1933: Il “nefando complotto” alla sicurezza interna / 5
Gli attentatori al Vaticano accusati anche di un “nefando complotto al Duce”. Entra in scena nella cospirazione sul Titano il giovane ed enigmatico siciliano Antonio Canepa
DANIELE CESARETTI (a cura di). La digressione sull’attentato al Vaticano del 25 giugno 1933 è premessa indispensabile per capire il modus operandi dell’OVRA, la polizia segreta fascista, onde spiegare sia i collegamenti con la cospirazione a San Marino sia la ragione degli sbandieramenti propagandistici sulla stampa internazionale. L’intento originario dei tre attentatori di Piazza San Pietro (Leonardo Bucciglioni, Renato Cianca ed il figlio Claudio) era quello di fare sì un “gran botto”, ma soltanto per spaventare i fedeli e così dimostrare la vivacità del movimento antifascista. Infine si voleva ammonire il Vaticano sulle intese con il regime fascista. (…)
Tratto da L’informazione di San Marino
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