La Massoneria della Repubblica di San Marino, facente capo al Gran Maestro Italo Casali, si tira fuori da qualsiasi implicazione nel nuovo caso di collegamenti fra faccendieri italiani (Flavio Carboni) e base d’appoggio a San Marino che richiamino situazioni analoghe alla
indagine Why not, finita, fra l’altro, in una bolla di sapone.
Si legge su San Marino Oggi: ‘La Serenissima Gran Loggia
di San Marino esiste sul
Titano dal 2003, ed è l’unica
loggia massonica riconosciuta.
Formata da soli sammarinesi
e regolare. Certo, però, che
i banditi esistono eccome.
Noi nascemmo proprio per
fronteggiare le irregolarità che
esistevano a San Marino dove
si riunivano – ed è plausibile
lo facciano ancora – gruppi
illeciti, formati quasi esclusivamente
da italiani’.
Questa la
versione ufficiale della Loggia,
presieduta dal Gran Maestro
Italo Casali che ben ci tiene
a precisare l’esistenza di una
sola e vera loggia regolare,
la sua, quella appartenente
al Grande Oriente d’Italia.
Proprio a riguardo, nel 2007,
la Serenissima querelò per diffamazione
una testata on line
romana che la collegò al comitato
d’affari sui quali indagava
l’allora pm Luigi De Magistris,
nell’indagine ‘Why Not’: la
causa è stata vinta proprio
nei mesi scorsi e la testata fu
condannata a un risarcimento.
Ora, le inchieste romane
e toscane sulle tangenti nel
settore eolico e sull’esistenza
di una ‘massoneria’ irregolare
e segreta, hanno portato gli
inquirenti nuovamente a San
Marino.