La Svizzera, non San Marino, continua a calamitare capitali italiani

La Svizzera, non San Marino, continua a calamitare capitali italiani

La Repubblica di San Marino è rimasta, nel settore finanziario, prostrata dallo scudo
fiscale
. Non così la Svizzera, che anzi ha ripreso ad attrarre capitali soprattutto italiani, indipendentemente dalla firma di un accordo analogo a quello sottoscritto con Germania e Gran Bretagna .

Roberto  Sommella  di MilanoFinanza: La Svizzera invita gli italiani a lasciare il paese per evitare il rischio di
un’imposta sui capitali
Berna semina il terrore
patrimoniale
/ La Svizzera teme che gli accordi sulle tasse con Londra e
Berlino le facciano perdere 45 miliardi di depositi Scatta così la caccia ai
risparmi della penisola. Nei forzieri della Confederazione ci sono ancora 130
mld evasi

Durante un meeting di una settimana fa, organizzato presso il Centro Studi
Bancari di Lugano, uno dei relatori più autorevoli, Christoph Shelling,
ambasciatore e capo dei diplomatici svizzeri presenti al negoziato, ha lanciato
l’allarme. Obiettivo dell’evento era illustrare ai responsabili della piazza
finanziaria ticinese gli accordi fiscali tra Berna, Londra e Berlino, i
cosiddetti accordi Rubik e i possibili effetti di un’estensione delle procedure
della doppia tassazione anche all’Italia
. I circa 150 esponenti del mondo
bancario ticinese, hanno ascoltato tra la preoccupazione generale, un collega,
Claudio Generali, che ha dato la lieta novella, interessante anche per l’Agenzia
delle Entrate guidata da Attilio Befera: in Svizzera sono depositati ancora 130
miliardi di euro di proprietà italiana non dichiarata al fisco

Leggi l’articolo di Roberto  Sommella  di MilanoFinanza.

 

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