La vicenda del festino del 1° Aprile in via Gino Giacomini si riempie ogni giorno di contorni più gravi ed inquietanti.
Risulta piuttosto evidente che, negli ambienti governativi ed in particolare in quelli di Rete, si stia cercando di far calare la cortina fumogena sulla presenza del Segretario Ciavatta al “festino” scaricando le responsabilità sui malcapitati consiglieri Spagni Reffi e Arcangeloni, gli unici politici che, al momento, hanno ammesso la loro presenza ai brindisi: a tal proposito, ci limitiamo a sottolineare che se si decide di rimettere il proprio mandato consiliare, questo mandato andrebbe rimesso al Consiglio Grande e Generale e non al Movimento Rete, ma ci rendiamo conto che anche le regole istituzionali sono in discussione in questo periodo storico.
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