Nelle pagine allegate al rinvio a giudizio sul “conto Mazzini”, emergerebbero nuovi elementi riguardo al famoso bonifico milionario emesso da Bcs durante il blocco dei pagamenti. Il bonifico non fu fatto per caso, – sottolinea Upr in una nota odierna – ma rientrava nella logica di precisi rapporti fra politici sammarinesi e italiani, in cui la dirigenza BCSM fu parte “attiva”.
Ora forse è chiaro perché un esponente di Governo ha sempre eretto barriere protettive su BCSM, mostrando scomposte reazioni ad ogni osservazione mossa ai dirigenti dell’Autorità di vigilanza. Inizia ad avere un senso anche l’atteggiamento tenuto durante l’ultima seduta segreta del Consiglio Grande e Generale sul tema banche e la difesa “coram populo” sull’operato di BCSM sempre da parte del Governo, durante una recente conferenza stampa. (…)
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