Si chiama “Brick Broken” l’operazione della Guardia di Finanza che, su disposizione del Gip di Rimini Vinicio Cantarini, ha portato alla denuncia di nove persone e al sequesto, a San Marino, di 7,6 milioni di euro.
A tal fine il tribunale di rimini ha richiesto apposita rogatoria internazionale.
Tutto è iniziato dal fallimento, nel 2017, di un noto gruppo societario riminese, costituto da una galassia di 12 società operanti nel settore dell’edilizia residenziale, soprattutto a Rimini, Bologna, Ferrara, Forlì, Pesaro ed Ancona.
Le indagini hanno consentito di scoprire che le società avevano sistematicamente sottofatturato la vendita degli immobili ricevendo dai clienti milioni di euro in nero tra il 2006 e il 2010. I soldi venivano quindi versati in una banca di Rimini. Alcuni funzionari della stessa banca, li spostavano quindi in una fiduciaria del Titano, riconducibili per mandato fiduciario a due degli indagati. La fiduciaria depositava poi le somme in un suo conto presso una banca sanmarinese, da dove il denaro ripartiva attraverso bonifici verso un conto corrente nell’Istituto di credito riminese, intestato sempre alla fiduciaria estera. Da questo conto i soldi venivano investiti in obbligazioni dello stesso istituto di credito riminese.
La stima del flusso di denaro sottratto illecitamente al fallimento del gruppo immobiliare, è pari a 20 milioni di euro.
Il patron del gruppo edile (indagato anche per l’omesso versamento delle imposte), il tesoriere, due membri del collegio sindacale, di cui uno è stato Presidente pro-tempore del C.d.A. della banca coinvolta (nonché il genero del patron), sono stati denunciati per bancarotta fraudolenta.
Due funzionari di banca e il fratello del patron sono invece indagati per riciclaggio.
Infine il responsabile dell’area controlli dello stesso istituto è indagato per favoreggiamento e per aver ostacolato le indagini.
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