San Marino. Resoconto della seduta mattutina del Consiglio Grande e Generale di lunedì 13 gennaio

San Marino. Resoconto della seduta mattutina del Consiglio Grande e Generale di lunedì 13 gennaio

Consiglio Grande e Generale, sessione 13,14,15,16,17, 20 gennaio 2025

Lunedì 13 gennaio, mattina

La sessione consiliare di gennaio prende avvio dal Comma Comunicazioni. 

Luca Lazzari (PSD) si sofferma sulla recente notizia del sequestro conservativo emesso dal tribunale di Firenze.  “E’ un riconoscimento tangibile della credibilità e della solidità delle nostre istituzioni. Questa azione concreta si inserisce in un percorso più ampio. Oggi siamo davanti ad un cambio di paradigma. La giustizia italiana ha favorito e sostenuto gli interessi della nostra Repubblica. Non siamo più percepiti come un’isola chiusa ma come parte di un sistema di cooperazione internazionale basato sulla giustizia. Il decreto di sequestro è un segnale forte: chi agisce contro gli interessi della nostra comunità non resterà impunito”. 

“Abbiamo presentato una interpellanza sulla demolizione di un manufatto alla scuola di Murata – rileva Matteo Casali (RF) -. Siamo stati costretti a reiterare le richieste con una seconda interpellanza. La risposta non fornisce l’identità del segnalante. Ci si dimentica che un Segretario di Stato non è un genitore qualunque e che le sue azioni hanno una valenza pubblica e politica di cui è legittimo chiedere conto”. Nicola Renzi (RF) sollecita il Segretario di Stato Beccari sull’accordo di associazione. “Alcune informazioni sopravvenute, e che riguardano il principato di Andorra, inducono la necessità di approfondimenti riguardo lo stato del negoziato. Oltre a non essere presente una data per la firma, è in corso un percorso di valutazione giuridica dell’accordo”. Poi aggiunge: “Sul tema delle interpellanze, saremo costrette a rivolgerci alle Eccellenze per chiedere un incontro”. 

Replica il Segretario di Stato Luca Beccari: “Al momento l’accordo è passato dalle competenze della Commissione a quelle del Consiglio, che è l’organismo che deve dare l’approvazione finale. Ci sono due elementi pendenti. Il primo riguarda un confronto giuridico. A parere del Consiglio, sono necessari alcuni approfondimenti su alcuni aspetti che hanno una valenza trasversale. E’ richiesto lo scioglimento di un altro nodo che riguarda la natura dell’accordo. Per come è stato ipotizzato, esso ha una competenza esclusiva della Commissione. Tenuto conto che alcune materie sono anche di competenza nazionale, c’è un dibattito all’interno del Consiglio sulla possibile natura mista”. 

Lorenzo Bugli (PDCS) pone l’accento sul tema dello “sviluppo economico come priorità assoluta. Senza crescita, senza imprese che investono, senza lavoro, non esiste futuro. È questo il compito della politica: mettere sé stessa a servizio di un bene che abbraccia tutti, senza faziosità o interessi di parte. Il mio auspicio per un buon anno è che ci si debba concentrare su questi temi: sviluppo economico, accordo di associazione europea, PRG”. 

“Domani è un giorno importante per la Repubblica. Finalmente l’ambasciatrice palestinese verrà in Repubblica per presentare le credenziali. E’ un passo importantissimo. Prendiamo posizione e diamo un messaggio chiaro e preciso” rileva Giuseppe Morganti (Libera). “Ci auguriamo che tutto questo ci porti al più presto anche al riconoscimento dello Stato palestinese in modo che sia possibile dialogare in maniera sostanziale”. 

Interviene Carlotta Andruccioli (D-ML): “Dispiace leggere che l’indipendenza di chi fa informazione è stata messa in discussione da forze politiche. Mi riferisco al comunicato del comitato di redazione di San Marino RTV. Ci sono stati rappresentanti di Governo e di partiti che pretendono di modificare la linea editoriale dei servizi giornalistici. Esprimiamo la nostra preoccupazione. Bene fanno i giornalisti a prendere posizione. Ma chiediamo di fare chiarezza su quali siano i casi e il livello di ingerenza politica”. Ilaria Baciocchi (PSD) si sofferma sull’organizzazione dei lavori consiliari: “La struttura dei lavori consiliari non favorisce l’efficienza e la piena rappresentatività. Penso all’interminabile durata di alcune sessioni che penalizza i consiglieri in base al loro ambito lavorativo. Chi lavora nel privato si trova in condizione di svantaggio. Questo mina il tema della partecipazione. Dobbiamo riconoscere che l’attuale impostazione del Consiglio senza una chiara direzione operativa, favorisce un utilizzo improduttivo del tempo. Credo sia il momento di aprire un confronto sul regolamento consiliare affiancandolo allo statuto delle opposizioni”. Emanuele Santi (Rete) compie una riflessione sui lavori della Commissione Consiliare III relativi al progetto di legge sviluppo. “Emerge un progetto di legge che alla fine sarà vuoto. Svuotato completamente di tutti quegli elementi a carattere emergenziale di cui avrebbe bisogno il Paese. Si sta perdendo un’occasione di dare risposte ai problemi della popolazione. La questione più rilevante della Commissione Finanze è quella della vigilanza bancario: come le nostre banche riusciranno ad integrarsi nel mercato unico”. 

Osserva Gaetano Troina (D-ML): “La nostra forza politica ha depositato un Pdl di riforma delle norme in materia di edilizia sovvenzionata. Il Governo ha preso alcune delle norme da noi suggerite e le ha inserite nel suo progetto di legge. Questo secondo noi non è un metodo corretto”. Massimo Andrea Ugolini (PDCS) evidenzia  la questione del metodo con riferimento al progetto di legge sviluppo. “In questo avvio di legislatura abbiamo cercato di riportare le tematiche nell’alveo del rispetto del regolamento consiliare. Portando norme che riguardano determinati ambiti all’interno di progetti di legge offrendo a tutte le forze politiche la possibilità di apportare il loro contributo. Si è sviluppato un confronto costruttivo con la volontà di migliorare un testo a vantaggio di tutta la cittadinanza”. Michela Pelliccioni (D-ML) annuncia un ordine del giorno per aprire una riflessione sulla revisione dei requisiti del progetto “Studente-Atleta”. 

“Il tema dell’emergenza casa per noi è molto urgente. Soddisfazione per il deposito del progetto di legge. Un progetto che non ridurrei al termine ‘spot’. Ci sono interventi in varie materie che possono dare una risposta concreta e immediata. Credo che sia stata anche un fase di ascolto e collaborazione con l’opposizione” dice Gemma Cesarini (Libera), proponendo poi una riflessione sulla “formula dell’abitare collaborativo”. Sulla questione abitativa, dice Giovanni Zonzini (Rete), “chiediamo al Governo di fornirci dati dell’osservatorio immobiliare. Manca l’aspetto della tassazione sugli immobili sfitti in capo alle banche che non vengono immessi sul mercato. E’ grave il fatto che l’amministrazione non applichi leggi dello Stato con un danno diretto all’Erario. Noi ci batteremo per una norma che limiti gli interessi di alcuni gruppi sociali per garantire il diritto all’abitare di tutta la popolazione. Non faremo barricate, ma presenteremo emendamenti migliorativi”.

Matteo Rossi (PSD) interviene sulle polemiche relative alla libertà di stampa. “Il primo atto del nuovo Governo è stato andare a Roma in RAI. Il secondo atto concreto è stato portare il direttore generale della RAI a fare il direttore generale di RTV. Non sono stati persi posti di lavoro. Stiamo ritrovando una credibilità. La situazione della San Marino RTV è in una fase di transizione, ma sicuramente stiamo conducendo la nave verso un porto più tranquillo”. “Quello che dicono i giornalisti è di una gravità inaudita – afferma Gian Nicola Berti (AR) -. Faccio notare che i giornalisti, che sarebbero i primi a dover fare denunce mediatiche, non hanno il coraggio di fare nomi e cognomi e si rivolgono contro tutta la classe politica. Certi comportamenti della classe politica sono intollerabili, perché ledono il diritto di tutti i cittadini. Ma coloro che dovrebbero garantire questo diritto, non hanno gli attributi. E’ un problema che dobbiamo affrontare e risolvere: una democrazia per essere compiuta ha necessità di una classe di giornalisti che abbiano il coraggio di raccontare la verità”. In conclusione, l’intervento del Segretario di Stato Teodoro Lonfernini: “Quando si fanno le accuse in maniera generalista, si fa un errore. Faccio riferimento alla nota di San Marino RTV. Io non ci sto: quando si parla di eventuali interferenze o influenze, se non si fanno nomi e cognomi, si rischia di fare dei danni. I quattro mesi e mezzo precedenti sono stati assorbiti dall’attività ingessata dalla precedente legislatura. Anche io auspico che si possa intervenire sugli aspetti che possono migliorare il lavoro istituzionale”.

Di seguito una sintesi degli interventi

Comma 1 – Comunicazioni

Luca Lazzari (PSD): Il tribunale di Firenze ha emesso un decreto di sequestro conservativo per il valore di 6 milioni di euro. E’ un riconoscimento tangibile della credibilità e della solidità delle nostre istituzioni. Questa azione concreta si inserisce in un percorso più ampio. Oggi siamo davanti ad un cambio di paradigma. La giustizia italiana ha favorito e sostenuto gli interessi della nostra Repubblica. Non siamo più percepiti come un’isola chiusa ma come parte di un sistema di cooperazione internazionale basato sulla giustizia. Il decreto di sequestro è un segnale forte: chi agisce contro gli interessi della nostra comunità non resterà impunito. San Marino è in grado di difendersi e ha gli strumenti per farlo. Un ruolo cruciale lo hanno avuto le nostre istituzioni, mi riferisco a Cassa di Risparmio, Banca Centrale e avvocatura dello Stato. E’ un esempio virtuoso che deve ispirarci per il futuro. Un pensiero a Giovanni Canzio, il cui lavoro al vertice del nostro tribunale ha segnato un cambio di passo. Il risultato che celebriamo oggi è il frutto del lavoro di chi ha guidato con dedizione un’istituzione chiave. Questo provvedimento ci incoraggia a proseguire sul percorso di recupero delle somme sottratte alla nostra comunità.

Matteo Casali (RF): L’aula deve essere informata del pericoloso livello di autoreferenzialità e mistificazione con cui il Governo risponde alle domande delle opposizioni. Abbiamo presentato una interpellanza sulla demolizione di un manufatto alla scuola di Murata. Siamo stati costretti a reiterare le richieste con una seconda interpellanza. La risposta non fornisce l’identità del segnalante. Ci si dimentica che un Segretario di Stato non è un genitore qualunque e che le sue azioni hanno una valenza pubblica e politica di cui è legittimo chiedere conto. Il problema sono le becere modalità di esercizio del potere. RF ha presentato una prima interpellanza per chiedere se un determinato sito di informazione avesse adempiuto agli obblighi sulla trasparenza dei finanziamenti e se avesse ricevuto finanziamenti pubblici. Il Segretario lancia moniti morali a tutti i consiglieri, citando il codice di condotta. Con il benaltrismo che lo caratterizza, asserisce che nella medesima versano diverse testate editoriali. RF non ha alcune volontà oscurantista o di censura. Non ne abbiamo le intenzioni. Pretendiamo con determinazione che la legge venga rispettata e che tutti gli attori dell’informazione si adeguino a quanto prevede la norma. 

Nicola Renzi (RF): Intervengo sul tema dell’accordo di associazione. Alcune informazioni sopravvenute, e che riguardano il principato di Andorra, inducono la necessità di approfondimenti riguardo lo stato del negoziato. Oltre a non essere presente una data per la firma, è in corso un percorso di valutazione giuridica dell’accordo. Nelle dichiarazioni che abbiamo ascoltato, ci pare che le tempistiche relative a questa valutazione siano alquanto estese. La nostra non è volontà di fare melina politica. Però allo stesso tempo vorremmo avere un ruolo all’interno dell’accordo. Sul tema delle interpellanze, saremo costretti a rivolgerci alle Eccellenze per chiedere un incontro. Vi sottoporremo le risposte alle interpellanze che abbiamo ricevuto ritenendole inaccettabili nei toni. Noi non accettiamo i predicozzi del Segretario Pedini. Su questo punto andremo fino in fondo. Non è possibile affermare che un sito attivo non esista. 

Segretario di Stato Luca Beccari: Riepilogo la posizione della Commissione che mi è stata comunicata nel mio ultimo incontro. E’ corretto: al momento l’accordo è passato dalle competenze della Commissione a quelle del Consiglio, che è l’organismo che deve dare l’approvazione finale. Ci sono due elementi pendenti. Il primo riguarda un confronto giuridico. A parere del Consiglio, sono necessari alcuni approfondimenti su alcuni aspetti che hanno una valenza trasversale. Questo accordo è molto particolare, è una novità per la stessa Unione europea. I tempi prospettati non sono biblici. E’ richiesto lo scioglimento di un altro nodo che riguarda la natura dell’accordo. Per come è stato ipotizzato, esso ha una competenza esclusiva della Commissione. Tenuto conto che alcune materie sono anche di competenza nazionale, c’è un dibattito all’interno del Consiglio sulla possibile natura mista. Questo non sposta nulla per San Marino: c’è una clausola di provvisoria esecutività. Il semestre di presidenza polacca ha rinnovato il perfezionamento dell’accordo tra le priorità del suo mandato. Accolgo l’invito del consigliere Renzi, la disponibilità è aperta a tutti i gruppi e forze politiche. Sono realista. E’ importante avere una data spartiacque. Ma l’attenzione che siamo riusciti a costruire sull’accordo è un elemento importante. 

Lorenzo Bugli (PDCS): All’inizio di questo 2025, sento il dovere di lanciare un appello alla politica: è tempo di ritrovare la strada del dialogo autentico, della costruzione e della responsabilità. Questi primi giorni di dibattito pubblico mi lasciano l’amaro in bocca, non tanto per il lavoro che si sta svolgendo in Commissione – dove talvolta si intravedono spunti positivi e una ricerca di unanimità su temi importanti – ma per la totale assenza di una visione chiara e di una direzione precisa. Sembra che la politica continui a perdersi in dispute sterili, in lotte di potere e in polemiche su questioni che potrebbero essere risolte con buon senso e rispetto delle regole. San Marino non può permettersi di rimanere ostaggio di un dibattito che confonde l’azione con il protagonismo, la concretezza con l’apparenza. “L’uomo si realizza nella misura in cui si impegna con il reale”. La politica deve tornare ad impegnarsi con il reale, con ciò che è essenziale per il bene comune. Tutto questo richiede una premessa fondamentale: lo sviluppo economico come priorità assoluta. Senza crescita, senza imprese che investono, senza lavoro, non esiste futuro. La politica deve smetterla di creare ostacoli e iniziare a creare fiducia. È questo il compito della politica: mettere sé stessa a servizio di un bene che abbraccia tutti, senza faziosità o interessi di parte. Il mio auspicio per un buon anno è che ci si debba concentrare su questi temi: sviluppo economico, accordo di associazione europea, PRG. 

Giuseppe Morganti (Libera): Domani è un giorno importante per la Repubblica. Finalmente l’ambasciatrice palestinese verrà in Repubblica per presentare le credenziali. E’ un passo importantissimo. Finalmente prendiamo posizione e diamo un messaggio chiaro e preciso. San Marino è riuscito a superare un vincolo importante. Il Governo ha finanziato con 20mila euro un’importante organizzazione che porta quel poco di beneficio che è possibile portare alla popolazione in termini di alimenti e medicinali. Un segnale significativo e importante. Ci auguriamo che tutto questo ci porti al più presto anche al riconoscimento dello Stato palestinese in modo che sia possibile dialogare in maniera sostanziale. 

Carlotta Andruccioli (D-ML): Dispiace leggere che l’indipendenza di chi fa informazione è stata messa in discussione da forze politiche. Mi riferisco al comunicato del comitato di redazione di San Marino RTV. Ci sono stati rappresentanti di Governo e di partiti che pretendono di modificare la linea editoriale dei servizi giornalistici. Esprimiamo la nostra preoccupazione. Bene fanno i giornalisti a prendere posizione. Ma chiediamo di fare chiarezza su quali siano i casi e il livello di ingerenza politica. In uno Stato di diritto non possono esserci ingerenze gravi. In passato ci sono stati rapporti indebiti anche con chi rappresentava la giustizia. Se vogliamo farci un augurio per questo 2025 tra i tanti che ci possiamo fare, penso che l’augurio sia che il Parlamento si riappropri dei poteri e dell’autorevolezza che merita per garantire l’indipendenza e l’autonomia dei poteri dello Stato.

Ilaria Baciocchi (PSD): Con l’aumento delle competenze richieste a San Marino, il carico di lavoro del Consiglio è aumentato. Oggi non è possibile ignorare che il Consiglio fatica a sopportare questo carico di operatività. La struttura dei lavori consiliari non favorisce l’efficienza e la piena rappresentatività. Penso all’interminabile durata di alcune sessioni che penalizza i consiglieri in base al loro ambito lavorativo. Chi lavora nel privato si trova in condizione di svantaggio. Questo mina il tema della partecipazione. Dobbiamo riconoscere che l’attuale impostazione del Consiglio senza una chiara direzione operativa, favorisce un utilizzo improduttivo del tempo. Sarebbe opportuno intervenire subito su questo fronte. Una riforma del genere per essere bilanciata dovrebbe essere accompagnata anche da uno statuto delle opposizioni. L’inefficienza del consiglio incide sulla qualità delle norme e il funzionamento della democrazia. Credo sia il momento di aprire un confronto sul regolamento consiliare affiancandolo allo statuto delle opposizioni. 

Emanuele Santi (Rete): Dopo le reticenze consiliari, a seguito del deposito del Pdl per il riconoscimento della Palestina da parte nostra, arrivare a questo riconoscimento è un risultato importante e di civiltà. Grande soddisfazione dal mio gruppo. Sui sequestri conservativi. Oggi credo che le iniziative messe in campo stanno portando dei risultati. Spero che le istituzioni che avevano qualche dubbio si siano ricredute alla luce di quanto emerso e spero si vada avanti non solo verso il perseguimento della verità ma anche verso il recupero di quanto è stato sottratto al nostro Paese. Bene che queste azioni di sequestro abbiano portato dei frutti. Dobbiamo ampliare una serie di collaborazioni al fine di recuperare il più possibile. Sul progetto di legge omnibus. Emerge un progetto di legge che alla fine sarà vuoto. Svuotato completamente di tutti quegli elementi a carattere emergenziale di cui avrebbe bisogno il Paese. Si sta perdendo un’occasione di dare risposte ai problemi del Paese. La questione più rilevante della Commissione Finanze è quella della vigilanza bancario: come le nostre banche riusciranno ad integrarsi nel mercato unico. 

Enrico Carattoni (RF): Vorrei capire quali saranno le modalità operative con cui San Marino si metterà al passo con il recepimento della normativa comunitaria. Quale sarà il rapporto tra il sistema bancario sammarinese e quello europeo. Vorrei che questo tempo venisse utilizzato per capire come concretamente andremo a rendere nostre le materie al centro dell’accordo. Questo per evitare di arrivare all’ultimo minuto. Abbiamo delle sedi deputate. Ci sono altri luoghi di riflessione che vanno sfruttati. E’ uno stimolo propositivo e non polemico. 

Gaetano Troina (D-ML): Finora tutte le proposte dell’opposizione al progetto di legge sviluppo non sono state accolte. Dispiace, perché una serie di proposte servivano a risolvere problematiche urgenti. Il continuo rinvio a normative dedicate, dal nostro punto di vista non fa che posticipare la discussione. Non può non trovare menzione il tema casa. Su questo punto, la nostra forza politica ha depositato un Pdl di riforma delle norme in materia di edilizia sovvenzionata. Il Governo ha preso alcune delle norme da noi suggerite e le ha inserite nel suo progetto di legge. Questo secondo noi non è un metodo corretto. Chiediamo che la condivisione e il confronto vengano fatti in maniera corretta nel rispetto del lavoro fatto da ciascuno. 

Massimo Andrea Ugolini (PDCS): Accogliamo con soddisfazione la notizia sui sequestri conservativi. E’ un lavoro che testimonia la fiducia reciproca tra i due Stati. C’è la volontà di agire su tematiche comuni per dare un segnale a chi causa nocumento alla nostra Repubblica. Chi ha danneggiato la Repubblica con le sue condotte non rimarrà impunito. Sul tema dell’Europa, il Segretario Beccari ha già dato aggiornamenti sui vari passaggi in maniera molto chiara. E’ un accordo fondamentale che tocca tantissime sfere del nostro Paese. In questo avvio di legislatura abbiamo cercato di riportare le tematiche nell’alveo del rispetto del regolamento consiliare. Portando norme che riguardano determinati ambiti all’interno di progetti di legge offrendo a tutte le forze politiche la possibilità di apportare il loro contributo. Si è sviluppato un confronto costruttivo con la volontà di migliorare un testo a vantaggio di tutta la cittadinanza. Credo che si voglia andare avanti su tematiche importanti, vagliando i necessari approfondimenti a tutto tondo. 

Maria Katia Savoretti (RF): Il Segretario Pedini ha sollevato dei sospetti su Repubblica Futura. Noi di RF non vogliamo utilizzare le interpellanze per limitare o oscurare qualcuno o qualcosa. Questo vogliamo ribadirlo. Le risposte a nostro avviso vanno date ma non quando e come si vuole. Nella prima interrogazione il Segretario Pedini aveva risposto che non era stato finanziato a nessun titolo la testata online. Nessun acquisto di spazi pubblicitari. Nella successiva interrogazione, alla stessa domanda il Segretario ha cambiato risposta elencando una serie di delibere. Veniamo tacciati di essere imparziali. Non possiamo accettarlo. La legge sull’informazione, a scopo di trasparenza, prevede una serie di obblighi. Con sanzioni amministrative fino a 10mila euro. Come pure obblighi per l’Autorità Garante. Non può lasciarci indifferenti la risposta fornita dall’Autorità Garante. 

Michela Pelliccioni (D-ML): Vorrei portare all’attenzione dell’Aula il progetto Studente-Atleta. Oggi la disciplina diventa pressoché inapplicabile. Abbiamo fatto un protocollo che prevede l’accesso alla domanda con requisiti che nemmeno l’Italia applica. Dobbiamo fare in modo che i nostri talenti crescano, così li tagliamo alla partenza. C’è la questione del codice di autoregolamentazione. Occorrono parametri di tipo diverso e chiari: altrimenti sono le Federazioni che, su domanda, riescono ad ottenere l’autoregolamentazione. Ditemi se questo può essere il progetto che avevamo pensato. A mio parere no. Possiamo fare di più. La mia forza politica ha presentato un ordine del giorno attraverso il quale mi auguro si apra un dibattito. 

Gemma Cesarini (Libera): Il tema dell’emergenza casa per noi è molto urgente. Soddisfazione per il deposito del progetto di legge. Un progetto che non ridurrei al termine ‘spot’. Ci sono interventi in varie materie che possono dare una risposta concreta e immediata. Credo che sia stata anche un fase di ascolto e collaborazione con l’opposizione. Le accuse che sento muovere e allusioni, credo che possano essere smentite tranquillamente da chiunque. Altra questione è quella dell’invecchiamento della popolazione. Gli over 65 rappresentano il 22%, dato al 2023. Dietro i numeri c’è una profonda questione sociale da affrontare. Una soluzione al problema può essere la formula dell’abitare collaborativo. Un modello abitativo che prevede la completa autonomia dell’abitazione, dall’altro lato la predisposizione di spazi comuni. C’è il tema della solitudine delle persone anziane senza familiari. Persone anziane potrebbero mettere a disposizione alloggi per gli studenti. All’estero questa formula è molto diffusa. 

Giovanni Zonzini (Rete): Ci sono Segretari di Stato che interpretano la televisione pubblica come una cassa di risonanza per la propria propaganda. Laddove il servizio non piace, chiedono al giornalista di ripeterlo. E’ un aspetto imbarazzante, segno di una mentalità mediocre e provinciale. Mi piacerebbe sapere se il Governo ha avuto il supporto di dati statistici sulla domanda e l’offerta di beni immobili per la predisposizione del progetto di legge sull’emergenza abitativa. Chiediamo al Governo di fornirci dati dell’osservatorio immobiliare. Manca l’aspetto della tassazione sugli immobili sfitti in capo alle banche che non vengono immessi sul mercato. E’ grave il fatto che l’amministrazione non applichi leggi dello Stato con un danno diretto all’Erario. Noi ci batteremo per una norma che limiti gli interessi di alcuni gruppi sociali per garantire il diritto all’abitare di tutta la popolazione. Non faremo barricate, ma presenteremo emendamenti migliorativi.

Sara Conti (RF): In Commissione Finanze è iniziato il lavoro sul progetto di legge sviluppo. L’Organismo di sorveglianza ha trovato difficoltà ed ostacoli da parte di Banca Centrale sull’accesso ad alcuni documenti. Se n’è parlato tanto in Consiglio. C’è stata una discussione accesa. Siamo soddisfatti che ci sia stata la volontà di approvare il nostro ordine del giorno. Nel mese di febbraio vedremo che cosa succederà dopo questa audizione. Siamo davvero soddisfatti e crediamo che questo episodio dovesse trovare un approfondimento e un’attenzione maggiore da parte di tutti. Se ci fossero stati i tempi, e avessimo iniziato molto prima con l’esame della legge di sviluppo economico, tutti i gruppi avrebbero avuto modo di approfondire gli emendamenti con le competenze necessarie. Avendo avuto pochi giorni dal momento del deposito del testo, ci troviamo ad affrontare un esame con alcune difficoltà. 

Matteo Rossi (PSD): RF ha nel mirino l’operato del Segretario Pedini Amati. Un commento vorrei farlo. Sulle interpellanze: il nostro partito è per la trasparenza. Le risposte vanno fornite nel modo migliore possibile. Il caso del comunicato stampa di San Marino RTV è emblematico. Il primo atto del nuovo Governo è stato andare a Roma in RAI. Il secondo atto concreto è stato portare il direttore generale della RAI a fare il direttore generale di RTV. Non sono stati persi posti di lavoro. Stiamo ritrovando una credibilità. La situazione della San Marino RTV è in una fase di transizione, ma sicuramente stiamo conducendo la nave verso un porto più tranquillo. In questo contesto emergono problematiche che in parte condivido. Il paradosso che mi viene da sottolineare è che il Segretario all’Informazione di RF, Marco Podeschi, non mi risulta abbia fatto nessun tipo di intervento per migliorare le condizioni della Tv di Stato. Però le cronache si ricorderanno l’intervista ad Alì Turki. E’ facile criticare quando si è all’opposizione, ma bisogna rendersi conto di quella che è la realtà.

Fabio Righi (D-ML): Il tema dell’informazione è centralissimo. Il grido d’allarme di San Marino RTV non può rimanere senza chiarimenti. Ci uniamo alle richieste su questa tematica. Abbiamo delle piattaforme a cui arrivano documenti giudiziari prima che arrivino alle persone direttamente interessate. Non possiamo liquidare questa questione. Non ci vogliamo interrogare? Sul tema sviluppo. Non siamo stati smentiti sulle preoccupazioni che avevamo. Qui ci sono tanti professionisti. Vi chiedo seriamente se parlando di quella norma possiamo parlare di sviluppo del Paese. E’ un insulto. Quella norma porta al suo interno un insieme di provvedimenti di ordinaria manutenzione. Oggi siamo in inverno e si ripropone il problema dell’energia e delle bollette. Non c’è una soluzione. La nostra norma sull’emergenza casa poteva dare delle risposte, ci è stato detto di no. Chi vuole mettere delle bandierine, allora? Non possiamo rassegnarci al fatto che il progetto sviluppo qualcuno non lo vuole.

Matteo Zeppa (Rete): In Commissione Finanze, ci sono stati emendamenti della stessa maggioranza che vengono bocciati dal Governo. La furberia politica non paga. Anche nella maggioranza ci sono opinioni discordanti. Sulle interpellanze: la logica vorrebbe che nel momento in cui un gruppo politico le effettua, le risposte siano assolutamente probanti e sul pezzo. Sulle pressioni politiche verso RTV. Abbiamo presentato un’interpellanza. Non è che ci aspettiamo più di tanto, visto come si risponde alle interpellanze. Ci si trincera dietro la collegialità, quando ci sono atteggiamenti di alcuni Segretari di Stato che la usano per fare pressioni. In materia di occupazione di spazi pubblici, con riferimento a quanto evidenziato dalla Giunta di Castello di Città su piazza della Libertà, qualcuno ha fatto figli e figliastri. Sono atteggiamenti che lasciano il tempo che trovano e sono risaputi. Credo che bisogna avere la prontezza di fermare certi atteggiamenti. 

Gian Nicola Berti (AR): Sono molto critico nei confronti della stampa sammarinese. Le informazioni a volte non sono libere. Abbiamo una situazione imbarazzante nel comportamento di alcuni giornalisti. Noto con stupore la reazione delle forze politiche. E’ la reazione più sbagliata del mondo. Quello che dicono i giornalisti è di una gravità inaudita. Faccio notare che i giornalisti, che sarebbero i primi a dover fare denunce mediatiche, non hanno il coraggio di fare nomi e cognomi e si rivolgono contro tutta la classe politica. Certi comportamenti della classe politica sono intollerabili, perché ledono il diritto di tutti i cittadini. Ma coloro che dovrebbero garantire questo diritto, non hanno gli attributi per farlo. E’ un problema che dobbiamo affrontare e risolvere: una democrazia per essere compiuta ha necessità di una classe di giornalisti che abbiano il coraggio di raccontare la verità. In piazza della Libertà, secondo me un approccio corretto da parte della Giunta di Castello, delle categorie economiche, degli operatori, è quello di darsi delle regole per migliorare la qualità dei servizi e della ricezione, rispettando i monumenti della nostra Repubblica. 

Segretario di Stato Teodoro Lonfernini: Intervengo per cercare di dare alcune risposte. La testata online Giornale.sm è utilizzata anche da alcuni uffici pubblici quali gli Istituti Culturali. Questo non produce in me una soddisfazione o un’insoddisfazione, ma è un dato di fatto. La valutazione non spetta a me ma alla direzione degli Istituti Culturali. Svolgerò una attenta riflessione di carattere oggettivo. Rispetto agli obblighi normativi previsti dalla legge sull’informazione, confermo che tutti i soggetti individuati dalla legge sono soggetti a tali disposizioni. Tutti quanti – testate cartacee o online – devono rispondere agli stessi obblighi. Quando si fanno le accuse in maniera generalista, si fa un errore. Faccio riferimento alla nota di San Marino RTV. Io non ci sto: quando si parla di eventuali interferenze o influenze, se non si fanno nomi e cognomi, si rischia di fare dei danni. I quattro mesi e mezzo precedenti sono stati assorbiti dall’attività ingessata dalla precedente legislatura. Anche io auspico che si possa intervenire sugli aspetti che possono migliorare il lavoro istituzionale. Avremo una Commissione che si riunirà e spero che possa essere produttiva. Auspico che il comma comunicazioni possa rappresentare sempre di più una forma alta di dialogo politico e non lo sfogo per qualche fastidio dettato dalla noia.  

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