San Marino, Criminal Minds. Di mezzo anche un’immobiliare

San Marino, Criminal Minds. Di mezzo anche un’immobiliare

David Oddone, L’Informazione di San Marino: Ancora una volta una immobiliare finisce in indagini legate a estorsioni e camorra / Vitalucci aveva venduto alla Petra Immobiliare riconducibile a Karnak un immobile, ma voleva più soldi / Bianchini a Ricciardi: “l’immobile è il mio, punto! E’ scritto ed è il mio, che mi sparino, me ne sbatto i coglioni!”

[…]

Ancora una volta sullo sfondo
c’è un’immobiliare riconducibile
al gruppo Karnak

Nel corso della conversazione i
due interlocutori erano concordi
nell’affermare che VITALUCCI
Claudio aveva intrattenuto
rapporti con FINGESTUS S.A.,
con la quale aveva stipulato un
contratto di sconto assegni, e
PETRA Immobiliare s.p.a., con
la quale aveva preso accordi per l’acquisto di un capannone. Le
problematiche erano sorte in relazione
a quest’ultima operazione
di compravendita immobiliare.
In particolare VITALUCCI
Claudio aveva avuto un ruolo
nell’acquisto di un capannone
effettuato da Petra Immobiliare
s.p.a. per il quale detta società
aveva pagato un corrispettivo
di oltre 4 milioni di euro. Petra
Immobiliare stava vendendo
detto immobile e VITALUCCI
Claudio aveva fatto stimare il
cespite attribuendo allo stesso il
valore di 8.000.000/8.5000.000
euro, cosi che VITALUCCI
Claudio a quel punto pretendeva
ingiustamente da Petra
Immobiliare s.p.a. la somma
di 3 milioni di euro, importo
ottenuto dalla differenza tra il
valore di acquisto del capannone
(oltre 4.000.000,00 di euro)
e di quello presunto di vendita
(8.500.000 di euro).

Bianchini si ritiene vittima di
estorsione

BIANCHINI Marco evidenziava
che era solo vittima di
un tentativo di estorsione in
quanto il capannone non era di
VITALUCCI Claudio, ma di
PETRA IMMOBILIARE s.p.a.
e che VITALUCCI Claudio
era solo un debitore e non un
creditore

[M: Non stiamo,
stiamo discutendo di cose
insensate, sono solo oggetto di
una tentata estorsione da parte
di questo uomo, tanto… – R: E
la pre… (incomprensibile.) – M:
Se io riesco… se io riesco a
incassare 10 milioni di euro da
quella vendita a lui non gli devo
un cazzo, perché l’immobile
è il mio, punto! E’ scritto ed è
il mio, che mi sparino, me ne
sbatto i coglioni! Ed è dimostrabile
che lui non ha mai pagato,
è questa l’essenza del discorso,
se dopo deroghiamo alla… alla
tentata estorsione, allora non sto
neanche… secondo me sbagliamo
l’approccio! Allora, chiedo
scusa riepilogo, facciamo attenzione
ad avere le idee chiare,
perché questi sono scemi! Il
capannone è di Petra, lui pensa
che attraverso la sita perizia di
otto milioni e mezzo, tanto…
prima di tutto il capannone è il
mìo, tu non hai mai pagato ed è
il mio, e poi spero di riuscire a
venderlo a otto milioni e mezzo,
che non è vero perché non è
quello il valore di mercato, che
è quattro, due… o è tre e mezzo
o è quattro, mi spiego? – R: Lo
so! E Della Vedova gioca su
questo – M: Però m’hai capito?
Cioè loro… il capannone
è il mìo, io a lui non gli devo
niente”.

[…]

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