“C’è in gioco il futuro della più antica banca del Paese”.
Così Repubblica futura si esprime sulla difficile situazione che sta attraversando da tempo la Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino.
In un comunicato, il partito di opposizione ripercorre ciò che è stato fatto negli ultimi anni dagli ultimi governi nei confronti dell’istituto bancario sammarinese: “Nell’altra legislatura si è portato alla luce l’effettivo debito di Carisp, mantenendolo a carico della banca stessa ma con la possibilità di ripartirlo su molti anni (articolo 5 ter della legge di bilancio). La Carisp, di proprietà dello Stato, aveva così il tempo di mettere in campo soluzioni strutturali per gli Npl che ancora ha in pancia, effettuare accorpamenti con altre banche, usufruire di nuove possibilità con l’accesso al mercato europeo tramite un Accordo di associazione e un Memorandum d’intesa con Banca d’Italia, avere l’opportunità di trovare nuovi soci. Adesso lo Stato si è addossato direttamente l’effettivo debito di Carisp, che nessuno contesta, con l’emissione dei titoli del debito pubblico cosiddetti irredimibili, ma sui quali lo Stato pagherà interessi a Carisp per circa 10 milioni di euro ogni anno. Non vi sono nuovi soldi destinati a Carisp, che servirebbero molto, ma semplicemente una operazione contabile per alleggerire il bilancio della banca, con l’aggravante di avere appioppato il debito di Carisp direttamente allo Stato. Sulle cose che veramente contano, come una soluzione per gli Npl, accordi per l’apertura verso l’esterno, interventi su organizzazione e costi amministrativi, accorpamenti strategici per diminuire le perdite, un nuovo piano industriale, e altro ancora, al momento non si è visto nulla”.
Infine, Rf invita Rete a “usare cautela con cifre e nomi, non usando una banca di tutti per fini eminentemente politici e di propaganda”.
Leggi il testo integrale del comunicato
——