Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: “Bisognava trovare soldi per i viaggi elettorali. I costi erano lievitati” / Negli interrogatori l’ex segretario di Stato afferma che tutti i segretari della Dc si sono posti il problema di reperire le risorse e giustifica i passaggi di denaro indicandolo come destinato al partito da parte di finanziatori come Silva
Le risposte di Podeschi e i soldi alla Dc. “Voglio precisare che i libretti Aurora e Argentina che ho visti menzionati nella ordinanza cautelare, per quanto mi è stato detto da Pietro Silva, che a San Marino era un imprenditore, erano fondi che io ho ricevuto. Nel 2005/2006 la Democrazia Cristiana versava in una profonda crisi per via del tentativo di scissione della cosiddetta ala aggregante, che poi diede vita ad un autonomo partito. Per la prima volta si pose un problema di leadership politica. La DC rischiava di non essere più il partito di maggioranza relativa mancavano soldi e c’era un problema di finanziamento della campagna elettorale. Venni contattato da Pietro Silva, un imprenditore che operava in repubblica il quale mi disse che voleva contribuire con un finanziamento. Accettai e Silva mi consegnò 2 libretti, Aurora e Argentina (…)
Tutti lo sapevano, “occorreva pagare i viaggi elettorali”. Poi Podeschi sottolinea un altro particolare: “Chiunque abbia svolto attività di segretario al partito, in quel periodo, Menicucci Pier Marino, Gatti Gabriele, Gasperoni Cesare Antonio, s’è posto il problema di come reperire i soldi per la campagna elettorale, i cui costi erano lievitati così come per gli altri partiti, perché occorreva pagare i viaggi dei cittadini sammarinesi che abitavano in Argentina e negli Usa. (…) Per questo ribadisco che i soldi derivanti dai libretti sono stati utilizzati per scopi elettorali a vantaggio del partito. (…)
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