Il sottobosco politico affaristico della Repubblica di San Marino ha indotto il primo ed il secondo governo post giugno 2006 e poi il governo attuale a non aderire (pecora nera del Consiglio d’Europa) al gruppo dei Paesi che lottano contro la corruzione.
Lo stesso sottobosco politico affaristico sta difendendo con le unghie e coi denti la palude costituita dalle fondazioni (quante?), dalle 548 società anonime, dalle migliaia di società Spa ed Srl con azioni e quote intestate a fiduciarie, a società anonime di Isole Vergini, a Panama, eccetera.
Sotto la spinta del Moneyval, ad esempio, ha posto mano all’anonimato societario. Ma come? Col consenso pressoché unanime di tutte le 13 formazioni politiche ha inventato un – incredibile – ‘ anonimato trasparente‘ (espressione da far ridere il mondo se non ci fosse di mezzo la salvezza della Repubblica).
Si legge oggi su La Tribuna Sammarinese che esistono a San Marino ‘141 società anonime‘ senza alcun dipendente di cui ‘ 82 sono dei servizi, 19 del commercio, 21 sono
società industriali e 11 del credito e assicurazioni‘.
Dal 1° luglio prossimo è a rischio anche l’economia sana della Repubblica di San Marino come ha annunciato oggi in prima pagina IlSole24Ore.
Dai politici sammarinesi ancora nessuna vera reazione. Quando si sono preoccupati dell’economia sana i politici sammarinesi degli ultimi decenni? Non stanno accapigliandosi per trovare il miglior modo per ‘fregare’ l’Italia attraverso il
rilascio di residenze e residenze a imprenditori dell’ultimo ora con, in pratica, il solo obbligo dell’acquisto di immobili,
come già a suo tempo proposto – scandalosamente – dal Partito dei Socialisti e dei Democratici?