Infinity, la nuova ‘tecno-cannabis’ furba e pericolosa degli smart shop

Infinity, la nuova ‘tecno-cannabis’ furba e pericolosa degli smart shop

Fatta la legge trovato l’inganno: Infinity, la nuova ‘tecno-cannabis’ furba e pericolosa degli smart shop

San Patrignano compra e fa analizzare una smart drug ‘spacciata’ per profumatore d’ambiente. Le analisi dell’Università di Milano confermano: è la droga legale più potente in circolazione

L’inserimento nelle tabelle ministeriali delle sostanze stupefacenti di Spice e N-Joy, i ‘profumatori d’ambiente’ fumati e inalati da chi è in cerca di uno sballo legale, non sembra sufficiente a fermare produttori e distributori di smart drugs. La nuova sostanza in commercio si chiama Infinity ed ha tutte le carte in regola per sfuggire alla nuova ordinanza ministeriale contro le ‘droghe furbe’ che hanno già causato, solo nel nord Italia, 6 casi accertati di intossicazione acuta.

Mentre l’ultimo provvedimento del Ministero della Sanità prende di mira 2 prodotti – N-Joy e Spice – venduti on line e negli oltre 150 smart shop del nostro Paese come miscele aromatizzanti, sul mercato è già arrivata Infinity: un nuovo nome per una sostanza che non cambia se non nella sua formula chimica e che è ancora più potente che in passato. Per i tossicologi la ‘tecno-cannabis’, cioè riprodotta artificialmente in laboratorio, si lega agli stessi recettori cerebrali dei cannabinoidi con effetti analoghi o superiori a quelli del THC, il principio attivo presente in ogni ‘spinello’. Soprattutto, con effetti collaterali e ricadute sulla salute ancora ignote.

Lo rivela un’indagine realizzata dalla comunità di San Patrignano. Dopo l’allerta lanciata già 1 mese e mezzo fa dal Dipartimento Antidroga, una troupe della web tv di San Patrignano si è recata in uno degli smart shop della riviera adriatica per verificare se lo Spice fosse ancora in commercio. ‘Ebbene – spiega Andrea Muccioli responsabile della comunità di San Patrignano – ci hanno detto che lo Spice non c’era più, ma che non dovevamo preoccuparci. Avevano Infinity, nuovo nome commerciale per un ‘profumatore d’ambiente’ ancora più forte’. (Guarda i servizi della webtv di San Patrignano: http://www.sanpatrignano.org/?q=it/smart_shop_riccione_3, http://www.sanpatrignano.org/?q=it/smart_drugs_riccione_2010, http://www.sanpatrignano.org/?q=it/node/6579).

San Patrignano ha quindi fatto analizzare la sostanza e i risultati confermano che Infinity è ancora più tossico dello Spice. Al suo interno si trovano, infatti, sostanze chimiche di sintesi quali il CP 47,497 e JWH-018 che ‘svolgono un’azione del tutto sovrapponibile a quella dei cannabinoidi naturali ma con intensità e durata maggiore’, scrive nella sua relazione sull’analisi di un campione di Infinity, Veniero Gambaro, professore di Chimica Tossicologica dell’Università di Milano. (Guarda l’intervista al Prof. Gambaro sulla webtv di San Patrignano: http://www.sanpatrignano.org/?q=it/intervista_gambaro).

‘Purtroppo – continua Muccioli – il nostro Paese è molto, troppo, lento nell’aggiornare le tabelle sulle sostanze stupefacenti. Le ‘designer drugs’ hanno cambiato il mondo degli stupefacenti, o stiamo al passo con le nuove invenzioni del marketing della droga e dei narcoproduttori legali, oppure rischiamo di creare un enorme mercato grigio dello sballo legale e di massa’.

Queste sostanze sono già da 2 anni fuori legge in Germania, Francia Austria, Polonia, Lussemburgo, Olanda, Gran Bretagna, e Svezia dopo che furono riscontrati i primi casi d’intossicazione da ‘tecno-cannabis’. Fino ad oggi lo Stato di San Marino è stato l’unico a risolvere in modo definitivo il problema. Ha infatti revocato le licenze commerciali alle aziende di distribuzione che importavano e vendevano queste sostanze agli smart shop italiani, negando a questo tipo di prodotti la possibilità di entrare o uscire dalla Repubblica del Titano.

Ma quello che preoccupa di più è che non esistono studi clinici sugli effetti sul sistema nervoso umano, a medio e lungo periodo, di questi ‘profumatori d’ambiente’. Quel che è certo è che non sono rilevabili dai normali test del sangue e delle urine e che i casi d’intossicazione, accompagnati da palpitazioni, attacchi prolungati di panico, allucinazioni e letargia, si fanno sempre più frequenti. Almeno fino a quando non sarà trovata una soluzione alla faticosa rincorsa della legge, sempre un passo indietro rispetto dietro alle nuove invenzioni dei chimici dello sballo legale.

L’inchiesta di San Patrignano ha attirato l’attenzione anche di quotidiani come Il Resto del Carlino e del programma di Canale 5 ‘Striscia la notizia’.

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