San Marino. Nella notte Civico 10 deposita le dimissioni

San Marino. Nella notte Civico 10 deposita le dimissioni

Nella notte Civico 10 deposita le dimissioni e si apre così ufficialmente la crisi

Anche Ssd dovrebbe oggi rimettere il mandato per la crisi più scalciante e irrispettosa delle istituzioni della storia

Succede un mezzo finimondo in notturna, tra mercoledì e giovedì. La Reggenza convoca un Ufficio di Presidenza prima della riapertura dei lavori. Durante la cena i consiglieri di Civico 10 a quanto apre si determinano per procedere con le presentazione delle dimissioni.

In Ufficio di Presidenza il capogruppo Ciacci manifesta la volontà di presentarle.

Il segretario alle Finanze Eva Guidi, però, aveva già anticipato delle necessità tecniche: quella di procedere alla seconda lettura della legge di bilancio e quella di ratificare il decreto per l’emissione del prestito obbligazionario ai fini della copertura del disavanzo di Carisp. Provvedimento tecnicamente pronto solo lunedì. A questo si aggiunge la presa d’atto della nomina dei Giudici di Appello civile e amministrativo già designati tramite concorso. La Reggenza a quel punto, prendendo atto della volontà di C10, ha comunicato che per l’emanazione di scioglimento del Consiglio non è previsto un preciso termine, che nei precedenti casi è stato di cinque giorni, una settimana, pochi giorni. La reggenza quindi indica la possibilità di convocare un nuovo Consiglio, nei primi giorni della settimana, prima dello scioglimento. Su questo sono apparsi tutti d’accordo i gruppi di maggioranza. Non così i gruppi di opposizione che a sentir menzionare il comma per presa d’atto della nomina dei giudici di appello, hanno alzato il muro. A quel punto la Reggenza, poiché era necesario riprendere il Consiglio, ha convocato per sabato un ufficio di presidenza per fissare l’ultimo consiglio prima dello scioglimento. Ma la bagarre si è scatenata anche perché su proposta di Ssd, la maggioranza avrebbe dovuto dare le dimissioni subordinandole alla firma di un documento di impegno su “Metodo e Condivisione” ai fini della apertura del tavolo istituzionale. Come dire che in politica fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio. Questa richiesta di firma su un impegno preciso e queste dimissioni dichiarate, avrebbero di fatto scatenato il finimondo, sia tra le opposizioni sia tra i civici. Sta di fatto che alle 2 di notte, il gruppo di Civico10, non si è capito perché visto che, a quanto pare, gli accordi erano di presentare le dimissioni assieme agli altri della maggioranza, si è recato dalla Reggenza ed ha presentato le dimissioni, pare ad esclusione di Luca Boschi, Reggente in pectore.

Nel pomeriggio di ieri si è riunita la direzione di Ssd che verosimilmente oggi rassegnerà le sue dimissioni. Sempre ieri pomeriggio, intanto, anche Repubblica Futura è salita dalla Reggenza ed ha rassegnato le proprie dimissioni.

Adesso quindi mancano quelle di Ssd, comunque i Reggenti, verosimilmente giovedì o venerdì della settimana prossima, terminato l’ultimo consiglio ordinario (vedi i passaggi a lato) provvederà ad emanare il decreto di scioglimento del Consiglio. Di certo non si ha memoria di una crisi così disordinata come quella in corso, dove le regole delle Istituzioni vengono piegate alle finalità, anche inconfessabili, di alcune politiche, neppure di maggioranza, ma di opposizione in una dimensione ribaltata dove il buonsenso, la logica e il rispetto hanno ceduto il passo ad una violenza verbale, verbosa, prepotente, oltre che a tratti ignorante, portata avanti dalle forzature dei capi bastone. Altro che pacificazione e condivisione!

 

I prossimi passaggi

Posto che ci si trova di fronte ad una crisi anomala, dettata da un lato da una sorta di analfabetismo funzionale delle Istituzioni dall’altro dalla volontà di piegare le regole a finalità di bottega, ecco quali dovrebbero essere i prossimi passaggi:

1) Dopo le dimissioni di almeno 30 consiglieri (ad oggi ne sono arrivate di più) la Reggenza dovrà sciogliere il Consiglio. Il passaggio non è immediato, né i tempi sono codificati. In passato il Decreto di scioglimento è stato fatto dopo cinque giorni, in altri dopo una settimana, in altri subito o dopo qualche giorno. Vero è che la Reggenza non potrà tardare eccessivamente a decretare lo scioglimento.

2) Fino al Decreto, può essere convocato il Consiglio ordinario. Quindi l’ultimo consiglio ordinario dovrebbe svolgersi giovedì o venerdì prossimo, consideato che la Reggenza ha convocato per sabato l’Ufficio di presidenza che dovrà stabilire l’Odg della convocazione che, a norma di regolamento, deve avvenire con anticipo di almeno di cinque giorni.

3) Dopo il consiglio della prossima settimane è presumibile che la Reggenza emanerà il Decreto di scioglimento nel quale prevedrà di poter convocare un Consiglio straordinario per l’approvazione del bilancio, ammesso che si trovi su questo l’accordo sul tavolo istituzionale

4) Dal decreto di scioglimeento le elezioni dovranno essere convocate in una domenica da un minimo di 60 a un massimo di 90 giorni. La prima data utile sarebbe quindi il 1° dicembre.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy