Indagine Conto Mazzini: Nelle carte dei magistrati conferme della tangente telecomunicazioni

Indagine Conto Mazzini: Nelle carte dei magistrati conferme della tangente telecomunicazioni

L’informazione di San Marino

Andrea Della Balda e Smt tramite il proprio legale intervengono sulla pubblicazione dei verbali di udienza: “notizie infamanti”

Nelle carte dei magistrati
conferme della tangente tLc

Antonio Fabbri

Riceviamo e pubblichiamo: La presente, in nome e per
conto del Dott. Andrea Della
Balda, sia in proprio sia in
qualità di legale rappresentante
pro tempore della Società
SAN MARINO TELECOM
S.P.A., al fine di significare
quanto segue. In riferimento
all’articolo da Voi pubblicato
alle pagine 2-3 dell’edizione
del 17/09/2015, intitolato “La
tangente delle TLC, Murray e
i denari versati per comprare
un albergo che non era in vendita
”,
si rappresenta che esso,
così come proposto ai lettori,
risulta palesemente diffamatorio
in danno sia della Società
ns. assistita che del Dott.
Andrea Della Balda: all’uopo
si evidenzia che il titolo – chiaramente
accusatorio – da Voi
utilizzato per attirare l’attenzione
dei lettori sul sottoesteso
articolo, e l’intenzionale
accostamento all’immagine
fotografica del Dott. Andrea
Della Balda pubblicata a corredo
di tale articolo inducono
senza dubbio il comune lettore
ad una distorta rappresentazione
dei fatti, con evidente
lesione della rispettabilità,
dell’onorabilità e dell’immagine
personale e professionale
del Dott. Andrea Della Balda e
della Società SAN MARINO
TELECOM.
Preme evidenziare che né
la Società SAN MARINO
TELECOM S.P.A., né il Dott.
Andrea Della Balda, né il Sig.
Simon Murray risultano in alcun
modo coinvolti in indagini
e/o procedimenti penali per
qualsivoglia addebito, tanto meno
per tangenti asseritamente
versate nell’ambito delle
telecomunicazioni.
Atteso quanto sopra, pertanto,
e riservata ogni azione a tutela
dell’onore, della reputazione e
dell’immagine dei ns. assistiti,
si insta affinché venga fornita
adeguata visibilità alla presente
comunicazione relativa
all’articolo in oggetto mediante
pubblicazione immediata sul
Vs. quotidiano e Vi si diffida
sin d’ora dalla diffusione di nootizie
non veritiere e comunque
infamanti e/o diffamatorie nei
confronti dei ns. assistiti.
La presente a valere ad ogni
effetto di legge.
Distinti saluti
avv. Patrizia Gigante

Doverosa risposta:
In primis si precisa
all’avvocato che il titolo
non è affatto “chiaramente
accusatorio” e, in sé
considerato così come
riportato, assume le
caratteristiche semantiche di
un titolo da definirsi semmai
“chiaramente descrittivo”,
essendo praticamente un
elenco degli argomenti trattati
nell’articolo: “La tangente
Tlc, Murray e i denari per
comprare un albergo che non
era in vendita”, appunto. Per il
resto basti citare un passaggio
scritto dai magistrati nelle
carte di uno dei diversi
procedimenti relativi alla
vicenda tangentopoli
sammarinese-conto Mazzini:
“I libretti al portatore e
i fondi affidati a Mirella
Frisoni (e, da questa gestiti
nell’interesse di Macina e
Felici) hanno costituito il
lasciapassare di un nuovo
corso politico-criminale.
La fedeltà verso il gruppo è
stata dimostrata sul campo
dalla gestione del piano
relativo alle telecomunicazioni
affidata alla Segreteria di
Felici. I frutti milionari di
tale lavoro, generosamente
elargiti da Simon Murray,
verranno distribuiti tra i vari esponenti politici dopo essere
stati ripuliti attraverso i conti
della Polider Consultories
Associades Ltd e della
Fondazione per la promozione
economica. (…) Quanto fosse
“pilotata” questa operazione
– scrivono ancora i magistrati
– lo si poté scoprire poco dopo
che la commissione tecnica
aveva designato SMT come
migliore offerente. Nello
studio di Andrea Della Balda
si presentò il Prof. Roberti.
«Disse di essere un uomo
d’affari e […di] rivolger[si]
a lui per ricercare investitori
interessati al […] progetto».
«Non [si sa] come Roberti
avesse saputo del […] progetto
[e] neppure come Roberti sia
arrivato a [Della Balda]».
In ogni caso, «espresse
apprezzamenti per l’attività»
svolta e offrì i suoi uffici
per «metter[si] in contatto
con i gruppi di investitori
che lui conosceva […]. Lo
stesso Roberti organizzò un
incontro che si tenne qualche
giorno dopo». Della Balda
incontrò «per la prima volta
tale Pietro Silva […] e Simon
Murray, che conobb[e] in
quell’occasione» (audizione di
Della Balda, 26.6.2014). Fu,
dunque, un’opera concertata
lo sviluppo del sistema delle
telecomunicazioni: Claudio
Felici creò le premesse
normative, Giuseppe Roberti
procacciò il fornitore di
tangenti, la Fondazione di
Podeschi occultò e ripartì i
proventi”.
Questo dicono i
magistrati.
In nota, inoltre, i giudici
inquirenti specificano:
Simon Murray, si ricorda
è presidente e azionista di
maggioranza di San Marino
Telecom s.p.a. (brev. SMT)”.
Poi descrivono con esattezza i
passaggi di denaro dallo stesso
Murray finiti alla Fondazione
per la promozione economica
e finanziaria che l’accusa
riconduce a Claudio Podeschi.
“Sul conto acceso presso
BCS (n. 1001380-3), intestato
a Polider Consultories Associades Ltd, il 16.6.2005,
sono state eseguite le seguenti
operazioni di accredito:
– 1.000.000 euro, con bonifico
disposto da Simon Murray
tramite “Clariden Bank AG”
– Zurigo;
– 200.000 euro, con bonifico
disposto da Simon Murray
tramite la “HSBC – Hong
Kong and Shanghai Banking
Corporation Limited”;
– 1.198.700,10 euro con
bonifico disposto da Simon
Murray tramite banca
“CLARIDEN BANK AG” –
Zurigo;
– 1.498.500,00 euro con
bonifico disposto da Arnhold
Company Ltd per conto
di Michael Greto Simon
Murray’s Telco Project,
tramite la “Hong Kong
and Shanghai Banking
Corporation Limited”;
– 400.000,00 euro con bonifico
disposto da Simon Murray
tramite “HSBC – Hong
Kong and Shanghai Banking
Corporation Limited”;
– 2.800 euro con bonifico
disposto da “O Bentley Reid
35 Catherine Place London”
tramite “HSBC – Hong
Kong and Shanghai Banking
Corporation Limited”;
– 200.000 euro con bonifico
disposto da Dorset Worldwide
Ltd tramite la banca
“CLARIDEN BANK AG” –
Zurigo.
La provvista, così formata,
in data 24.6.2005 è stata
trasferita, tramite bonifico di
3.000.000 euro al conto della
Fondazione, acceso presso la
medesima BCS”.
D’altra parte è proprio Della
Balda nella sua testimonianza
davanti ai magistrati ad
affermare “Murray non mi
disse nulla. Se lo avesse
fatto gli avrei detto che non
avevamo bisogno di pagare
questa gente”.
Ed è in tale
contesto che, trattandosi di
una affermazione dello stesso
Andrea Della Balda, non si
vede di chi altri si sarebbe
dovuta pubblicare la foto.

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