Antonio Fabbri di L’Informazione di San Marino: Infrastrutture di William Colombelli, Pro.fi. di Armen Sarkissian e Fincapital di Livio Bacciocchi / Ecco le finanziarie che volevano diventare banche / Sul Titano
il mercato delle
autorizzazioni era
fiorente… era una
aspirazione che
avevano tutti gli
esperti del settore
La strana prassi delle finanziarie
trasformate in banca.
Sarà che nel settore della
finanza funziona così, ma a
San Marino, dove il mercato
della autorizzazioni bancarie
era fiorente, a detta di Piergiorgio
Baita in un interrogatorio
davanti ai pm veneti nell’ambito
dell’indagine Chalet, quello
di trasformare una piccola
finanziaria in una grande banca
era una aspirazione che praticamente
tutti gli esperti del
settore, improvvisati o meno,
avevano. Adesso l’appeal è un
po’ calato, ma quando le concessioni
di finanziarie andavano
a braccetto con l’incarico
diplomatico, la tendenza ad
avere una banca era un must al
quale non potevi rinunciare se
volevi almeno far sembrare di
esser qualcuno.
Le recenti indagini, tra l’altro,
rivelano che per poter fare il
bancario della piazza finanziaria
sammarinese, che poi si
vede oggi che fine abbia fatto,
la prerogativa era la disponibilità
a pagare. Ma il passaggio
finanziaria-banca sembrava
automatico tanto che in più di
una occasione emerge sia dalle
indagini sia da ricostruzioni
meno ufficiali, che prima veniva
concessa una finanziaria e
poi da quel gradino il passo per
la trasformazione in istituto di credito poteva essere breve.
Quindi Fabbri passa in rivista ed approfondisce i tre casi:
Il caso della Infrastrutture
Il caveau di Fincapital
La Pro.fi.
Il sistema finanziario sammarinese era arrivato a contare – l’ultimo nel 2009 – 72 ‘soggetti autorizzati’: dodici banche e sessanta tra finanziarie, fiduciarie, società di gestione, compagnie
d’assicurazioni.
Leggi anche: Il prezzario della corruzione e Riciclaggio nelle finanziarie all’1%. Ed anche sulla dimensione del fenomeno corruttivo.