Andrea Pasqualetto, Corriere Veneto, L’uomo che non ha mai pagato le tasse, Andrea Ghiotto

Andrea Pasqualetto, Corriere Veneto, L’uomo che non ha mai pagato le tasse, Andrea Ghiotto

corrieredelveneto.corriere.it

Maxi evasione da trenta milioni

L’uomo che non ha mai pagato le tasse

La parabola di Ghiotto, imprenditore della concia, fra successi sportivi e operazioni spericolate.


Andrea Ghiotto (Galofaro)

ARZIGNANO (Vicenza) – Un po’ imprenditore, un po’ patron sportivo, un po’ viveur e, per la Finanza, molto evasore. Ha socie¬tà di pellame, società calcistiche, di sponsorizzazione, locali. Il cen¬tro del suo mondo è la vicentina Arzignano, capitale italiana della concia che corre per il primato di cittadina più integrata e ora fi¬scalmente refrattaria del Veneto, ma il rampantissimo trentotten¬ne conosciuto soprattutto per i successi da presidente del Grifo Arzignano, si muove come un flipper fra Italia, Australia, Suda¬frica, Nuova Zelanda e Brasile. Da alcuni anni gli investigatori danno la caccia ad Andrea Ghiot¬to seguendo le tracce della varie¬gata rete societaria: lo indagano, lo intercettano, lo arrestano. Martedì, per esempio, l’hanno arrestato. Cioè, dopo averlo messo ai domi¬ciliari il giorno prima, lui ha fatto un paio di telefonate che non do¬veva, loro hanno sospettato l’in¬quinamento delle prove e l’han¬no accompagnato al carcere San pio X di Vicenza.

Questa è la vi¬cenda delle mazzette all’ex co¬mandante della Guardia di Finan¬za di Arzignano, Luigi Giovine, 230 mila euro versati dagli padro¬ni della concia per scansare le in¬chieste delle Fiamme Gialle; 230 mila di cui una buona fetta attri¬buita dalla procura berica a Ghiot¬to. Ma ieri sono scattate anche una raffica di perquisizioni da parte dei finanzieri che stanno la¬vorando sulle sue acrobazie fisca¬li legate al mondo dello sport e in particolare alla società delle spon¬sorizzazioni, la Arzignano Grifo srl. Non quattro soldi: 30 milioni di euro non dichiarati in quattro anni, circa 8 milioni di tasse abil¬mente evitate. «La Arzignano Gri¬fo srl non ha documentazione ed è di fatto un evasore totale – accu¬sa il tenente Angelo Aloi di Arzi¬gnano – eppure abbiamo indivi¬duato 96 imprese clienti, ricostru¬ite fattura dopo fattura». Ieri han¬no trovato documenti in una per¬quisizione e sperano che si tratti di quelli mancanti. Ma queste sono solo le ultime due inchieste a carico di Ghiotto. Poi c’è la monstre sulle conce che lo vede al centro di un sistema funzionante più o meno così: Ghiotto importava per conto del¬le concerie il pellame evitando di pagare il 20% di Iva all’Erario e preferendo spartirselo con l’im¬presa acquirente: a lui il 5%, agli altri il 15%.

Una pratica che ha portato a due risultati certi. Una quantità enorme di denaro liquido nelle sue casse e un paio di manette ai polsi nel mese di luglio. Manette delle quali si è presto liberato consegnando agli inquirenti la confessione fiume che ha inca¬strato, fra gli altri, nomi grossi dell’industria delle pelli: Alberto Caneva e Pietro Biolo della Faeda e Eros Dal Ben di una conceria to¬scana. Ghiotto fuori e loro nei guai, come nella miglior tradizio¬ne di Mani Pulite quando l’im¬prenditore che cantava per metà si guadagnava la libertà intera. Fin qui le vicende giudiziarie dello spericolato imprenditore. Poi c’è l’altra faccia di Ghiotto: quella che Arzignano ama, quella di un presidente che in sette an¬ni, dal 1997 al 2004, è riuscito a portare su queste colline da sem¬pre escluse dalle vicende sporti¬ve nazionali addirittura due titoli nazionali di calcio a 5 con il Grifo e una Coppa Italia, l’ultima, riem¬piendo regolarmente il palazzet¬to dello sport di spettatori e cre¬ando un invidiato movimento di ragazzi, 100-150, che si sono ap¬passionati a questo sport. «Un grande presidente, per quanto mi riguarda, da tutti i punti di vi¬sta – dice l’ex direttore generale della società, Lucio Solazzi – Mol¬to sanguigno, certo, molto tifoso, ma anche capace di lasciarmi fa¬re le mie scelte senza mai intro¬mettersi. In sette anni siamo pas¬sati dalla C al titolo nazionale. L’under 21 ha vinto nel 2004, gli juniores sono stati vicecampioni d’Italia. Un bellissimo movimen¬to. Mi diceva ‘forza comunista che vinciamo anche questa’. E vincevamo. Ora la squadra è vuo¬ta, è stato venduto tutto, e io so¬no stato richiamato a trovare una cordata acquirente. Spero di riu¬scirci in questi giorni». Solazzi, che comunista lo è ancora, lo ri¬corda come un grande presiden¬te. La Finanza come un grande evasore. E se chiedi di Ghiotto al bar centrale di Arzignano, la gen¬te sorride. Che c’è? «Bella vita». In che senso? «Ogni sera una di¬versa ».
Ricordano che l’uomo possiede una suite all’hotel Prin¬cipe di Arzignano che, dicono, pa¬ga 3-4 mila euro al mese. «E’ a sua disposizione», confermano alla Guardia di Finanza. E’ lì che il reuccio della concia, come un Calisto Tanzi in salsa veneta, ave¬va nascosto il suo piccolo tesoro artistico: Rabarama, Arman, Ga¬stone Biggi, Mark Kostabi. «Ammetto – disse lui guasco¬ne – ho fatto tante fatture false e ho usato San Marino. Ma è il si¬stema. Quanto alla corruzione no, quella mai». Sono passati due mesi ed è comparsa la bustarella.

Andrea Pasqualetto

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy