L’attuale Presidente di Banca Centrale della Repubblica di San Marino, prof. Renato Clarizia, aveva assicurato, a dicembre 2010, il suo massimo impegno per stabilire al più presto una nuova collaborazione con la Banca d’Italia, in modo da riaprire poi la trattativa fra i due Stati anche a livello più generale.
Poi più nulla.
Per non dire di Luca Papi e Biagio Bossone, che di Banca Centrale sono stati Direttore e Presidente. La firma di un Memorandum fra i due Istituti Centrali fu data come imminente
(al più 15 giorni) da Luca Papi, al momento della firma
dell’accordo di collaborazione finanziaria, il 26 novembre 2009.
Ieri si è appreso dal direttore regionale Emilia Romagna della Banca d’Italia, Roberto Marchetti, che in effetti un accordo fra i due Istituti Centrali era già in dirittura d’arrivo nel 2007, Presidente di Banca Centrale il dr. Antonio Valentini e direttore Papi.
In questa direzione “erano stati fatti passi consistenti-
ricorda il direttore regionale di Bankitalia- nel 2007 si arrivò ad una bozza di
accordo tra Bankitalia e la Banca centrale di San Marino che avrebbero
consentito di considerare quasi a livelli comunitari le istituzioni finanziarie”
del Titano. L’accordo, anche a causa di una divergenza di vedute sull’Iva, saltò
e in Italia “cominciò un’attività di natura diversa: se da San Marino non si
hanno le informazioni necessarie, è evidente che l’obiettivo diventa ridurre,
tagliare, comprimere, limitare le relazioni tra i due Stati”. (Il Resto del Carlino)
Le indagini Re Nero, Varano, Credito di Romagna – Ibs di San Marino, eccetera, vanno tutte rilette alla luce della suddetta affermazione del dr. Marchetti?