“La pandemia ha messo in luce e in molti casi acuito le criticità che già si erano palesate negli anni precedenti: un sistema pensionistico insostenibile, una spesa corrente esagerata rispetto agli investimenti, un sistema bancario in forte difficoltà, la perdita di attrattività e di competitività della propria economia”.
Lo sostiene in una nota l’Associazione nazionale industria San Marino, che da anni richiama l’attenzione della politica e delle altre parti sociali sulle criticità presenti nella Repubblica di San Marino.
“Di fronte all’emergenza in cui è precipitata San Marino, auspichiamo che non si debbano contrastare anche qui tali resistenze, ma che si possa lavorare per il bene del Paese e delle future generazioni – sottolinea l’Anis -. L’obiettivo è molteplice: rendere sostenibile nel tempo l’impianto, riequilibrando entrate e uscite, e rendere più efficiente la gestione del patrimonio, prima che venga eroso del tutto in pochi anni”.
Questo, ribadiscono gli industriali di San Marino, “è ciò di cui ha bisogno oggi il Paese e di cui Anis” e propongono al governo, alla maggioranza e alla minoranza, alle associazioni economiche e alle organizzazioni sindacali “un’agenda di lavoro in grado di rendere operativa la riforma delle pensioni già dal 1° gennaio 2022”.
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