La morte di Umberto Eco (Nome della rosa, Pendolo di Foucault, ecc.) fa ricordare a San Marino la grande occasione perduta, quando la sua Università degli studi di eccellenza, fu trasformata dai politici in occasione di posti sotto lo Stato per collocarvi gli amici degli amici.
Eco aveva scritto di noi sammarinesi in termini altamente positivi e di evidente intelligenza politica: Il vostro problema è certo quello di preservare le vostre antiche tradizioni, ma anche quello di proiettarvi in modo inventivo verso il domani, così da offrire al mondo qualcosa che le nazioni dotate di grandi eserciti e afflitte da immensi territori non possono.
L’opportunità straordinaria di aver incrociato Umberto Eco (cittadino onorario di San Leo, presentato da Roberto Benigni), cadde miseramente come quella del sammarinese Luciano Maiani o anche, da ultimo, quella di Dario Fo.
Il prof. Maiani se ne andò subito e tacque per amor di patria.
Eco non si trattenne da battute alla Ridolini, che peseranno come macigni sulla qualità della nostra classe politica. Come non si trattenne Dario Fo. Fra gli ‘incidenti’ similari, è ormai storico quello con Marino Moretti al tempo del fascismo per il Trono dei poveri.
Leggi sulla ‘rottura’ di San Marino con Umberto Eco nel 1990.