David Oddone, condanna definitiva. Antonio Fabbri L’informazione

David Oddone, condanna definitiva. Antonio Fabbri L’informazione

L’informazione di San Marino

Truffa alle assicurazioni, condanna definitiva per David Oddone 

In appello confermati 2 anni e 5 mesi per il caporedattore di Tribuna. Potrà chiedere l’affidamento ai servizi sociali

L’avvocato Filippo Cocco: “Presenteremo ricorso alla Corte di Strasburgo”

Antonio Fabbri

Confermata la condanna per truffa alle assicurazioni a carico di David Oddone, caporedattore de “La Tribuna Sammarinese”, che, assieme all’amico Alessandro Pecci, avvocato riminese, ai suoi genitori e ad altre due persone, Davide Giuliani e Jessica Leone, aveva organizzato dei finti incidenti per poi incassare i risarcimenti dell’assicurazione. Dopo il primo grado, il 19 settembre scorso si è svolto l’appello e ieri mattina è stata letta dal Giudice Roberto Battaglino la sentenza del Giudice delle Appellazioni David Brunelli. Mentre per Jessica Leone è stato dichiarato il non luogo a procedere, quindi assoluzione in funzione della confessione utilmente resa, per Davide Giuliani, che pure aveva confessato, l’appello è stato dichiarato inammissibile, cristallizzando così la condanna di primo grado. Per tutti gli altri le pene comminate in primo grado sono state confermate. Condanna dunque a due anni di prigionia per Alessandro Pecci e per Maurizio Oddone e a un anno di interdizione dai pubblici uffici e diritti politici (pena sospesa); due anni e due mesi per Anna Lombardozzi più un anno e due mesi di interdizione.

Per David Oddone confermata la condanna a due anni e cinque mesi di prigionia e a un anno di interdizione dai pubblici uffici e diritti politici. Non essendo sospendibili le pene superiori ai due anni, il giudice di primo grado aveva già previsto la possibilità di richiedere l’affidamento ai servizi sociali per Lombardozzi e David Oddone. Condanna anche al risarcimento del danno a favore delle compagnie assicuratrici da liquidare in sede civile, salvo una una provvisionale di circa 50mila euro già fissata. Nei confronti di David Oddone, giornalista caporedattore di Tribuna, si profilano inoltre anche implicazioni professionali. Infatti l’articolo 5 della legge Belluzzi sull’informazione (211/2014) prevede al comma 19 che: “Il Consiglio Direttivo ha l’obbligo di cancellare dalla Consultae dai registri (…) coloro che abbiano riportato con sentenza definitiva condanne penali che comportino interdizione permanente dai pubblici uffici. Nel caso di condanna che comporti l’interdizione temporanea dai pubblici uffici, l’iscritto è sospeso automaticamente durante il periodo di interdizione”.

La legge sull’editoria, dunque, vista la pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici per un anno e cinque mesi, prevede per lo stesso periodo la sospensione, in automatico dalla Consulta per l’informazione e dai registri.

Il legale di Oddone, l’avvocato Filippo Cocco, annuncia intanto che ricorrerà a Strasburgo. “Le sentenze si rispettano, ma poi si impugnano per cui sicuramente presenteremo ricorso alla Corte di Strasburgo, certo lascia piuttosto perplessi leggere nella sentenza che il vizio denunciato nell’atto d’appello è sussistente, ma privo di sanzione processuale o che – in tema di prove testimoniali – nessuna regola è contenuta nel codice di procedura penale in vigore a San Marino, che non disciplina il regime di acquisizione delle prove da utilizzare per la decisione. Ovviamente il giusto processo è una utopia se si scrivono le norme procedurali, ma non si prevedono le sanzioni in caso di loro violazione. Peccato che a San Marino non ci sia la Corte di Cassazione, avrebbe restituito giustizia a questo processo.”

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