San Marino. Gli “ambasciatori del cammino” Ugolini e Paesini concludono i 1000 chilometri della via della Plata

San Marino. Gli “ambasciatori del cammino” Ugolini e Paesini concludono i 1000 chilometri della via della Plata

Dal 1° aprile al 7 maggio, un viaggio di fede e di vita verso Santiago de Compostela. Consegnato un protocollo d’intesa tra Stati all’arcivescovo di Santiago

Si è concluso oggi, mercoledì 7 maggio 2025, nella Cattedrale di Santiago, il lungo pellegrinaggio di Giovanni Francesco Ugolini e Andrea Paesini, i due “Ambasciatori del Cammino”, che hanno percorso la storica Via della Plata: un tracciato di oltre 1000 chilometri, iniziato lo scorso 1° aprile, attraverso paesaggi mutevoli, intemperie e profonde riflessioni.

Il pellegrinaggio rappresenta il viaggio della vita, soprattutto per Giovanni Francesco Ugolini, 72 anni, che con forza d’animo, fede e determinazione ha affrontato ogni tappa insieme al compagno Andrea Paesini. Il titolo di “Ambasciatori del Cammino” è stato loro conferito dal Segretario di Stato Federico Pedini Amati, riconoscendo in questo viaggio un valore simbolico, umano e spirituale che va oltre il gesto individuale.

All’arrivo, Ugolini e Paesini hanno consegnato all’arcivescovo di Santiago un protocollo d’intesa tra due Stati, frutto di un lavoro congiunto tra lo stesso Segretario di Stato Pedini Amati e il vescovo Domenico Beneventi. Il documento sancisce l’amicizia, il legame spirituale e culturale tra i popoli e i cammini dei pellegrini, nella prospettiva di rafforzare i valori cristiani e la collaborazione internazionale attraverso i percorsi a piedi.

Non sono mancate le difficoltà: piogge incessanti, vento e condizioni climatiche avverse hanno messo a dura prova i pellegrini.

«La Via della Plata ci ha insegnato che ogni fatica porta con sé un senso più grande», hanno dichiarato i due pellegrini. «Questo viaggio non è solo la conclusione di un cammino terreno, ma il rafforzarsi di una nuova consapevolezza interiore, è un viaggio soprattutto interiore e personale».

Con la benedizione dell’arcivescovo e la consegna del protocollo, si chiude un pellegrinaggio destinato a lasciare un segno non solo nei cuori dei protagonisti, ma anche nel dialogo tra i due Stati uniti dalla fede e dal cammino.

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