Patrizia Cupo – Corriere Romagna: Gregorio Guidi, 7 anni, è malato di Glomerulo sclerosi focale che comporta il collasso dei reni fino alla totale dipendenza dalla dialisi /
«Mi tolgo un rene per salvare mio figlio» /
Morena Ranocchini: «Non lo dipingete come qualcosa di eccezionale: lo farebbe ogni madre»
SAN MARINO. Come togliersi un maglione, o un sasso dalla scarpa. Suo figlio ha bisogno di un rene e lei glielo dà, «niente di più semplice». «Sono sua mamma: provo a prendermi cura di lui. Non lo dipingete come qualcosa di eccezionale: lo farebbe ogni madre».
Morena Ranocchini è di San Marino e ha 46 anni, suo figlio Gregorio ne ha sette: all’età di 11 mesi gli specialisti gli hanno diagnosticato una malattia impronunciabile. Ha la Glomerulo sclerosi focale: non si sa da dove venga ma solo cosa comporta. Il collasso dei reni, fino alla totale dipendenza dalla dialisi. Greg vi è stato costretto dai primi mesi di vita, prima con un tubicino che si perdeva nel suo addome e che gli alimentava il sangue per tutta la notte, ogni santo giorno della sua vita. Ora con un’emodialisi “normale” che gli viene praticata un dì sì e uno no all’ospedale di Stato a San Marino. Ha già tentato il trapianto, ad appena quattro anni, ma è andato male: i rischi di una recidiva della malattia anche sull’organo nuovo sono talmente alti che fino a poco tempo fa per la politica sanitaria era meglio un trapianto da cadavere che da vivente. Per un investimento, diciamo così, più basso. «Ma la ricerca è andata avanti – spiega contenta Morena-: abbiamo contattato il centro trapianti e condotto un’indagine medica su di me e mio marito alla ricerca di compatibilità più alte possibili. E sarò io a farlo». (…) D’altronde, la vera prova di forza ce l’ha davanti a sé tutti i giorni: il piccolo Greg, a causa di quei lunghi anni di dialisi notturna, ha «due ombelichi in pancia, come dice lui», spiega Morena; «ora va a scuola, è affaticato ma è un bimbo come tutti gli altri. A volte mi chiede di non fare la dialisi: gli spiego che va fatta e lui va e sopporta dolori e malesseri». Il padre, Luca, fa il gendarme: non ha lunghi permessi retribuiti per seguire sempre il figlio nelle sue mille trasferte tra un ospedale e l’altro, ma ha tanti amici e colleghi che gli stanno a fianco e che, per lui e la sua famiglia, raccolgono collette e abbracci. «Abbiamo un’altra figlia, Federica, che ora ha 16 anni e il mondo del volontariato sammarinese che ci supporta: tutti ci danno una mano – chiosa Morena, quasi a voler tranquillizzare i suoi interlocutori -. Non siamo soli».
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