Antonio Andreotti, Corriere del Veneto. Inchiesta partita dai conti a San Marino

Antonio Andreotti, Corriere del Veneto. Inchiesta partita dai conti a San Marino

Antonio Andreotti
Fatture false dal Portogallo per ridurre le tasse. Inchiesta partita dai conti a San Marino

Un ufficio delle tasse in Veneto. Tre centri medici di Rovigo dovranno pagare 700mila euro

Prendendo le mosse da un’inchiesta di presunto riciclaggio della Procura di Roma, che sta indagando sui conti correnti di italiani depositati in una banca di San Marino, la direzione provinciale delle Entrate di Rovigo ha aperto d’ufficio un’indagine che ha portato al recupero di oltre 700mila euro non versati nel biennio 2006-2007. La cifra è stata scoperta in seguito all’accertamento su ‘tre centri medici e di fisioterapia della provincia di Rovigo, tutti convenzionati con il servizio sanitario nazionale’, come li definisce l’Agenzia delle Entrate. Le verifiche, iniziate d’iniziativa lo scorso aprile, si sono concluse in estate e non hanno portato gli inquirenti a compiere ricerche nell’istituto di credito della Repubblica del Titano.

Le tracce investigative li hanno infatti condotti all’estero, in Portogallo. In sostanza, è stato accertato come i tre centri medici e di fisioterapia abbiano prodotto fatture false tramite una società con sede nell’isola di Madeira. Lo scopo di questa operazione era quello di innalzare i costi aziendali, in modo da creare il pretesto per poter pagare meno imposte. Le fatture, poche ma di importi consistenti, dal punto di vista formale riguardavano presunte forniture alle tre strutture sanitarie polesane. È bastato un primo, sommario esame per suscitare i sospetti dell’Agenzia sull’autenticità di quella documentazione. Degna di ulteriori accertamenti, poi, è sembrata agli ispettori la necessità di approvvigionamento proprio in Portogallo. Durante la verifica fiscale vera e propria è stata quindi riscontrata l’inattendibilità delle scritture contabili delle tre strutture. Alcuni costi, infatti, erano stati creati ad arte per alleggerire l’utile economico sul quale poi venivano pagate le imposte. Per questo motivo erano state inserite in contabilità fatture inesistenti emesse dalla società dell’isola di Madeira.

Chiamati per un contraddittorio con i funzionari polesani delle Entrate, gli amministratori dei tre centri medici non hanno fornito la documentazione idonea a dimostrare l’esattezza dei costi dichiarati. Per il biennio 2006-2007 le strutture sanitarie dovranno quindi versare al fisco italiano 632mila euro in tutto. A questa somma si aggiungono altri centomila euro che saranno imputati ai soci per gli utili a loro distribuiti. Il totale è quindi di 732mila euro. A conferma della volontà di collaborazione delle strutture sanitarie va detto che i versamenti all’agenzia provinciale delle Entrate sono già iniziati lo scorso mese senza alcuna obiezione. I grattacapi per le società coinvolte, però, non si limitano alla restituzione di oltre 700mila euro. A loro carico c’è anche una denuncia dal punto di vista penale. I reati che vengono contestati sono quelli tipicamente legati a infrazioni di natura economica: fatturazioni inesistenti e dichiarazioni infedeli al fisco.

Antonio Andreotti

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