Il Collegio Garante della Costituzionalità delle Norme, Repubblica di San Marino, si è espresso: ha accolto la proposta dell’avvio di una azione disciplinare (sindacato) contro il Commissario della Legge Manlio
Marsili, accusato dell’archiviazione della denuncia di Claudio Vitalucci, nella indagine Criminal
Minds, versione sammarinese, come stigmatizzato dal giudice d’appello David
Brunelli.
Ne tratta oggi diffusamente Patrizia Cupo di Corriere Romagna San Marino.
(…) A tenere più banco sarà quindi ancora una volta il caso Marsili. I Garanti hanno deciso per l’ammissibilità dell’azione di sindacato, dopo aver ascoltato lui e il presidente della commissione giustizia che, a febbraio, a gran voce aveva chiesto nei confronti del togato il procedimento disciplinare.
L’“accusa”, quella di aver archiviato, dopo 16 mesi di un’attività di indagine ridotta al lumicino, la denuncia per minacce e violenze sporta dall’imprenditore Claudio Vitalucci nei confronti degli “uomini” di Bianchini, ora tutti indagati dalla Procura di Rimini per fatti connessi anche agli episodi denunciati a San Marino da quel Vitalucci. Già in commissione giustizia, Marsili provò a difendersi sottolineando come quella fosse la sua prima inchiesta.
Giustificazione che poco piacque alla commissione politica.
Il caso esplose all’indomani dell’arresto di Bianchini: dall’ordinanza del gip di Rimini che lo volle in carcere per corruzione e ricettazione, saltò fuori anche il rapporto “strano” con quel Vitalucci. E le beghe per un credito da due milioni di euro che l’imprenditore anconetano avrebbe vantato nei confronti di Bianchini: da lì, minacce ed episodi di violenza, come quella volta che Vitalucci fu fatto sporgere dal quarto piano dell’Admiral Point di Dogana e minacciato di essere gettato di sotto dai guarda spalle di Bianchini.
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