Il segretario di Stato per gli Affari Esteri, Luca Beccari, è intervenuto stamani nel corso del consiglio ministeriale dell’Iniziativa adriatico-ionica.
Da una nota istituzionale si apprende, infatti, che l’incontro “si è svolto in videoconferenza e ha coinvolto i responsabili degli Affari Esteri dei principali Paesi che si affacciano sui mari Adriatico e Ionico, membri dell’Iniziativa”.
Esattamente 20 anni fa Albania, Bosnia e Erzegovina, Croazia, Italia, Grecia e Slovenia “avevano adottato la ‘Dichiarazione di Ancona’ e dato vita all’Iniziativa adriatico-ionica come strumento di cooperazione regionale e di promozione della stabilità politica ed economica dell’area“.
Ai sei Paesi fondatori “si sono poi aggiunti Serbia, Montenegro e Macedonia del Nord“. Nel 2019 “anche San Marino è entrato a farne parte, portando a 10 il numero dei Paesi membri ed allargando in tal modo la rete di partenariato e di condivisione di proposte”.
In apertura del suo discorso, il segretario di Stato per gli Affari Esteri, Luca Beccari, “ha inteso rappresentare ai colleghi le difficoltà affrontate con impegno e determinazione dalla Repubblica nella delicata fase di emergenza sanitaria mondiale“.
“Si è trattato – ha detto Beccari – di una situazione di forte vulnerabilità, che ha sicuramente inciso in maniera pesante sul nostro Stato. San Marino ha dato prova di unità e di coraggio, forte della solidarietà dei suoi cittadini e della cooperazione internazionale”.
Nel contrasto all’epidemia grande importanza, riporta la nota della segreteria Esteri, “ha giocato la cooperazione regionale, che con la vicina Italia si è concretizzata in maniera proficua”. Fin dagli esordi, le istituzioni sammarinesi “hanno lavorato in stretto contatto con quelle italiane, per lo scambio reciproco di informazioni e di dati sanitari, ma anche per il rientro dall’estero dei concittadini e dei residenti“.
Beccari ha quindi rivolto ai colleghi in videconferenza l’invito a “lavorare insieme al di là dei confini, a cooperare come comunità regionale per gestire congiuntamente le inevitabili ripercussioni della pandemia sul sistema economico internazionale”. Fra i settori individuati da Beccari come comune prospettiva di stabilità nel prossimo futuro “ci sono sicuramente il turismo, la cultura, i trasporti e l’energia
“Solo unendo il potenziale che ciascuno dei nostri Paesi può esprimere in questi campi – ha concluso Beccari – potremo favorire il consolidamento dell’area Adriatico-Ionica e renderla ricettiva agli investimenti del futuro più imminente”.
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