Corriere Romagna San Marino su indagine Fincapital (la Staffa di San Marino, riciclaggio): Zavoli faceva l’autista ai “bravi ragazzi” / Arresti Fincapital, oggi l’interrogatorio a Bacciocchi, domani all’uomo del boss
SAN MARINO. Faceva da autista ai “ragazzi” di Vallefuoco nelle spedizioni punitive a caccia delle vittime delle estorsioni. E, secondo il rapporto dei gendarmi ai magistrati, sarebbe pericoloso: «faceva da tramite per favorire gli incontri minatori e partecipava alle azioni criminali». Anche se non direttamente, era ben consapevole di come agiva il clan. Questo l’identikit di Roberto Zavoli fornito dal giudice Morsiani, nella sua ordinanza con la quale, sabato scorso, ha ordinato l’arresto del braccio destro del boss Vallefuoco, Zavoli appunto, ma anche del notaio Livio
Bacciocchi e dell’ex direttore di Fincapital, Oriano Zonzini. Le estorsioni del clan casalese si legano quindi a doppio filo all’inchiesta sammarinese sul riciclaggio dei fondi neri dei Vallefuoco (la stessa accusa mossa in Italia, con l’operazione “Staffa”): nello stesso documento del tribunale in cui si spiega nel dettaglio il modus operandi di Bacciocchi per riciclare oltre un milione e 200mila euro dei Vallefuoco, si fa anche menzione delle indagini su Zavoli che non compare solo come l’intermediario degli affari tra il notaio e Vallefuoco, ma anche come il tuttofare del boss campano nei recuperi crediti (sia legali che “conditi” di violenze e minacce) attraverso la società Ises. Per quelle che la gendarmeria chiama «azioni criminali», Zavoli avrebbe messo a disposizione anche i locali della sua Impresit 2000, la stessa ditta edile crivellata di colpi di pistola già nell’inverno del 2005, un atto intimidatorio che forse oggi si spiega meglio. (…)
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