San Marino. Il Segretario Luca Beccari: “Molto presto l’intesa con l’Italia per i vaccini”

San Marino. Il Segretario Luca Beccari: “Molto presto l’intesa con l’Italia per i vaccini”

“C’è un protocollo che è già stato concordato, scritto, visionato, tecnicamente verificato, sul quale pende soltanto qualche piccola revisione dell’ultimo minuto ma credo che riusciremo ad arrivare alla firma dell’intesa molto presto. E ci è stata assicurata la volontà italiana di fornirci i vaccini, coerentemente da quanto erano gli intendimenti fin dall’inizio”.

Con queste parole, pronunciate durante la puntata della trasmissione Palazzo Pubblico di San Marino Rtv andata in onda martedì 5 gennaio, il Segretario di Stato agli Affari esteri Luca Beccari ha risposto alle domande di Nicola Renzi e Vladimiro Selva sul perché ad oggi a San Marino non sia arrivata neppure una dose del vaccino contro il Covid-19: l’Italia non ha ancora firmato il protocollo attuativo col Titano.

Il responsabile della politica estera sammarinese ha cercato di rassicurare sul fatto che l’intesa con Roma, di cui è stato dato conto per la prima volta l’estate scorsa, “è veramente alle battute finali”. E ha anche spiegato in parte il contenuto dell’accordo: “Si è ipotizzato un meccanismo attraverso il quale l’Italia rifornisce San Marino delle dosi di vaccino necessarie, in proporzione di quelle che lei a sua volta riceve per tutto il territorio nazionale”.

Stando ai dati ufficiali diffusi in rete, l’Italia al momento ha ricevuto circa 700mila dosi di cui ne ha inoculate 320.000, cioè il 46%. Il calendario teorico della consegna dei vaccini anti-Covid in Italia prevede accordi con 6 aziende (Pfizer, AstraZeneca, Moderna, Sanofi, Johnon & Johnson e Curevac) per un totale potenziale di circa 200 milioni di dosi. Numeri mastodontici se si pensa che a San Marino saranno sufficienti poche decine di migliaia di dosi.

Beccari ha anche rivelato che sul Titano ad essere inoculato sarà il farmaco Pfizer-BioNTech, perché “immediatamente disponibile”, scavalcando così “la problematica dei vaccini ancora non omologati”.

Inoltre ha spiegato che è stata seguita “anche un’altra strada per ottenere i vaccini, non in contrapposizione con la prima. Insieme ad Andorra – ha detto – abbiamo chiesto l’accesso alla piattaforma di approvvigionamento dei vaccini dell’Unione europea”. Purtroppo senza successo in quanto “essendo stati non membri si creano le solite problematiche degli stati terzi”.

Quindi, alla luce dei ritardi, San Marino sta valutando “anche un piano B”, ovvero l’accesso “al mercato o ad altre fonti di approvvigionamento”.

 

digià

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