrente  di fine anno, presumibilmente stipendi e tredicesime, ma in delibera, si diceva, non è precisato. Quello che è precisato sono invece i dettagli del prestito.

Non si comprende, allora, perché – per il principio democratico di trasparenza degli atti pubblici che ricadono sulla collettività – in tale caso vengano resi noti tutti i dettagli dall’operazione, mentre nel caso del “prestito ponte” tutto debba rimanere segreto non solo durante la trattativa, ma addirittura all’atto della stipula del contratto di finanziamento, il che già è grave, e persino successivamente, il che è ancora peggio. Comunque, questa anticipazione di cassa, che si potrebbe definire un “mini-prestito ponte”, prevede:

“- ammontare del finanziamento: fino alla concorrenza di euro 17.500.000,00 (diciasettemilionicinquecentomila/00);

– forma tecnica, decorrenza e durata del finanziamento: anticipazione di cassa, con decorrenza dalla data di erogazione fino al 31 marzo 2021;

– modalità di erogazione del finanziamento: apertura di credito in conto corrente;

– tasso di interesse: fisso nella misura del 2,50% per tutta la durata del finanziamento da corrispondersi al 31 dicembre 2020 e 31 marzo 2021;

– modalità di rimborso del finanziamento: in un’unica soluzione, entro e non oltre il 31 marzo 2021;

– commissioni: l’apertura di credito, l’estinzione anticipata e il mancato utilizzo, esenti da spese e da commissioni”.

Dunque, prestito fino a 17,5 milioni con un tasso del 2,5% in tre mesi, da restituire entro il 31 marzo in unica soluzione. C’è un altro particolare, non di poco conto, da rilevare. La delibera, infatti richiama il comma 1 dell’articolo 41 della legge 157 del 2019. Detto articolo prevede, appunto che “Il Congresso di Stato è autorizzato a stipulare contratti di finanziamento (…) con primari istituti di credito, in via prioritaria sammarinesi, per l’erogazione di anticipazioni di cassa sotto forma di aperture di credito in conto corrente (…) per sopperire ad eventuali momentanee deficienze di cassa, ai sensi degli articoli 30 e 31 della Legge 18 febbraio 1998 n. 30”.

Ora, se si vanno a leggere gli articoli richiamati che sono contenuti nella legge sull’ordinamento contabile dello Stato, all’articolo 31 comma secondo, per quanto riguarda le anticipazioni di cassa cui appunto si riferisce espressamente la delibera, emerge quanto segue: “Di tali atti deve essere data comunicazione al Consiglio Grande e Generale nella prima seduta utile”.

Il problema è che, essendo la delibera datata 7 dicembre, la prima seduta utile per dare comunicazione di questo prestito acceso con le banche sammarinesi, sarebbe stata quella del 15 dicembre. Non risulta, tuttavia, che nessuno del Governo abbia dato comunicazione di detta anticipazione di cassa. Circostanza che, visto il dibattito sul “prestito ponte” da 150milioni da contrarre con un soggetto privato estero, sarebbe stata, probabilmente, anche utile elemento di confronto.

Sta di fatto che, tra anticipazioni di cassa e finanziamenti già accesi e previsti, l’indebitamento continua progressivamente ad aumentare.

 

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