Puntualizzazione di Banca di San Marino, in riferimento all’articolo “SMI, SMI Bank e l’incrocio di guai tra affari e inchieste”, apparso su Plus24 de il Sole24ore sabato 30 marzo u.s. scorso.
Banca di San Marino è intervenuta nell’acquisto di SMIB solo per salvaguardare il sistema finanziario sammarinese con la guida della Banca Centrale della Repubblica di San Marino e pattuendo una clausola di assoluta estraneità tra la vecchia gestione e la nuova, con manleva da qualunque evento cagionevole che si dovesse verificare riguardo ad alcune posizioni problematiche.
Tutte le azioni di responsabilità nei confronti di amministratori e Direzione Generale proseguono e Banca di San Marino assicura la massima collaborazione con tutte le autorità.
Pertanto, l’assunto che “il peccato originale continua a macchiare i suoi discendenti” non è certamente applicabile a Banca di San Marino. Tra l’altro, se l’inchiesta del sig. Stefano Elli fosse stata un po’ più approfondita, avrebbe verificato che BMC Broker e tutti i collegati avevano estinto da tempo (inizi del 2007) tutti i rapporti con SMIB.
Inoltre, solo per doverosa precisione il Dott. Tagliaferro è stato alla Cassa di Fabriano e Cupramontana dall’aprile 2003 al maggio 2008 proveniente dal Gruppo Capitalia e che nessun collegamento con le attuali vicende di Banca delle Marche è pertanto possibile
[c. s.]