Il dr. Mario Fantini su La Tribuna Sammarinese, cui ha rilasciato
una lunga intervista sulla vicenda Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino – Gruppo Delta, riferisce della intromissione di politici sammarinesi nella trattativa con Sopaf ancor prima dell’apertura della indagine Varano.
Sopaf aveva chiesto di vendere la sua quota in Delta per un valore di 70milioni di euro (avendola in bilancio a quel valore), mentre, al prezzo delle azioni concordato con Banco Popolare, il valore di detta partecipazione si aggirava sui 40milioni di euro.
Poi irrompono nella trattativa i politici sammarinesi (‘memoriale‘).
‘Pressioni vennero esercitate
sul Presidente
della Cassa, Ghiotti, che
fu invitato a partecipare
ad una serie di incontri
romani e sammarinesi
per tentare di convincerlo
a presentare al
Consiglio di Amministrazione
della Carisp la
proposta di acquisto per
70 milioni di euro. Sicuramente
i responsabili
della politica sammarinese
erano stati avvisati
della ‘potenza di fuoco’
che aveva scatenato
l’avv. Guido Rossi presso
le procure e presso
Banca d’Italia e temevano
che ciò avesse ripercussioni
gravi sulla Cassa.
Ma chiaro era anche
il quadro entro cui ci si
stava muovendo. Si
trattava cioè di accettare
o meno una sorta di
forte pressione (quasi
un ricatto?) per cui l’unico
modo per bloccare
le azioni contro la Cassa
era quello di pagare il
prezzo maggiorato.‘
libertas
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