Posizione dell’U.S.L. sui lavoratori precari
La decisioni di non procedere alla stabilizzazione dei lavoratori precari della Pubblica
Amministrazione e’ del tutto inaccettabile. Non si tratta di disconoscere la
gravità del difficile momento che sta vivendo la nostra amata Repubblica,
perché qualunque persona responsabile è ben conscia delle condizioni nelle
quali ci troviamo, si tratta piuttosto di opporsi all’idea di voler “scaricare”
sulle spalle dei lavoratori i costi di una crisi prodotta da altri,
contribuendo ad alimentare tensioni sociali di cui certo non abbiamo bisogno.
Un conto è la richiesta di responsabilità di fronte alla
situazione, richiesta alla quale un sindacato come il nostro non intende
sottrarsi perché la cultura della responsabilità
fa parte del DNA dell’Unione Sammarinese dei Lavoratori, altro è usare la crisi per mettere in discussione il
sacrosanto diritto di veder confermato il proprio rapporto di lavoro da parte
di lavoratrici e lavoratori che ormai da
anni lavorano nella Pubblica
Amministrazione contribuendo al suo buon funzionamento. La crisi non può e non deve cancellare i diritti delle persone, a
maggior ragione di quelle che sono più svantaggiate in virtù della loro
condizione di precarietà lavorativa.
Occorre un atto di responsabilità da parte di tutti. In
primo luogo da parte del Governo, aprendo
un tavolo di dialogo e confronto con le
organizzazioni sindacali che consenta di dare una soluzione vera al
problema, in un momento in cui le
difficoltà della crisi economico-finanziaria stanno già attanagliando le
famiglie.
Nell’art. 64 della bozza sulla Finanziaria presentata pochi
giorni fa alle organizzazioni sindacali si afferma che potranno essere
stabilite forme di stabilizzazione di precari del Pubblico Impiego ma è
inevitabile chiedersi, dopo tante promesse disattese, se ciò viene enunciato
solo per calmare gli animi o rappresenti veramente un impegno serio da parte
del Governo di affrontare con responsabilità
un problema così sentito ed impellente.
Come USL riteniamo che la cosa essenziale sia il
riconoscimento pieno dei diritti di questi lavoratori e pertanto che la
stabilizzazione del loro rapporto di lavoro avvenga senza alcuna discriminazione o penalizzazione, come purtroppo è
accaduto anche nel recente passato in occasione di stabilizzazioni di
lavoratori precari. Avuta la fotografia esatta della totalità degli interessati
alla stabilizzazione e le loro singole posizioni – dati che come Usl abbiamo
richiesto da tempo e che siamo in attesa di ricevere – si potrebbe, per
esempio, procedere ad una
“stabilizzazione a fasce” nel prossimo triennio 2011-2012-2013 individuando criteri obiettivi di priorità
(esigenze organizzative, anzianità di servizio, ecc.) per l’immissione in
ruolo.
Si tratta – naturalmente – di prime proposte, certamente da
confrontare e “calibrare” alla luce della conoscenza del quadro d’insieme dei
lavoratori coinvolti e delle loro posizioni, ma che servono a rimarcare la
necessità e l’urgenza di cercare una nuova strada per affrontare il problema
dei precari del Pubblico Impiego alternativa a quella a vicolo cieco attuale
che sta provocando solo contrapposizione ed esasperazione.
L’Unione Sammarinese dei Lavoratori organizzerà a breve una
serata con tutti i precari al fine di elaborare una proposta concreta da
presentare al Governo.
Segretario
Pubblico Impiego
San Marino, 22 novembre 2010 Giorgia Giacomini