SAN MARINO. Intervistato da San Marino News Agency, Roberto Ciavatta, presidente del gruppo consiliare del movimento RETE, sottolinea come il processo celebrato per la vicenda Conto Mazzini, sia soltando la punta dell’iceberg. L’esponente di RETE infatti è convinto che “ancora molti dei legami tra politica e affari devono emergere e venir puniti”. Sul ruolo di RETE nella politica sammarinese, anche in merito all’approccio avuto con Civico10, Ciavatta dice: “Noi siamo fieri di non avere padroni, e non ci interessa essere ininfluenti al governo. Preferiamo opporci a questo sistema che sta mettendo le basi per nuovi processi, verso la classe politica attuale, cui il nostro paese assisterà in futuro.”
Sul sistema bancario e Bcsm: (…) Il governo è colpevole nel lasciare che una società partecipata come la BCSM agisca indisturbata facendo scappare milioni di euro dal sistema. Le soluzioni che indica BCSM non sono tali: sono condanne a morte. Se una banca ha problemi patrimoniali, la BCSM dovrebbe fare piani di regolarizzazione pluriennali, non dire “o ti metti in regola entro due mesi oppure salti”. Il sistema va salvaguardato: non significa che non vogliamo punire i responsabili (e responsabili ce n’è in ogni banca, anche in quella che governo e BCSM tutelano silenziosamente), ma semplicemente che non ci abbassiamo al giustizialismo ignorante di chi fa saltare banche come fossero pop-corn. (…)
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