Bisognerà aspettare fino al 19 febbraio prossimo per consegnare le conclusioni del processo che vede alla sbarra il Segretario di Stato Roberto Ciavatta e il consigliere di Rete, Emanuele Santi.
Si tratta della famosa vicenda legata al blitz in Carisp, che vede come protagonisti proprio Ciavatta e Santi. Nella giornata di oggi sono stati sentiti il Segretario di Stato e la parte lesa. “Roberto Ciavatta – si legge nel resoconto di San Marino RTV – ha ricordato di come venne a conoscenza delle voci circa il riconoscimento della tutela legale, di Carisp, al membro del CdA Andrea Rosa, per querelare Elena Tonnini. Era in corso uno sciopero generale e l’attuale Segretario alla Sanità si trovava sul Pianello; forti le tensioni in quel periodo: radicale polarizzazione politica, questione Npl”.
Ciavatta ha ribadito “di non avere fatto minacce” ammettendo però che i suoi toni furono “fuori luogo”. Il membro del Cda e parte lesa, Andrea Rosa, ha invece parlato di pesanti attacchi in una serata pubblica da parte di Rete, ripercorrendo quindi il giorno dell’ingresso in sede dei due membri di Rete. I miei toni furono “fuori luogo”, ha detto, “ma non ricordo di avere fatto minacce”.
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