Il nuovo ospedale? Resiliente ed aperto al cambiamento
Bruschi: «Serve perché vogliamo fare bene quello che dobbiamo fare» Rabini: «Questo è il primo passo verso il futuro e ci inorgoglisce tutti»
CARLA DINI. «Una struttura ipogea, incassata nella scarpata, ricca di aree verdi, “resiliente”, modulare ed aperta al cambiamento». Ecco l’identikit del nuovo ospedale, illustrato ieri nell’incontro “Costruiamo insieme la sanità del futuro”, organizzato al Palazzo dei congressi Kursaal. Un progetto che arriva esattamente a 80 anni di distanza dal primo ospedale della Misercordia, realizzato nel 1941 ed a 40 spaccati dalla posa della prima pietra a Cailungo. (…)
Tratto dal Corriere Romagna
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